Il mese scorso a Las Vegas sono andate all'asta tre radiografie (del torace e del bacino) di Marilyn Monroe eseguite il 10 novembre del 1954. Le loro quotazioni hanno superato ogni previsione e sono state battute a 45.000 dollari. Quella qui sotto è una delle tre.
Quando ho letto la notizia la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la canzone Un Amore, il brano che apre il disco Alla Mia Mam... di Ricky Gianco (per l'etichetta Ultima Spiaggia, del 1976) non tutta la canzone, solo la parte iniziale (anche se proprio proprio di radiografie non si parla mai).
La seconda cosa che mi è venuta in mente è stata la prima radiografia storia.
La prima radiografia mai fatta è del 22 dicembre 1895 ed è opera di Wilhelm Konrad Röntgen (Nobel per la fisica poi nel 1901) e rappresenta la mano sinistra di Anna Berthe Röntgen, sua moglie, all'anulare è intuibile pure l'anello.
Io questa cosa che Röntgen ha consegnato, per sempre, alla storia della medicina, della scienza (e pure della fotografia, a voler vedere) quello che è, in un certo qual modo, un ritratto di sua moglie l'ho sempre trovata bellissima.
Infine mi sono ricondato una cosa che ho fatto tanto tempo fa.
Negli anni '80 io e il mio amico giuseppe e io ci siamo spediti per posta qualsiasi cosa ci venisse in mente, robe che a dirle non ci si crede. Una volta ho anche usato una mia radiografia dell'arco dentale come cartolina, intitolandola "autoritratto" oppure qualcosa che aveva a che fare col sorriso, non ricordo. All'epoca avevo due orecchini (ebbene sì, ero giovane) e nella panoramica erano visibilissimi.
Con l'idea di farne una scansione e di postarla qui, ho cercato il sacchetto dove tenevo quella "cartolina" insieme a molti altri strani oggetti postali (per questioni che non sto a dire ora tutte le cose che ho spedito in quel periodo poi sono tornate in mio possesso) e non l'ho trovato. Ho passato gli ultimi due giorni a smontar casa, pezzo a pezzo, e quel sacchetto non l'ho trovato. Ormai mi sono convinto che quel sacchetto, che contenava molti tra i ricordi più cari della mia vita, deve essere stato buttato via dalla colf, per sbaglio, qualche mese fa.
AGGIORNAMENTO: non era vero nulla, leggi qui.
Il fatto che i ricordi più cari della mia vita, a un'occhiata superficiale, potessero sembrare un sacchetto di monezza forse dovrebbe dirmi qualcosa, mah...
Vabbe', andiamo a chiudere 'sto post.
Il filo rosso che mi pare di vedere in questi casi è il modo improprio in cui si adoperano le radiografie, un uso che abbandona la diagnostica per diventare invece una sorta di ritrattistica estrema.
Io ho una certa affezione nei confronti delle fototessere (ne riparlerò, credo) e mi pare che queste radiografie siano un po' come sono per me le fototessere, ma come delle fototessere al cubo. Nel senso di immagini concepite per uno scopo (burocratico le une, medico le altre) e usate poi in un altro modo, come foto ricordo.
11 commenti:
Bellissimo questo pezzo autobiografico/mitico/multimediale…
Ho solo una perplessità:
Quando ho letto la notizia la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la canzone Un Amore
Non ce l'ho proprio fatta a superare il primo minuto, dunque mi sfugge l'attinenza con l'argomento del post.
Ipo
non la sapevo la storia della prima radiografia, molto bella (e ora aspetto il post sulle fototessere, che mi fa molto piacere rileggerti :)
Ipo, la conoscenza richiede sacrifici...
Francesco, ben ritrovato!
eppure sarei curiosa di vederti dentro.
Purtroppo la panoramica dell'arco dentale è persa per sempre. Qui posso produre una recente ecografia addominale.
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Vedermi dentro non è poi 'sta gran cosa, lo ammetto.
quando si dice non avere segreti.
(sei incinto?)
anche se a vedermi in costume si potrebbe anche pensarlo (ma quello è solo il peso forma nuovamente perduto) la risposta è no (e mi rifiuto di riconoscere come mia prole il calcolo renale da 5 mm che porto in grembo)
era un po' che non entravo qui, giusto per non aver la tentazione di lasciarci poi qualcosa che non so se era il caso; poi oggi invece ci son tornata e questo post, tra gli altri che ho letto, a me è piaciuto molto. Ciao :-)
Grazie chiara!
un abbraccio...
A proposito di radiografie e ritratti, forse ti piacerà andare a vedere qui, ciao
www.ernestoromano.com
Grazie di avermi fatto scoprire ernesto romano, che proprio non conoscevo e che trovo abbastanza disturbante, forse sarà perché nella nostra cultura l'immagine del tumore visto come un fiore è già ben presente, forse sarà che sue opere come questa a me pare che rimandino inequivocabilmente all'idea del cancro, mi resta l'impressione che tutta la sua opera possa ruotare attorno a quel concetto lì: qualcosa che mi cresce dentro ("una crescita" è il modo di chimare il cancro in un bel fumetto che ho appena letto) una vita estranea che cresce nel mio cervello, nella mia spina dorsale... però magari sono io che ho visto troppo cronenberg, eh... :)
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