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mercoledì 28 ottobre 2009

caramelle all'anice

Sono nella redazione del giornale del carcere. Sto a chiacchiera con la detenuta, il detenuto e un altro detenuto che, forse, è il caporedattore (ancora non mi oriento benissimo).

Arriva la mia amica (quella che mi ha chiesto di collaborare al giornale) e mette sul tavolo, per offrircele, una bella manciata di caramelle assortite, di tutti i colori. Faccio appena a tempo a prenderne una che tutte quelle azzurre sono sparite. In un batter di ciglia non è rimasta neanche una caramella all'anice.

Alla detenuta l'anice non piace, lei ne ha presa una sola e ai frutti di bosco, è chiaro che la decina e passa di caramelle all'anice se la sono intascata gli altri due. La mia amica e la detenuta ci scherzano sopra ed è chiaro che c'è qualcosa che io non so. Perché le caramelle all'anice sono così preziose?


Me lo spiegano. È che vengono messe nel caffè per farlo diventare caffè all'anice. Un piccolo lusso.

Ho imparato un'altra cosa: in carcere una caramella all'anice vale di più di una caramella ai frutti di bosco (ma non per la mia detenuta).
senza passare dal via (6)

5 commenti:

UncleBiltmore ha detto...

Una specie di teoria della relatività delle caramelle all'anice ?!

403 ha detto...

Eh sì... cambiando il contesto, cambia il valore d'uso e quindi il valore commerciale...

ciao zio!

viadellaviola ha detto...

questa cosa del carcere del caffè e delle caramelle all'anice mi ha fatto venire in mente un racconto. deve averlo letto in un racconto. solo che non mi ricordo quale, nè di chi.
è da ieri che ci penso. speravo nell'illuminazione mattutina e invece niente. solo mal di testa.


403 ha detto...

Smettila di pensarci, la prima volta che passi da un carcere e ti offorno un caffè ti verrà in mente :)

Ciao Viola!
Benvenuta!

(è da mesi che vorrei scrivere un post su quanto è bello ascoltare i tuoi post, prima o poi lo faccio per davvero)

viadellaviola ha detto...

uh! nientemeno!
grazie mille...