«Quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola.»
La frase precisa dovrebbe essere "quando sento la parola cultura..., tolgo la sicura alla mia Browning!" ("Wenn ich Kultur höre ... entsichere ich meinen Browning!") e la dice il personaggio di un'opera teatrale del poeta e drammaturgo nazista Hanns Johst.
Che di suo Goebbels era anche uno che amava l'arte e ne vantava pure una certa qual conoscenza.
Certo che a tenere un blog s'imparano un sacco di cose ma, come annunciato, io 'sto blog per un po' lo mollo. Ho anche capito quando: le trasmissioni verranno sospese lunedì 24 gennaio.
6 commenti:
la migliore frase di goebbels era "una bugia raccontata mille volte diventa verità" o qualcosa di simile.
che trasmissione comincia il 24 gennaio?
La trasmissione del sapere attraverso altre forme che non siano questo blog...
(ehm... anche la tua citazione me la danno per falsa)
Ciao Ste'!
cosa ci fa qui stefanone?
'sto posto mi perde in classe, eh
(andre', non far caso, io e stefano litighiamo da quasi 8 anni, è il padre della mia ultima figlia - e non mi passa gli alimenti - ed ha perfino passato un capodanno alla mia tavola)
Stefanone qui è di casa, è presente nel mio blogroll passivo da tempo immemorabile, per dire.
Nel Disprezzo, edizione italiana (notoriamente massacrata e rimontata) di Le mepris di Godard, c'è il dialogo che segue.
Produttore: «Quando sento la parola cultura tiro fuori il libretto degli assegni». [rivolgendosi alla segretaria] «Vieni qui».
Fritz Lang [nella parte del regista]: «Anni fa, anni lontani e terribili, per la stessa ragione i nazisti estraevano la rivoltella invece del libretto degli assegni. Bah…».
Ciao
Alessandro
Sono un pusillanime, tra un libretto degli assegni e una rivoltella preferirei dover fronteggiare un libretto degli assegni.
(d'altronde non potendosi dire che faccio "cultura" forse non mi troverò a dover fronteggiare né l'uno, né l'altro)
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