Io a riguardo non do molta soddisfazione, che fumare non fumo ma in compenso neanche bevo il caffè. Allora la detenuta porta apposta le pastiglie leone da offrirmi e, in queste ultime volte che si lavora da lei al femminile, mi fa trovare acqua e orzata, oppure oggi acqua e menta.
E allora questa volta ho portato una confezione di pocket coffee (che non è stato facile, visto che nessuno dei supermercarti che frequento li tiene). Grande successo.
Perché io neanche lo sapevo, ma i pocket coffee e i mon chéri nel mio carcere sono appena andati "fuori catalogo", nel senso che prima i detenuti li potevano ordinare (all'interno del limitato elenco delle cose che possono ordinare facendo la spesa) ora non più, ora solo ferrero rocher e i raffaello, quelli al cocco (decisione a mio avviso opinabile).
Oggi abbiamo lavorato molto poco e chiacchierato un po' dei fatti nostri. Soprattutto di questioni sentimentali. La chicca della giornata penso sia questa affermazione del detenuto: "a me le donne fanno più paura delle armi" che detto da uno che una volta gli hanno sparato non mi pare male.
Io ci ho pensato un po' e poi ho deciso che no, a me fanno più paura le armi (ma forse è solo ignoranza, che io con le armi non ci ho mai avuto a che fare).
senza passare dal via (7)
4 commenti:
"a me le donne fanno più paura delle armi" che detto da uno che una volta gli hanno sparato non mi pare male."
è vero. a volte siamo micidiali.
eh sì, che poi non si è mai sentito, chessò, di un mitra che tutto da solo, di sua iniziativa, abbia fatto del male a qualcuno... con le donne invece io l'ho sentito...
le persone in generale fanno più paura (e a volte più male) delle armi. bello questo blog, tornerò ancora, intanto buona serata!
> le persone in generale
sì, certo, in generale... anche sui maschi ho sentito di quelle storie!
Ciao LaGattona, grazie e benvenuta!
Torna quando vuoi :)
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