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lunedì 24 gennaio 2011

closing time – almeno un mese lontano da qui

Capita che ho troppo lavoro da fare (e per certi versi meno male!) ho bisogno di avere la testa sgombra il più possibile e avere aperta 'stacosa di 403 non m'aiuta.
Finisce che da una parte mi distraggo e dall'altra, tanto, le cose più interessanti che penso per questo blog mi restano sulla punta della lingua, che non ho tempo di fare le ricerche che dovrei o di mettere giù i pezzi come dio comanda.



[foto di Bryan Thomas]


Quindi per ora chiudo. Mi prendo un mese di aspettativa dalla blogosfera e poi vedremo. Ci si rilegge qui, al più tardi, sabato 26 febbraio 2011 (se non volete segnarvi la data sul calendario feedatemi che è più comodo) e così vi dirò come staranno andando le cose, se ripiglio, se non ripiglio, se mi ripiglio, se a casa stanno tutti bene, cose così.
Non ho ancora capito se, nel frattempo mi andrà di postare almeno la mia selezione settimanale di postsecret, lo capirò strada facendo.

I commenti ogni tanto li controllerò ma non certo su base quotidiana, se dovete dirmi qualcosa evitate accuratamente i PVT e piuttosto sentitevi liberi di usare la posta elettronica (per i più distratti: l'indirizzo è qui nella colonnina di sinistra, in alto).

Vi avverto che tra un paio di giorni poi conto di fare una cosa: ribalto il blog.

Visto che non aggiornerò, invece che tenere questa dinamica impaginazione con i post dal più recente al più vecchio, metterò una più museale sequenza che parta dal primo post del settembre del 2006 e vada avanti. Prendetelo come un invito a ravanare un po' nei vecchi post di quattrozerotre (sempre che non abbiate di meglio da fare cosa che, di tutto cuore, vi auguro). I miei post degli inizi non sono tutti imperdibili (ancor meno di quanto non lo siano i post degli ultimi giorni), ma ogni tanto qualcosa di buono c'è stato.

Be', qui per un po' si chiude voi, se potete, statemi bene.
Io, anche se non sempre è facile, ci proverò.


Semisonic – Closing Time ("Feeling Strangely Fine", 1998)



Closing time - one last call for alcohol, so finish your whiskey or beer.
Closing time - you don't have to go home but you can't stay here.




(che, in realtà, qui ci potete stare tutto il tempo che vi pare, semplicemente non vi verranno serviti nuovi post fino a data da stabilirsi)

per riconoscere un buon dizionario

È in sospeso da un po', è il post ispirato da questo post del mio linguista computazionale preferito e che fa seguito a quest'altro mio. È l'ultimo post "vero" che conto di fare prima di mandare in pausa 403 (prima ci si rilegge comunque per saluti e per prendere accordi su appuntamenti futuri).

Parte tutto dall'idea di avere a portata di click un po' di dizionari e il dover decidere quale consultare per primo in caso di dubbio su una parola. Insomma la domanda che mi è subito venuta in mente leggendo il post di Samuel con il suo bravo elenco di dizionari è stata "ma come si fa a capire così, su due piedi, se un dizionario è buono o no?"

Io, di mio, mica saprei rispondere, però non conosco soli linguisti computazionali, per fortuna conosco pure una manciata di lessicografe. Il cui mestiere è, per l'appunto, anche fare dizionari. E allora ho fatto avere il quesito a quella di più lungo corso e il presente post è quello che mi ha detto (riassumo, interpreto, magari fraintendo... insomma le parole sono mie,  i concetti spero non più di tanto).



Un dizionario può essere fatto male in vari modi diversi. Può essere fatto male dal principio, o può essere partito bene ma aggiornato male negli anni, oppure può essere stato messo assieme con poca cura (ché le definizioni dei vari lemmi le scrivono mille autori diversi e poi ci vuole una robustissima cura per uniformarle).

Una delle cose che si possono fare per vedere se un dizionario e redatto bene è scegliere un gruppo di parole, come potrebbe essere degli animali (con o senza pelliccia, per esempio: "camoscio", "vitello"  e "lucertola" o anche altri che siano più di vostro gusto) e confrontare come vengono trattate, se c'è coerenza tra le varie definizioni e quale accezione viene messa al primo posto.
Un altro gruppo utile di termini potrebbe essere "meridionale", "settentrionale", "centrale", "occidentale" e "orientale" non occorre che siano definiti tutti proprio allo stesso modo ma l'importante resta sempre la coerenza (così come per "nord", "sud", "est" e "ovest").

Poi si possono scegliere parole che esprimono concetti controversi come "omosessualità" e "omosessuale" e vedere se il modo in cui vengono trattate ci soddisfa. Queste parole, a volte, possono essere anche sintomatiche di quanto accuratamente è stato aggiornato un dizionario, perché probabile che nelle edizione di qualche decennio fa ci fossero definizioni ai giorni nostri superate. Ed è pure successo che un dizionario vedesse la via delle librerie con la definizione aggiornata di "omosessualità" – che, ricordo, anche secondo l'OMS, e da più di vent'anni, non è una malattia, ma un normale comportamento umano – e non quella di "omosessuale". Definendo quindi "omosessualità"  (senza alcun giudizio morale o "clinico") come attrazione nei confronti di persone del proprio sesso ma definendo poi "omosessuale" come una persona "affetta da omosessualità". Ouch!

Piccolo intervallo a proposito di inciampi nell'aggiornamento. Da piccolino, il mio primo dizionario è stato "Il Nuovissimo Melzi", in due volumi, uno linguistico, l'altro enciclopedico. Un'opera antica (primi anni del '900) ma costantemente ripubblicata e aggiornata. Be'... la cura che hanno messo nell'aggiornare il testo non era stata pari a quella dedicata alle illustrazioni, perché nella mia edizione (anni '70) nella tavola dedicata ai costumi regionali italiani c'era anche... la Somalia!

Invece un'ottima parola per vedere se, di base, il dizionario è stato ben scritto può essere "ordine". Si tratta di un lemma con parecchie accezioni e stare a vedere come è stata strutturata la voce, e se le definizioni ci paiono adeguate, può essere un buon modo per valutare la qualità del lavoro fatto.

Infine un mio vezzo. Di mio controllo sempre la parola "ardiglione" (che è il cazzillo della fibbia, quello che s'infila nel buco della cintura, ed è anche il controcazzillo dell'amo da pesca, quello che impedisce all'amo di uscire dalla bocca dell'animale) che è un oggetto comune, ma il cui termine è poco noto e capita che qualcuno se lo perda per strada.



"Amo senza ardiglione", Enrico Mitrovich, olio su tela.


“Sul ponte del torrente Timonchio, a Motta di Costabissara, è posto un cartello con il divieto di utilizzare nella pesca ami con l’ardiglione (la contropunta che impedisce lo sfilamento dell’amo dalla bocca del pesce). Questo tipo di pesca permette al pesce di sopravvivere nel caso venga liberato. Sul significato metaforico rimando alla canzone di Sting: If you love somebody set them free (1985 A&M Records).” – Enrico Mitrovich
(trovato qui)

sotto sotto...



Sono una "dark"
ma AMO le mutandine carine dai colori brillanti!


Secondo me questa settimana Frank è troppo preso dagli eventi che organizza in giorno per il Nord America e ha scelto di segreti un po' sotto tono (sto parlando di Postsecret, di cui la prima volta ho parlato qui).
Quello qui sopra è l'unico che segreto che mi abbia divertito, mi ha vagamente ricordato questo (che ho pubblicato qui). Quello che segue invece è pressoché identico a questo il che mi fa pensare che, negli USA, stonarsi di erba e poi fare "scrapbooking" (ossia realizzare a mano album decorati di ricordi, ritagli e foto) sia una pratica non poi così rara. Bizzarrie.



Sto per strafarmi di erba e scrapbookare. Un lunedì sera perfetto.


Liquidati anche i segreti di oggi, non mi resta che fare il piccolo post su come valutare l'accuratezza dei dizionari e, con domani, 403 può sospendere le pubblicazioni.



segreti della settimana (74)



 


sabato 22 gennaio 2011

stereolab night

I video non è che siano tutti belli belli, ma loro mi piacciono proprio (e comunque no, non è sempre lo stesso pezzo, sono brani tutti distinti).

In realtà io gli Stereolab me li volevo tenere per un post un cui li mettevo a confronto che gli Hatfield and the North, ma questo blog è in temporanea dismissione e per stanotte mi andava una "Stereolab Night".

35: The Free Design




36: Wow And Flutter




37: Ping Pong




38: French Disko (live)




39: John Cage Bubblegum




40: The noise of carpet




(e poi volevo postare qualcosa per togliere come ultimo post quelle brutte facce qui sotto)



canale 403 (9)

venerdì 21 gennaio 2011

a ognuno il suo

Da un articolo di oggi del corriere, parlando della mole di intercettazioni che è stata messa in opera nelle recenti indagini sul nostro presidente del consiglio:

Un «accanimento», secondo la difesa, degno di miglior causa, come ha detto il relatore in Giunta Antonio Leone (Pdl): «Per la condanna di Al Capone furono impiegati molti meno uomini e mezzi».

Che diamine! Ma Al Capone era molto meno pericoloso.
Anche loro, ma che paragoni gli viene in mente di fare?


mercoledì 19 gennaio 2011

penguins are so sensitive

Quando sento la parola "country" la mano mi va istintivamente alla bocca. È che sono abbastanza educato e, se si parla di musica country, so che sicuramente sta per arrivarmi uno sbadiglio.

Lyle Lovett deve essere una persona simpatica e deve essere pure uno bravo. Lui non è proprio un musicista country, è più sul cantautore, ma le sue sonorità a volte sono un po' quelle e poi anche coi cantautori americani non è che io poi ci abbia tutta 'sta grande passione.
Totale: non è che io abbia mai seguito con molta attenzione la sua, ormai trentennale, carriera.

Però nel suo disco del 1994 c'è un pezzo che mi è sempre piaciuto un sacco.

È dedicato ai pinguini.


Lyle Lovett – Penguins ("I Love Everybody", 1994)


Da questo album non sono stati estratti singoli, ma di "Penguins" Lovett ha fatto un video (pure carino, girato a parigi) e ha eseguito la canzone, per promuovere il disco, dal vivo in qualche ospitata televisiva, qui al Letterman Show:



Il che è un po' assurdo e decettivo, perché gli altri brani dell'album sono tutti diversi da questo e tutti simili tra loro: canzoni voce e chitarra acustica, con qualche vaga sonorità (yaaawn) country (chiedo scusa).

Ma Lovett ai suoi pinguini tiene di sicuro parecchio, quel pezzo è la prima traccia del suo "Live in Texas" (del 1999) e gli ha anche dedicato un cortometraggio co-firmato assieme a Wayne Miller (dura una ventina di minuti, è molto in inglese e bizzarro il giusto):



Piccola nota rosa: l'album "I Love Everybody" è stato registrato e pubblicato mentre Lovett era sposato con Julia Roberts (il matrimonio è durato un paio d'anni e le canzoni del disco lui le aveva scritte tutte prima) lei ci fa qualche coro.



non amo le belle macchine
gli anelli di diamanti o le stelle del cinema
io amo i pinguni
oh dio, se amo i pinguini

butta i tuoi soldi dalla finestra
staremo seduti in giro
a vederli nevicare
io amo i pinguni
oh dio, se amo i pinguini


i pinguini sono così sensibili,
sono così sensibili,
ai miei bisogni


ai miei bisogni...


 

cultura e pistole

Certo che a tenere un blog s'imparano un sacco di cose (a tenerlo come lo tengo io, intendo) quella che ho appena scoperto (verificando un paio di dati per il pezzo con cui penso di buonanottarvi tra un poco) è che una famosissima frase di Goebbels non è di Goebbels e non è neanche quella frase lì precisa.

«Quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola.»

La frase precisa dovrebbe essere "quando sento la parola cultura..., tolgo la sicura alla mia Browning!" ("Wenn ich Kultur höre ... entsichere ich meinen Browning!") e la dice il personaggio di un'opera teatrale del poeta e drammaturgo nazista Hanns Johst.

Che di suo Goebbels era anche uno che amava l'arte e ne vantava pure una certa qual conoscenza.

Certo che a tenere un blog s'imparano un sacco di cose ma, come annunciato, io 'sto blog per un po' lo mollo. Ho anche capito quando: le trasmissioni verranno sospese lunedì 24 gennaio.

a volte basta alzare gli occhi...

... e la risposta a quello che cerchi è lì.



Pubblicità di google all'interno di un forum dedicato alla politica italiana con un thread, al momento vuoto, che commenta questa capitale notizia (ci sono capitato cercando di capire l'origine di questa battuta di Spinoza.it).

 – Dove si trova il punto più basso della terra?
– Qui?
 

soup blurbs


Fascette pubblicitarie per zuppe



"La zuppa rivelazione dell'anno."

"Lascia chi la mangia un po' più sazio e,
in qualche modo, un po' più saggio."

"Questa zuppa non solo potete metterla in dispensa,
ma anche vicino al cuore."

"Per essere una giovane zuppa, dimostra un'inquietante maturità.
Non vedo l'ora che esca la nuova zuppa di questa zuppa."

"Non so in che altro modo dirlo.
Questa zuppa è nata per essere una zuppa."



"Il tipo di zuppa che ti fa ridere,
e poi piangere nella ciotola quando è finita.
E a volte farete le due cose assieme,
il che, a pensarci bene, è il suo bello."



 



("Soup Blurbs" di Travis Cloud, tratto dal libro "Mountain Man Dance Moves – The McSweeney's Book of Lists", Vintage Books, 2006) 





È che mi arrivano alla spicciolata un po' di libri che ho ordinato tutto d'un botto subito dopo natale e oggi mi è arrivato questo qui di McSweeney's che, da quel che ho sbocconcellato, è a tratti è davvero divertente, un buon libro da metrò (anche se però certe liste sono troppo legate alla cultura statunitense per uno gnorante come me). Il libro nasce come sedimento cartaceo di questa sezione del sito di McSweeney's (che scopersi, anni fa, grazie a questa lista).



Poi oggi mi è anche arrivato un libro che era nella mia "wishlist mentale" da più di quattro anni, da quando ne parlai su 403. Bello bello.

(anche se il libro delle biblioteche me lo aspettavo di formato un po' più grosso, che il brutto di comperare a video è che ti manca lo spessore, il peso, le dimensioni dell'oggetto – che mica penserete che io mi metto lì a leggere il formato preciso nella descrizione tecnica e poi magari mi ritaglio pure una dima in cartone, in misura, per capire bene quello che mi arriverà?)

martedì 18 gennaio 2011

and your love is like an oil-well

Che poi non vi ho detto, ma l'altra sera il concerto del gruppo del mio amico è stato notevole. Eravamo in un posto minuscolo (non credo di aver mai visto un concerto in un posto così piccolo) io ero in prima fila ed ero più vicino ai sassofonisti di quanto non lo fosse il pianista alla mia destra, per dire. Gran bella esperienza, gran bella musica.

E come ultimo bis hanno pure fatto una loro versione di un brano che mi piace molto, questo qui:


Art Ensemble of Chicago – Theme De Yo Yo
("Les Stances a Sophie", 1970)



Ah, il bassista dei Tracesberiana suona ancora il basso, mica canta, si erano sbagliati a scrivere.

lunedì 17 gennaio 2011

sms, fengshui a cazzo e soprattutto mucchi di soldi

Questa mia amica non è una cretina, tutt'altro. Il problema con lei è il pensiero magico (che quello è una serpe e una saetta, tutto insieme). Qui vi racconto di due sms che mi ha mandato.

Il cervello lo sapete com'è, ha quella sua struttura tutta torcinata che un pensiero normale per andare da qui a lì deve comunque fare parecchia strada, ed è un bene. Perché così è costretto a passare da vari posti (come per uscire dagli autogrill) che poi alcuni si rivelano utili (più che all'autogrill).


Il pensiero magico, invece, è come se lui avesse delle scorciatoie sue, fatte apposta per evitare tutte quelle curve, che lui non passa neanche vicino a quelle parti in cui risiedono i centri logici.
Nel caso degli sms che vi dicevo, grazie al pensiero magico, è successo questo: l'sms è arrivato all'amica mia (un sms di quelli tipo catena di sant'antonio) lei l'ha letto e ZIP lo ha inoltrato a un tot di persone. Dall'occhio al pollice passando per il cervello ma evitando qualsiasi contatto con la razionalità.

Il primo suo sms del paio in questione mi arriva il 23 ottobre scorso, alle 15 e 02. Recita così:

Questo ottobre ha 5 Venerdì. 5 sabato, e 5 domenica tutto in un mese. Succede solo 1 volta ogni 823 anni. Questi mesi  sono considerati come "sacchi di soldi". Passa questo messaggio a 8 brave persone e il denaro apparirà. È basato sul Fengshui cinese. Chi lo ferma non godrà dei benefici. Auguro a tutti che funzioni!.....

Ne vogliamo parlare? Vogliamo chiederci cosa cazzo c'entri un'arte geomantica, architettonica, cinese coi nostri giorni della settimana e i nostri mesi del calendario gregoriano? Già che ci siamo vogliamo chiederci se "sabato" e "domenica" siano parole davvero indeclinabili? Ma, soprattutto, vogliamo indagare sull'assoluta eccezionalità dell'avere 5 venerdì in un mese di 31 giorni?

A ottobre non l'ho fatto, che io sono pigro. Poi oggi la mia amica (che non è una cretina, tutt'altro, ma che coltiva in sé un robusto pensiero magico) mi manda il seguente sms (alle ore 13 e 15):

Questo mese di gennaio è molto speciale. Ci sono 5 lunedì, 5 sabato, 5 domeniche in un solo mese. Questo accade ogni 823 anni. Vengono chiamati i sacchi di denaro. Manda questo sms a 8 buoni amici e i soldi appariranno secondo il Fengshui cinese. Quelli che lo fermano non avranno nulla. Proviamo? Ciao!

Aridanga col fengshui, con l'indeclinabilità dei sabati (ma non più delle domeniche, piccolo passo avanti) e soprattutto con 'st'attesa di 823 anni!

A questo punto però parliamone. Siamo nel gennaio 2011, giusto per essere chiari l'ultimo gennaio in cui ci sono stati "5 lunedì, 5 sabato, 5 domeniche" è stato il gennaio del 2005. 823 anni passati in sei anni precisi, sono le magie del pensiero magico (l'ho detto che è rapido come una saetta, vero?). Il prossimo mese con "5 lunedì, 5 sabato, 5 domeniche" sarà ottobre 2011 e l'ultimo era stato maggio 2010 (insomma ce ne toccano un paio l'anno).
Perché anche se fa meno scena rispetto al dire che questo gennaio ha "5 lunedì, 5 sabato, 5 domeniche" in realtà è esattamente come dire che questo gennaio "comincia con un sabato"... Solo che se l'avessero messa giù così "Questo mese di gennaio è molto speciale. Comincia con un sabato! Questo accade ogni 823 anni." secondo me perfino lo spiccato pensiero magico della mia amica non ci sarebbe cascato.

Ma è proprio così, essendo che gennaio è sempre un mese di 31 giorni, è chiaro che, se comincia con un sabato, di sabati ce ne saranno cinque, così come di domeniche e lunedì. La settimana, come già il nome suggerisce, è di 7 giorni e il mese di 31, il 7 nel 31 ci sta 4 volte col resto di 3, lo so, è rude matematica occidentale, il fengshui se ne fotte, però a casa mia vuol comunque dire che in gennaio (ma anche in ottobre, in dicembre e negli altri mesi di 31 giorni) i vari giorni della settimana sono tutti presenti per 4 volte, tranne i primi tre che sono (sempre) presenti per cinque volte. E ciò succede in ogni mese (di 31 giorni) di ogni anno, da quando c'è il calendario così.

A questo punto m'immagino che i meno cinici di voi ci saranno rimasti male: "ma come, ma allora i sacchi di denaro non ci sono?" No, no, tranquilli, i sacchi di soldi ci sono eccome. Solo che – fengshui o non fengshui – tutti quei soldi non arrivano a noi, si fermano strada facendo.


Anzi, più che strada facendo i soldi si fermano immediatamente. Appena mandato l'sms. Perché messaggini come questi sono miniere d'oro per i gestori, è per loro che sono "sacchi di denaro". Lo sono a tal punto che c'è gente pagata per inventarli.

È un mestiere di quelli che non viene in mente per primo (i mestieri che uno pensa sono "impiegato", "tramviere", "ladro", "panettiere" e anche molti altri, ma non "autore di testi per sms buffi, superstiziosi e/o ignoranti") ma io conosco uno a cui, già parecchi anni fa, è stato proposto di farlo (poi lui aveva di meglio da fare).

Si tratta del fratello di una mia amica (all'epoca era fratello di una mia fidanzata, ma che non era la mia amica, era sua sorella, ossia era sorella sia di lui sia della mia amica, che poi dico "era" ma sono ancora sia fratello e sorella sia sorella e sorella, siamo noi a non essere più fidanzati, insomma basta, le mie vicende sentimentali non c'entrano con questo discorso) lui è un musicista, cabarettista, autore televisivo ed era stato contattato da qualcuno tipo TIM o Vodafone proprio per mettersi lì a inventare barzelette, tormentoni, cazzate di sant'antonio, auguri di natale e pasqua spiritosi, qualsiasi cosa rimbalzina che potesse avere successo tra i loro utenti, generando traffico (e quindi lauti introiti).

Perché i meme, o le catene di sant'antonio, che girano per mail o per facebook non arricchiscono nessuno (sia chiaro: neanche chi, diligentemente, le rimanda agli 8 buoni amici) alla faccia del pensiero magico e del fengshui. Ma quesgli stessi meme, quelle catene di sant'antonio, via sms fuzionano eccome! Chiedetelo un po' a Telecom Italia Mobile e ai suoi colleghi.

A proposito di fortune e/o sfighe. Il presente blog, presto, sospenderà le pubblicazioni. Funziona così. Se riesco, domani faccio il promesso post che spiega come si fa a capire se un dizionario è buono, aggiornato e fatto bene. Chiuso questo sospeso, in serata, o il giorno dopo, vedremo, ci sarà un post di saluti e quindi smetterò di aggiornare. Per un mesetto buono di sicuro, poi torno, rifaccio il punto della situazione, e vi dico. Che qui proprio non ci stiamo più dentro.

Prima che qualche anonimo affezionato lettore lasci dei commenti in lacrime. Sospendo temporaneamente il blog, non lo chiudo, chiaro?

segreti così così...

Settimana non delle più scintillanti dalle parti di postsecret (è un mio parere), ma anche 'stavolta almeno tre cartoline che mi dicono qualcosa ci sono.



Nel cuore della notte,
non mi taglio più.
Mi masturbo!
(e sto davvero bene!)




Dopo 30 anni (davvero) felici di matrimonio,
ancora non conosco nulla – non una sola cosa –
che veramente ecciti mia moglie




Ho detto no alle droghe
perché pensavo che Harry non avrebbe approvato



Sulla prima ho da dire che da ragazzino, in un certo periodo, non lungo, mi tagliavo anch'io... certo che non mi è mai venuto in mente che potesse essere un'attività in alternativa alla masturbazione e viceversa. Forse avrei dovuto (però è anche vero che non credo avrebbe funzionato).

Nella seconda faccio davvero fatica a credere che quel matrimonio sia proprio felice felice. Cazzi loro, ok.
L'ho scelta perché l'immagine mi pare disturbante il giusto. Un po' Conenberg, un po' alcune cose di HR Giger. Insomma la felicità mi pare altrove (ok, cazzi loro).

Infine, riguardo alla terza, io penso che il super-io ognuno possa riporlo un po' dove gli pare.
Se funziona, bene così.

Di postsecret la prima volta ho parlato qui.




segreti della settimana (73)


sabato 15 gennaio 2011

rosa, rose...

Qualcuno di miei lettori (maschio) quando faccio i post "femministi" poi ci si vede a cena e lui mi prende in giro. Si tranquillizzi quel qualcuno, anche se mo' parlerò di operaie bruciate, otto marzo e di pane e di rose, questo non è un post femminista è, piuttosto, un post storiografico (se la vogliamo mettere giù dura, altrimenti mettendola giù un po' meno spessa, diciamo che parla delle stronzate che diventano nozione comune, ancorché false).

Della frase "vogliamo il pane e le rose" ne avevo parlato qui quattro anni e passa fa. Per me resta ancora tutto vero quello che scrissi, ma c'è una questione – all'epoca venuta fuori en passant nei commenti – che penso meriti di tornarci sopra: Rosa Luxenburg.

La vulgata su "vogliamo il pane e le rose" prevede di citare come autrici dello slogan le operaie di Lawrence che però riprendevano la frase da Rosa Luxemburg. Se fate un controllo in rete questa cosa è detta e ridetta per ogni dove (tranne che su wikipedia, un punto in più per lei). Ma io non ho ancora trovato una sola pagina (ma ammetto di averne controllate solo qualche decina) che citi un'opera, uno scritto, della Luxemburg dove lei abbia detto quella frase. Non viene neanche mai riportata la citazione della Luxemburg nel dettaglio, è sempre solo un vago rimando, e ciò mi puzza non poco.
Anche perché la Luxemburg è troppo perfetta come autrice di quella frase, è donna, è socialista, si è spesa per i diritti delle donne, era attiva già nei decenni subito precedenti allo sciopero del pane e delle rose ed è stata ammazzata pochi anni dopo... si chiama pure "Rosa"!

Insomma è perfetta.
Sospettamente perfetta.


Rosa Luxemburg arringa la folla, 1907 (fonte)

E io non ho ancora trovato una fonte che l'associ in modo non generico a quella frase. In mancanza di tale fonte io mi sento di bollare questa ascendenza come falsa e la mia ricostruzione resta quella che già feci: la frase "we want bread and roses" viene resa famosa dallo sciopero di Lawrence, Massachusetts, dei primi del 1912. Ma quella frase sicuramente non l'hanno inventata le operaie di Lawrence, loro l'hanno probabilmente ripresa da una poesia di James Oppenheim pubblicata nel dicembre del 1911, che a sua volta citava uno slogan usato, secondo alcuni, durante uno sciopero di quell'anno delle operaie di Chicago, secondo altri, durante il corteo di 15.000 operaie nuovayorkesi avvenuto l'8 marzo del 1908.

Nessuna illuminata intellettuale, ma operaie che citano altre operaie (sia pure, forse, passando per un poeta).

Ma scartabellando in giro per la rete per verificare questa storia, oggi, mi si apre sotto ai piedi un'altra voragine: l'otto marzo e la sua vulgata!



Perché qual è la vulgata sull'otto marzo? (quella a cui anch'io, fino a un paio d'ore fa, ho sempre creduto). Ho fatto una rapida indagine tra qualche amica mia (che in genere la sa) per non cadere nell'errore di spacciare come opinione diffusa quella che magari è soltanto una stronzata che credo io (o quantomeno che credevo fino a un paio d'ore fa), il risultato è però stato sempre lo stesso: "la giornata internazionale per i diritti delle donne, è l'otto marzo in memoria di una tragedia, accaduta in tale data, in cui finirono arse vive un centinaio di operaie tessili statunitensi durante l'incendio della loro fabbrica" (con variante, ulteriormente orrorifica, del padrone che le chiude dentro e appicca lui il fuoco, poiché scioperanti).

Morte, di poveracce, ne sono morte parecchie dalla rivoluzione industriale in qua. Quella volta della fabbrica tessile bruciata, la Triangle di New York, poi morirono in totale 146 persone, in maggioranza donne (tante giovani immigrate italiane ed ebree dell'est Europa). Però quelle persone morirono il 25 marzo del 1911, la manifestazione di tre anni prima non poteva essere per loro (e, infatti, non lo era, da quello che ho capito chiedevano orari e paghe più umani, il diritto di voto e la fine del lavoro minorile).

Le commemorazioni dell'odierno otto marzo riguardano anche le vittime dell'incendio in questione, certo, ma l'incendio non è all'origine dell'8 marzo (come invece molti credono, io compreso fino a un paio d'ore fa). E visto che l'incendio in questione proprio non combaciava come date, qualcuno se n'è inventato un altro, ormai un'autentica leggenda urbana, con tanto di nome della fabbrica (Cotton oppure Cottons di Chicago oppure di New York, a seconda dei casi), di nome del proprietario assassino e bloccatore di porte (Mr. Johnson) e di numero di operaie morte (129).

Tutte stronzate.

Ovviamente, ciò non toglie alcun valore all'importanza dell'otto marzo in generale né, in particolare, al ricordo e alla commemorazione di chi, per davvero, è morta a causa delle condizioni canagliesche di lavoro in cui era costretta a lavorare. Né nega che, in seguito alla tragedia della Triangle, ci furono davvero imponenti manifestazioni operaie (la seconda immagine di questo post dovrebbe  proprio essere una foto scattata durante una di quelle manifestazioni, l'ho presa qui).
Per altro, questa primavera saranno cento anni esatti da quella sciagura e credo quindi che ne sentiremo presto, giustamente, riparlare (e speriamo che i nostri giornalisti lo facciano in modo storicamente un po' accurato).

Quello che volevo dire è solo: occhio a ciò che credi di sapere, occhio alle tue fonti, che quello che senti dire in giro mica è detto che sia vero e che anche quello che credi tu (magari fino a un paio d'ore fa) potrebbe essere una stronzata.

venerdì 14 gennaio 2011

trancesiberiana

Domani, in un posto "vero", suona il gruppo di un amico mio che un anno e mezzo fa si è esibito da me (sì, ogni tanto a casa mia si tengono dei concerti e sì, ho un salotto abbastanza grande). Fu proprio un ottimo concerto.

Nel frattempo la loro formazione è cambiata, è sparito un piano, si sono aggiunte una chitarra e una cantante, non vedo più tracce di fonovaligie e c'è stato forse qualche altro cambiamento (il bassista ha venduto il basso e ora canta solo? mah...)

Insomma, anche per me sarà una sorpresa (perché io, di mio, conterei di andare, salute permettendo però, perché in questo momento, con la salute... io non so...).




Segue presentazione ufficiale:



TRANCESIBERIANA
combo psicogeografico

sabato 15 gennaio a
Unza!


 
Lionello (Lello) Colombo ... saxes
Stefano tampellini ... saxes
Lorenzo Tarantino ... chitarra
Luigi Crippa ... voce
Maurizio Daccò ... batteria
Maddalena Bolis ... voce



"quando un commando di killer della polizia uccide nel suo letto Fred Hampton, leader delle Black Panthers di Chicago, sul pavimento della stanza c’è un pila di dischi... In una foto si distingue Out To Lunch di Eric Dolphy. Immagine simbolo, più eloquente di cento trattati... Musica e politica, jam-session e Black Power, movimenti e jazzisti erano parte di una sola espressione collettiva"
(Wu Ming, novembre 2005, da “The Old New Thing a free jazz anthology”)

Questa frase riassume in un bagliore il senso che Trancesiberiana propone, l’amore per la New Thing e per tutti i suoni non omologati di quel periodo, inseriti in un contesto quale quello attuale. Sun Ra in viaggio astrale nel nostro presente.

Ingresso con nuova tessera 2011 di Unza! 1 euro

Sottoscrizione praticamente libera ma moralmente obbligatoria per i musicanti


UNZA! Cicloofficina Nord - Niguarda
Via Bianchi d'Espinosa ang. Graziano I – Milano

Orario ufficiale h 21.30
(ufficiosamente tendente alle 22)
un comodo dopo cena

dopo l'ultimo

Inkiostro dice: "Arrivo buon ultimo su questo, ma è talmente bello che merita comunque la segnalazione: Intel's The Chase Film. Da guardare a schermo intero."  Ecco, io arrivo dopo Inkiostro e il mio consiglio è lo stesso: da guardare a schermo intero.


giovedì 13 gennaio 2011

cosa regalare a qualcuno che ha già tutto (o quasi)

Dopodomani ho un compleanno. Prima mi chiedevo che regalo fare e ho pensato che farò due cose: per prima cosa dei soldi, in genere alla gente non piace regalare soldi, ma io penso che dipenda dalla spirito con cui li regali, i soldi (e, ovviamente, da quanti ne regali). A me, comunque, alle persone a cui voglio bene, in determinati casi, non dispiace regalare soldi, anzi.
Però, poi, per questo compleanno mi piaceva fare anche un regalo più personale e oggi ho capito che cosa farò (anche se ancora non in dettaglio e anche se ancora non so neanche come si fa a fare il regalo che ho in mente).



È che dopodomani wikipedia compie dieci anni tondi. In questi anni, oltre ad averla usata parecchio (ma sempre con giudizio, che queste cose collaborative si sà che non sono l'oro colato) ogni tanto qualche "regalino" gliel'ho pure fatto. Per esempio tutte le volte che ho trovato degli errori o delle imprecisioni li ho corretti, e mi è capitato decine e decine di volte (e questo non perché io ci abbia tutta 'sta cultura addosso, è che quello che trovo sulla wiki, specie se lo cerco per lavoro, poi lo verifico sempre su altre fonti, ossia la wiki è il punto di partenza delle ricerche, non quello d'arrivo, e se una verifica mi fa scoprire un suo erorre, io torno indietro e lo correggo). Qualche altra volta – molte meno – ho contribuito maggiormente, integrando le informazioni di qualche voce un po' carente. Ma regali veri mai, per dire non le ho mai dato una lira.

E quindi, per dopodomani ho deciso che a wikipedia farò due regali. Dei soldi e poi un regalo più personale: scriverò ex novo una voce della wiki che ancora non c'è. Questo secondo regalo però non lo farò proprio posdomani, ché in queste settimane sono infognatissimo col lavoro e poi mica ho ancora scelto quale voce sarà e va decisa con calma, e mica sarà facile.

Insoma trovare qualcosa che wikipedia non abbia, che valga la pena, e che sia alla mia portata di autore, richiederà il suo tempo (a oggi la wiki italiana ha già 763.541 voci, e trovare il regalo per qualcuno che ha glà in casa 763.541 cose non è facile, è più difficile che trovare un regalo per mia zia fiorella – che, se in casa di mia zia non ci sono 763.541 cose, ce ne saranno 763.500, non di meno – ma almeno a lei posso sempre regalare qualcosa da mangiare).

Però sono sicuro che il regalo giusto per la wiki pirma o poi lo trovo.

ukuleleee!

30: Rawuke - Highway to Hell



(cover dagli AC/DC)



31: The Ukulele Orchestra of Great Britain – Shaft



(cover del tema di Isaac Hayes per l'omonimo film,
quello che rese popolare la blackspoitation in tutto il mondo)



32: The Ukulele Orchestra of Great Britain – Smells Like Teen Spirit



(cover dai Nirvana)



33: The Ukulele Orchestra of Great Britain – Le Freak



(cover dagli Chick)



34: uke3453 – I'm Yours



(cover da Jason Mraz)


Della orchestra di ukulele della gran bretagna prima o poi riposterò qualcosa d'altro che scegliere solo tre brani è stata una sofferenza.
Ci sarebbe stata bene anche "Are Friends Acustic?" versione uke – fatta da un duo amatoriale – di "Are Friends Electric?" in originale algidissima canzone di Gary Newman/Tubeway Army, che coll'ukulele acquista tutto un calore nuovo, ma 'sti pisquani hanno disattivato l'incorporamento.
E comunque il mio prediletto resta di gran lunga uke3453.

Questo post mi è venuto di farlo dopo aver letto l'ultimo post di zio burp.


canale 403 (8)

mercoledì 12 gennaio 2011

parole, parole

L'altro giorno il mio linguista computazione di fiducia ha fatto un utilissimo post in cui aggiorna la sua lista di dizionari italiani on-line.

Quelli importanti ci sono tutti (e ce n'è anche qualcuno non importante) io, comunque, avevo un po' di titoli (magari ancor meno importanti, ma parecchi) da aggiungere. Ho provato a farlo nei commenti da lui, ma credo che wordpress pensi che io sia uno spammer e proprio non me lo fa fare. Allora lo faccio qui da me, copiandomi tutta la sua lista e integrandola con le voci che volevo segnalare io.

Io lo so che la netiquette prevederebbe, da parte mia, una citazione solo parziale dei contenuti del suo post e un link al resto, ma visto che io voglio avere un'unica pagina con tutti i link a quelle risorse (le sue e le mie) lo copio tutto lo stesso, così questo post mi resta come bookmark. Spero che il mio linguista computazione preferito non me ne voglia.

Quel suo post, poi, mi ha fatto venire in mente una domanda: "ma, avendo poco tempo da dedicare all'indagine, come si fa a capire se un dizionario è buono o meno?" per fortuna io conosco chi può rispondere a questa domanda. Appena ho un istante vi dico che mi ha detto.

Dizionari della lingua italiana

treccani.it
da qui si fanno ricerche sia sul vocabolario sia sull'enciclopedia

garzanti linguistica
il sito permette (previa rapida registrazione gratuita) la consultazione del grande dizionario d'italiano garzanti e del grande dizionario hazon di inglese (e pure di quello francese). Per l'italiano ci sono anche sezioni dedicate a sinonimi e contrari e alla coniugazione dei verbi.
A me il dizionario garzanti piace, ma io sono un po' di parte, visto che conosco qualcuna delle sue mamme... (ah, quando ci si registra non è necessario dare l'autorizzazione al trattamento dei propri dati a fini promozionali "just say no")

il sabatini coletti
il dizionario italiano on line del corriere della sera, la mettono giù spessissima "l’unico dizionario che segue l’intero percorso che va dalla parola alla frase al testo" ma io non è che questa cosa l'ho capita capita (certo, se gli avessi dedicato più di 50 secondi di tempo...) comunque il dizionario mi pare buono.

grande dizionario italiano (hoepli)
il grande italiano (la repubblica)
di aldo gabrielli, parrebbero la stessa opera, ma di "ardiglione" il primo mi dà solo un'accezione ("il cazzillo della fibbia che s'infila nel buco della cintura") e non l'altra ("il contro-cazzillo dell'amo che gli impedisce di uscire dalla bocca del pesce") quello di repubblica le dà entrambe, chissà com'è che è successo...

sapere.it
virgilio parole – vocabolario
il primo è un sito della deagostini (che ha anche la sezione sinonimi e quella dei contrari) il secondo è solo la maschera di ricerca su virgilio.it che poi punta al medesimo sito sapere.it

wordreference.com
buon sito di dizionari bilingui (che uso spesso traducendo dall'inglese) in linea, che ha anche l'opzione di dare la definizione italiana dei lemmi (che invece non ho mai usato)

the free dictionary
area italiana di un sito che ha una dozzina di altri dizionari monolingua, dall'arabo al norvegese

dizionario-italiano.it
copyright della "Olivetti Media Communication / Vizal Sto. Cristo Bgy / Candaba Pampanga / 2013 Philippines" del dottor enrico olivetti. Un dizionario in cui è (giustamente) presente la parola "ardiglione" ma (sorprendentemente) non "sessualità", mah...

Dizionari della lingua italiana, collaborativi

dizi.it
dicono di essere il primo dizionario collaborativo italiano, al momento proprio non mi pare un gran che, ma visto che funziona sul principio della wiki chiunque lo può migliorare (ah, nella ricerca non accetta parole accentate, quindi bisogna cercare "felicita" e non "felicità")

dizionario-italiano.org
altro dizionario collaborativo, a vedersi si presenta meglio del precedente, ma temo che come contenuti siamo lì, se non peggio

wikizionario
il dizionario di wikipedia, anch'esso collaborativo, quindi anch'esso con i pregi e i difetti di questo tipo di progetti

Dizionari di sinonimi e contrari

homolaicus - sinonimi e contrati
repertorio abbastanza linkato in giro, noto anche col nome "sinonimi master"

virgilio parole - sinonimi e contrari

dizionario gratuito online dei sinonimi e dei contrari
la particolarità di questo è che nella pagina dei risultati, dopo i sinonimi della parola cercata elenca anche tutti i sinonimi dei suoi sinonimi (un po' come fa il thesaurus di word)

dizionario dei sinonimi online 
dizionario collaborativo, parente del sunnominato dizionario-italiano.org

Dizionari antichi

vocabolario storico italiano
a cura dell'Opera del Vocabolario Italiano (una roba del CNR)

vocabolario degli accademici della crusca
primo vocabolario della crusca, anno 1612

lessicografia della crusca in rete
da qui, se non ho malinteso, si accede ad alcune edizioni successive del vocabolario di cui sopra

lo storico tommaseo
riproduzione anastatica (via scansione) di uno dei capisaldi della nostra lessicografia dell'800, purtroppo solo le lettere dalla A alla G (e il progetto è fermo dal 2007)

Dizionario etimologico

etimo.it
riproduzione anastatica (via scansione) del Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana di Ottorino Pianigiani, opera, non propriamente scientifica, dei primi decenni del '900, linkatissimo in rete (essendo l'unico dizionario etimilogico gratis on line). È pieno di cazzate ma a me mette allegria (però, per favore, non fidatevi ciecamente di tutto quello che dice)

Dizionari inversi

rimario italiano
intitolato in modo improprio, in realtà le rime non c'entrano, si tratta di un dizionario inverso

virgilio parole - rime poetiche
idem come sopra, solo prosa e niente poesia, anche questo è in realtà un dizionario inverso (per capirci, secondo loro "sdrùcciolo" fa rima con "capriòlo")

dizionario inverso dell'italiano moderno
opera di giuliano merz, forse vale la pena (io però ancora non l'ho fatto) di dare un'occhiata a questi altri suoi siti:
morfemix
morfemix 2
infissi, prefissi, suffissi
morfemix 3
accenti, categorie grammaticali, sillabe

Coniugatori verbali
questi li ho testati col verbo "delinquere" con cui mi sono recentemente scontrato nella mia vita privata

coniuga.com

verbi italiani

i due qui sopra "delinquere" lo danno usato solo all'infinito e al participio presente

wordreference.com
segnalato prima tra i dizionari, dalla definizione si accede alla coniugazione, ma su "delinquere" mi dice "there is no automatic conjugation for this irregular verb", non utilissimo quindi

virgilio parole - verbi italiani
questo di "delinquere" mi dà anche l'indicativo presente e quindi batte tutti e tre i precedenti

e anche il sunnominato sito grazanti (quello che ci si deve prima registrare) con "delinquere" se l'è cavata bene...

Varie ed eventuali

trovaparole.com
simpatico strumento di ausilio alla risoluzione dei cruciverba, permette di fare ricerche per parole di una data lunghezza con lettere in posizioni obbligate a scelta del consultatore

dizionario italiano, google
non è un vero dizionario, è un sistema di ricerca che – con tecniche strane – tira fuori dalla rete (sovente da wikipedia) le definizioni per le parole cercate (ma mica sempre ce la fa)


dop
“Dizionario Italiano di Ortografia e Pronunzia” di ogni parola presente si può sentirne la pronuncia cliccando sull'apposito bottone, non vi è però alcuna definizione (l'opera si dichiara provvisoria e incompleta, presenta comunque 92.000 voci italiane, tra lemmi e nomi propri, e 37.000 nomi propri e altre voci in una sessantina di lingue diverse)

dizionario enciclopedico di rai educational
nome altisonante ma solo 200 lemmi presenti, non propriamente enciclopedico quindi

uni
dizionario enciclopedico, scomodo scomodo da consultare (e nutro pure qualche dubbio sull'accuratezza della sua redazione)


e tutto d'un tratto, il coro:


Rivers (feat. Fiumens & Massimo) – Parole, parole (2006)

per una mia selezione di filmati di varie versioni di questa canzone (in particolare con mina e alberto lupo, mina e celentano, dalidà e alain delon e, soprattutto, con benben203) potete consultare questo mio vecchio post qui.

(e ancora un grazie a samuel zarbock
)

lunedì 10 gennaio 2011

aerei, pillole e librai



Non dovreste dormire in aereo.
A volte la persona vicino a voi non si trattiene dal fare una foto ai vostri calzini rosa fenicottero.


[stronzetta la persona che ha fatto questo postsecret ma stronzetto pure frank, che stavolta – diversamente d quanto fa di solito – ha postato l'immagine ad alta risoluzione



Non so come facciano tutti gli altri...


[l'S489 è la lisdexamfetamina, nome commerciale Vyvanase, è impiegata principalmente per la cura della sindrome da deficit di attenzione e iperattività, ma la si usa anche in casi di narcolessia, sindrome da fatica cronica e sindrome di asperger]



ATTENZIONE LIBRAIO:
si prega di rimuovere l'etichetta e attaccarla sul
modulo di adesione del cliente.

La cliente sta aderendo
solo per vederti più spesso.
La cliente è innamorata di te.


Di PostSecret la prima volta ho parlato qui.


segreti della settimana (72)

domenica 9 gennaio 2011

got me lookin so crazy right now

Secondo singolo estratto dal secondo album del trio vocale fondato da Marcella Puppini, bolognese emigrata a londra (le altre due però non sono davvero sue sorelle). Rifacimento anticato di un celebre brano di Beyoncé (feat. Jay-Z).

The Puppini Sisters – Crazy in Love
("The Rise and Fall of Ruby Woo", 2007)

sabato 8 gennaio 2011

è che non la sai...

Me ne sto seduto lì e me la sto pure un po' tirando da letterato (questo succedeva oggi, in galera).

Sto dicendo alla detenuta che, secondo me, deve proprio scriverlo quel suo libro autobiografico (o meglio riscriverlo, perché c'è già una prima stesura che però va cambiata parecchio) e, visto che la so lunga, le sto pure spiegando (io a lei) perché il suo libro sarebbe così utile e così unico.

Insomma, sono ganzissimo.

Poi però comincio quella maledetta frase...

– perché sai, lucrezia, a differenza di te, qui in carcere, in genere, ci sono o persone provenienti da ambienti criminali, o persone "normali" che hanno delin...

– insomma, dicevo, gente che per una sola volta nella vita ha delinqu... del... 

– ...

– andrea, scusa, cosa stai cercando di dire?

– che in genere o si è stati più volte in carcere, perché si è delinquenti abituali, oppure...

– ...

– oppure?...

– oppure, se non provieni da quel mondo, in carcere magari ci finisci lo stesso, ma una volta e basta perché, solo in quell'occasione lì, è capitato che hai delinqu...

– delin...  ehm...

– eh?!

– lucrezia, scusa, ma il participio passato di delinquere, com'è?...

– "delinquto" a te suona giusto? a me mica tanto...


Ecco. Uno ci mette più di un anno a farsi passare per uno che la sa, con quella donna lì, e poi casca, rovinosamente, sul participio passato di delinquere.

Altro che ganzissimo!

Fortuna che neanche lei la sapeva (ma c'è da dire che io sono madre lingua italiano, lei no!)
Poi me ne sono venuto a casa e mi sono avventato sul repertorio delle forme verbali flesse della Zanichelli e lì ho avuto la conferma di quanto, ormai, mi ero già figurato da me: "delinquere [...] usato solo nel pres. indic.; nel part. pres.; all'infinito" poi però, non pago, ho guardato sul Devoto-Oli e lì ho scoperto che esiste una forma, arcaica, di participio passato che, per altro, è "delinquito".

E sarebbe bastato dire "gente che ha commesso un reato""infranto la legge", o finanche "fatto una stronzata". Sigh!

E comunque la mia detenuta non si chiama per davvero lucrezia, lucrezia è uno pseudonimo, che non saprò coniugare i verbi, ma altri scamotaggi da letterato, come usare gli pseudonimi, sono capacissimo.


senza passare dal via (14)

venerdì 7 gennaio 2011

i tempi cambiano...


 

giovedì 6 gennaio 2011

lo sono tutti i capricorni?...

Buona epifania, raga.




(io sto sempre più sommerso dagli impegni lavorativi e para-lavorativi... speriamo di rileggerci prima dell'anno venturo)

mercoledì 5 gennaio 2011

many people tell you that they're your friend


The Stranglers – Skin Deep ("Aural Sculpture", 1984)

martedì 4 gennaio 2011

datemi un martello...

La prima volta che l'ho sentita suonava grossomodo così "quando sei un martello, tutti ti sembrano dei chiodi". Una frase dall'incedere proverbiale che, ragionandoci un minimo, dice una grande verità.

Non mi ero mai posto il problema né della sua dizione corretta, né della sua origine (che, quando si tratta di parole e frasi è vero che tendo a farmi domande di ogni tipo, ma mica sempre sempre).
Poi questa frase mi torna in mente un paio di settimane fa riguardo a uno di quei tanti, bei, post che non scriverò (quantomeno non presto) cui accennavo l'altro giorno. E visto che io quei post qui nel blog non li scrivo, ma dentro la mia testa sì, ecco che si è rivelato indispensabile scoprire com'è che sta la questione del martello.


A una prima ricerca la citazione mi perde un po' di fascino ma si fa più immediata nel suo significato: "per un uomo con un martello tutto assomiglia a un chiodo" o più prosaicamente "se il nostro solo strumento è un martello, ogni problema assomiglierà a un chiodo da battere". Prime attribuzioni trovate: Mark Twain, Jane Fonda e Bill Gates (mai, mai, mai fidarsi di internet se non siete un po' sgamati, è un consiglio).

Poi, cercando meglio, salta fuori la verità, si tratta di quella che gli studiosi chiamano legge dello strumento, che evidenzia come l'eccessiva familiarità con strumenti consolidati tenda a deformare la nostra percezione dei nuovi problemi o, comunque, a influenzare il modo in cui cerchiamo di risolverli.
Il concetto è stato espresso dal filosofo Abraham Kaplan (è lui che parla di legge dello strumento) in suo libro del 1964 in questa forma: "dai a un ragazzino un martello, e lui troverà che tutto ciò in cui s'imbatte ha bisogno di una martellata" ma la citazione più diffusa a riguardo si deve a un altro Abraham, lo psicologo Abraham Maslow, ed è tratta da un libro del 1966: "penso che si abbia la tentazione, se l'unico strumento che si ha è un martello, di trattare tutto come se fosse un chiodo" (per entrambi la mia fonte è il wiktionary che, spesso, è accurata).

Risolta la questione io però continuo a preferire la frase che mi ricordavo io: "quando sei un martello, tutti ti sembrano dei chiodi" certo, fa molto più John Rambo che non Abraham Maslow e credo sia per questo che mi piace di più.

Restando sempre in zona martelli ma virando decisamente la rotta, chiudo il post con la canzone che – in un certo qual modo – gli dà il titolo.

Gioiosa canzone pacifista e anti segregazionista, scritta da Pete Seeger: If I Had a Hammer è stata, negli anni, incisa da numerosi artisti. Le due versioni più note sono forse quella di Trini Lopez  (1963) e del trio Peter, Paul and Mary (1962): 


Della canzone esiste una notissima "traduzione" italiana, grande successo del 1964 di Rita Pavone. Di per sé una canzone anche divertente ma, confrontando testo e intenzioni con l'originale, passa un po' l'allegria.


Insomma da "I'd sing out love between my brothers and my sisters""un colpo sulla testa a chi non è dei nostri e così la nostra festa più bella sarà"...

imbarazzo...

micmacs à tire-larigot



Finalmente stasera l'ho visto.
Il film si colloca, come atmosfere, a metà strada tra Delicatessen e Amelie, anche se non arriva ad avere la visionarietà del primo né l'impeccabilità del secondo.
A me, ad ogni buon conto, è piaciuto proprio (e, a mio parere, si colloca buon terzo nella filmografia di Jean-Pierre Jeunet).

Menzioni speciali: a Julie Ferrier (che ho trovato splendida), la sua controfigura Julia Gunthel (molto brava e quindi, almeno per me, abbastanza disturbante) e le sculture mobili di Gilbert Peyre.

Resta da dire che a me i film di Jeunet sono piaciuti tutti. Sì, pure "Alien la clonazione".

lunedì 3 gennaio 2011

e ora qualcosa di completamente diverso

27.


1984 – I Police sono già, di fatto, sciolti e il loro chitarrista, Andy Summers, fa uscire "Bewitched" secondo album in collaborazione con Robert Fripp ("I Advance Masked", il primo, era del 1982). Parade è l'unico singolo (e video) estratto dal disco.

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28.


1941 – A inizio trama un proiezionista fa su un casino con i vari rulli da proiettare in sala e ne esce fuori un film che ha cambiato la storia della comicità occidentale: Hellzapoppin'. Qui sopra potete vederne la scena iniziale con tanto di titoli di testa (ma nel film c'è una scena di ballo, scatenato, che giocoforza prima o poi dovrò mostrarvi).

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29.


2000"Since I Left You" è il primo (e, a dieci anni di distanza, ancora unico) album degli australiani Avalanches. Un lavoro in cui l'idea di campionamento è spinta quasi all'estremo (credo se ne riparlerà qui, prima o poi, di campionamenti, ché il tema mi è caro). Frontier Psychiatrist è il terzo singolo tratto, l'anno successivo, da questo album. Il brano presenta sample da 37 diversi dischi "spoken word", per tacere di tutti quelli musicali. Anche il video (diretto da  Tom Kuntz e Mike Maguire) è un bel guazzabuglio mica da ridere.


Ah, buon lunedì!



canale 403 (7)

domenica 2 gennaio 2011

anno nuovo, segreti nuovi...



Il vero motivo per cui non voglio un figlio?
I tuoi ci verrebbero a trovare più spesso.




Sappiamo tutti che il conto alla rovescia per la fine della nostra relazione è appena cominciato
[le altre due scritte purtroppo non sono in grado di tradurle, e mi piacerebbe proprio]




Ho finito di guardare i porno e smesso di masturbarmi
Sono stato così produttivo da quando ho smesso!


L'ultimo mi ha ricordato una vecchia barzelletta (chissà se l'ho sentita da ragazzino in tv raccontata da Bramieri o Walter Chiari o altrove...) in cui due ubriaconi, straccioni, poveracci si incontrano dopo un po' che si erano persi di vista: uno è ancora rovinato l'altro invece è tutto ripulito, sano e sembra anche messo bene a soldi. Parlano un po', rievocano i vecchi tempi, in cui in casa di quello ora ripulito non c'era neanche da mangiare, solo roba da bere, e alla fine il poveraccio chiede a quello oramai pulito come è possibile che ora lui sia così messo bene...
al che l'altro risponde: "sai, un giorno ho smesso di bere"
e il primo: "lo vedo, ma per i soldi?"
e l'altro: "be', a quel punto ho venduto tutti i vuoti di bottiglia che avevo in casa e sono diventato ricco".

Non faceva ridere ganché neanche me, neanche allora, neanche raccontata meglio di come l'ho buttata giù io. Ma già da ragazzino mi sembrava che quella storiella avesse dentro una sorta di semplice lezione di vita. Un ammaestramento in cui mi è parso di cogliere una vaga eco nel segreto dell'ex-onanista.

Di PostSecret la prima volta ho parlato qui.


segreti della settimana (71)


sabato 1 gennaio 2011

concerto di capodanno

Purtroppo io la musica classica proprio no.

Con quanto mi piace la musica credo sia solo un fatto d'ignoranza. Ma quella ignoranza che da grandi è difficile estirpare, ché tempo fa ci hanno anche provato ad ammaestrarmi a riguardo, ma a me la musica classica annoia (mentre non mi annoia "Music for airports" di Brian Eno, per dirne una... e ho detto tutto) io penso che sia una cosa di educazione, di educazione irrimediabilmente mancata al momento giusto.

Tutto questo per dire che il massimo della musica "classica" che riesco a concepire è la scaletta che segue. Il mio concerto di capodanno per voi.

(ah, è tutta roba dal vivo, of course, e registrata discretamente male, lo so, poi vi spiego)


Lou Reed – Walk On The Wild Side
dal vivo a Hampstead, 1972


doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo.


Jimi Hendrix – Hey Joe
dal vivo all'Isola di Wight, 30 agosto 1970


Ecco, quando penso a "un classico", questa è una delle prime che mi vengono in mente.


Bob Dylan – Like A Rolling Stone
dal vivo a Londra, 25 maggio 1966


Di questa se n'era già parlato da queste parti in una puntata della mia, breve, serie di post "La paura fa '60"... Tutti gli mp3 di quella serie sono andati fuori linea, prima o poi li ri-uppo e riprendo in mano la cosa, che a me divertiva.


 The Rolling Stones – Sympathy For The Devil
dal vivo ad Altamont, 6 dicembre 1969


Il brano dei Rolling a cui sono più legato: "per favore, permettetemi di presentarmi, sono un uomo ricco e di classe"...
Per chi se lo chiedesse: sì,  il concerto è proprio quello tristemente famoso perché ci scappò il morto.


 Led Zeppelin – Stairway To Heaven
dal vivo a Tokyo, 2 ottobre 1972


Questa è un mio pallino. Mi sa che prima o poi ne riparliamo di questa. È proprio un mio pallino.


Deep Purple – Highwhay Star
dal vivo a Londra, 1972


Questa deve essere stata la canzone suonata al funerale del mio migliore amico, un paio d'anni fa. Ne sono quasi sicuro, però non è che quel giorno lì abbia troppo badato ai dettagli e poi era a lui che piacevano i Deep, a me fanno giusto allegria :)


 The Who –  My Generation
dal vivo a Monterey, 16 giugno 1967


La versione da studio l'avevo già pubblicata in questo post dedicato a un gruppo di vecchietti inglesi diventati improvvisamente rockstar. 


David Bowie – Life On Mars
dal vivo negli USA, 1972


Sempre piaciuto il duca bianco, sempre piaciuta questa canzone.

I dischi da cui le ho tratte: era il 1993 e, a causa di qualche vuoto legislativo del nostrano ordinamento, in italia i bootleg erano diventati se non proprio legali, quasi. Bastava che si trattasse di registrazioni che avevano almeno vent'anni.
Non solo erano nate case discografiche "ufficiali" (la Great Dane, per esempio) dedicate a dischi che, fino ad allora, era possibile acquistare solo nei negozi giusti e sotto banco. Ma, addirittura, la Fabbri Editori se ne uscì in edicola con una serie di ciddì "I Miti del Rock Live"  tutti tirati fuori da registrazioni sostanzialmente illecite. Per dirla con le loro parole: "materiale tratto da registrazioni private di esecuzioni pubbliche".



Io all'epoca le uscite del gruppo Fabbri/Rizzoli le pagavo poco o niente, così un po' di quei ciddì li tirai sù. Sempre un po' dubbioso, però, su quale senso avesse per me mettermi in casa quei dischi, che erano poco più che testimonianze storiche (ché la musica ascoltata bene è un'altra cosa).

Adesso lo so. Dovevano servire al mio concerto di capo d'anno 2011.

(L'alternativa era un intero concerto di Frank Zappa, del 1980, ma con Zappa vi farò comunque una capa  tanta, prima o poi)

Auguri!

anno nuovo, vecchi segreti

È passato San Silvestro e io non ho ancora pubblicato i PostSecret usciti il giorno di Natale, ora rimedio. E visto che a me i postsecret di Natale mi sono piaciuti proprio non sto qui a lesinarvene solo uno o un paio.

Cominciamo l'anno con generosità, ovvia!

1.



Caro Frank,
oggi leggo il tuo segreto che ti arrivano 1,50$ - 1,20$ per ogni libro di PostSecret venduto,
e mi ha fatto sentire in colpa perché ho rubato uno dei tuoi libri qualche mese mese fa.
Mi spiace che l'ho rubato.


2.



Ho sempre sognato cose più grandi e migliori.
Ora che sta accendo ho una paura fottuta.


3.



Faccio il dog sitter per Natale, così non posso uccidermi mentre tutti sono fuori città.


4.



Quando sono tra la gente, mi chiedo che segreti nascondano gli altri.

Vorrei non aver mai avuto figli.
Le superiori sono stato il più bel periodo della mia vita.
Mi piacciono i ragazzi.
Il mio ragazzo non sa dell'aborto.


5.



L'ultimo dell'anno chiesi a mio marito alle 5:30
del mattino se potevamo andarcene dalla festa.
Lui cercò di strangolarmi a morte.
Le donne urlavano. I suoi amici me lo hanno strappato di dosso.
Felice anno nuovo.



Ci ho messo altri 2 anni a divorziare da lui.


6.



Il mio proposito per l'anno nuovo:
fumare più erba



 


7.



Ho 35 anni e sono ancora arrabbiata con mia mamma per non avermi dato una sorella.
Ho bisogno di una sorella.

-----Email-----
Anche io ho bisogno di una sorella. Mia mamma non me l'ha mai data,
così me ne sono trovata una per conto mio.


8.



Ho fatto coming out col mio cane e lui mi ama ancora.
Spero di poter dire lo stesso dei miei genitori dopo il mese prossimo...



9.



Amo le nuove perquisizioni
(sono una ninfomane)


Quella che io ho pubblicato come numero 4 mi ha fatto pensare a "Il cielo sopra Berlino", film che ho molto amato.
Della 7 non mi è piaciuto tanto il segreto, quanto la risposta che gli è arrivata via mail.
Quella che mi è piaciuta di più è quella che viene dal Texas, la numero 8.

Di PostSecret la prima volta ho parlato qui, era il 2006.
Domani ne escono di nuovi.


segreti della settimana (70)