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sabato 14 agosto 2010

il ritorno di bollywood!

Come già minacciato torno in tema "canzoni di bollywood" per pubblicare il resto dei brani che avevo tirato fuori dai miei archivi qualche giorno fa.


1. Asha Bhosle & Kishore Kumar - Lekar Ham Diwana Dil
(dal film Yaadon Ki Baarat, 1973)



2. Asha Bhosle & Rahul Dev Burman - Piya Tu Ab To Aaja
(dal film Caravan, 1971)



3. Sonu Nigam, Sudesh Bhosle & Jaspinder Narula - Sona Sona
(dal film Major Saab, 1998)


4. Asha Bhosle - Dum Maro Dum
(dal film Hare Rama Hare Krishna, 1971)





Brani: 1 e 4 da "The Best Of Asha Bhosle" 2000 etichetta Manteca. 2 da "Bollywood - Music Rough Guide" 2002. 3  da "The Very Best Bollywood Songs II" 2002.

Il ritmico ansimare del secondo brano me fa murì!

L'ultimo brano l'avevo già pubblicato l'altra volta, la registrazione mi pare la medesima, ma il missaggio però è differente (e qui dura di più).

5 commenti:

anonimo ha detto...


Bellissimo tutto, ma il primo minuto di Lekar Ham Diwana Dil
è davvero qualcosa di fuori dal comune, sembra un'enciclopedia compendiata del lounge, exotica ed extremely strange ma… di quindici anni prima!

Devo dire invece che Bollywood ci ha mostrato attrici molto più affascinanti di Asha Bhosle, che però magari è bravissima.

Ipo

anonimo ha detto...


Il ritmico ansimare del secondo brano me fa murì!

"Juanita! Juanitaaa! Oh my darliNNNg!…"

403 ha detto...

Bollywood ci ha mostrato attrici molto più affascinanti di Asha Bhosle

ma sì, lei è soprattutto una cantante (che ha fornito le sue doti canore anche ad attrici molto più affascinanti di lei)...

il primo minuto di Lekar Ham Diwana Dil è davvero qualcosa di fuori dal comune

figata eh?...

403 ha detto...

"Juanita! Juanitaaa! Oh my darliNNNg!…"

e, non credo di essere influenzato dall'arrivo in questi lidi di alsoit, ma in un paio di passaggi (un mezzo giro di basso ad un certo punto e, soprattutto, l'incalzare dei fiati poco dopo il quarto minuto e mezzo) mi ricorda fortemente il tema di Monty Norman per James Bond...

anonimo ha detto...

ma in un paio di passaggi (un mezzo giro di basso ad un certo punto e, soprattutto, l'incalzare dei fiati poco dopo il quarto minuto e mezzo) mi ricorda fortemente il tema di Monty Norman per James Bond...

Senz’altro, è un centone di citazioni e più spesso di memorie, ma come mantrugiate da uno stomaco gigante (oggi è la seconda volta che uso questa metafora e questo verbo, mah…): colonne sonore di Goldsmith, Tiomkin e Morricone, "Mersey beat" e Shadows (i chitarroni), Rachmaninov e Liberace, Martin Denny e Stan Kenton… un sogno, un sogno.

Hari Om,

Ipo