Bella Símamær
È del 1990, mentre bjork era ancora con gli sugarcubes incise questo album col Tríó Guðmundar Ingólfssonar. Il brano in questione a me pare l'ideale per cominciare una giornata (è stato anche la sigla di una trasmissione radio che mi piaceva un sacco e che si chiamava "la zucca di cenerentola", la faceva marina petrillo il sabato sera su errepì).
(l'islanda è l'unico paese in europa in cui si usa il patronimico - e a volte il matronimico - al posto del cognome, così il nome completo di bjork è "Björk figlia di Guðmund" e la sua bambina si chiama Isadora Bjarkardóttir Barney, dove Barney è il cognome del padre - che è statunitense - i nomi islandesi si declinano, come succede per il latino, per questo la piccina fa Bjarkardóttir e non Bjorkardóttir, Bjark è il genitivo)
4 commenti:
Capisco che se cominci a dar retta alle richieste è finita, ma non mi metteresti su "Ég get ekki hjálpað elska þessi maður" di quello stesso disco? È la canzone n. 16.
Ipo
> Capisco che se cominci a dar retta alle richieste è finita
ahah ma quanta gente credi che passi di qui il 10 agosto?! Altro che "i miei 25 lettori"!...
>"Ég get ekki hjálpað elska þessi maður" di quello stesso disco? È la canzone n. 16.
io non so che disco avesse in mano il signore che scrive la wikipedia, comunque quella traccia lì, nella mia copia, ha il titolo in inglese (così come la precedente) e non estite la fantomatica traccia 17 di cui la Wiki dà il titolo ma non gli autori (così come per la 16 e la 17 dà il titolo islandese ma non l'autore del testo in islandese, ergo anche il signore che scrive la wikipedia ce l'ha in inglese):
I Can't Help Loving That Man (Oscar Hammerstein I / Jerome Kern)
Grazie! Sì, è un momentaccio per i blog come il tuo e il mio, non ci s'incula quasi nessuno. Dovremmo metterci anche noi a raccontare gli insignificanti cazzi nostri, imitando lo "stile" di Paolo Nori.
Mi piace sentire Bjork che pronuncia l'inglese, perché al confronto io sembro Lord Chesterfield!
Ipo
PS Non so niente del jazz islandese, ma se questo trio ne offre testimonianza, meglio così. Bjork fa la sua solita cosa, ma almeno non ha mai preteso di essere una cantante di jazz…
dai, su, non lamentiamoci dei pochi clic che qui stiamo affà blogghe de nicchia in pieno agosto, che ti aspettavi?
quanto al trio di Guðmundar Ingólfsson non può aver fatto molti altri danni, visto che il leader è prematuramente venuto a mancare l'anno dopo o giù di lì... quanto alla scena jazz islandese c'è da dire che in islanda ci vive meno gente di quanta ne vive, chessò, in lussemburgo o a malta... ora io non conosco molto della scena musicale maltese ma mi sa che l'islanda non è messa peggio.
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