dal primo settembre entra in vigore la legge Levi sugli sconti librari, che stabilisce che non ci potranno più essere "promozioni al dettaglio" con sconti al di sopra del 15%. Gli editori (non i librai) potranno decidere di effettuare campagne promozionali non ripetibili nel corso di un anno solare e della durata non superiore a un mese, con sconti fino al 25% del prezzo di copertina (e questo, comunque, mai nel mese di dicembre, come a dire: "scordatevi promozioni nel periodo natalizio").
In soldoni: mai più sconti sopra il 15% né il libreria, né in fumetteria, né nelle librerie on-line, né (almeno in teoria) negli stand delle fiere.
Come reazione amazon.it sta applicando - fino a fine mese - uno sconto del 40% su oltre 235.000 titoli del suo catalogo italiano (sopra i 19 euro di acquisti non ci sono spese di spedizione).
Mo' lo sapete...
9 commenti:
ps. la foto è troppo bellissimissima!
allora mi affretto a pubblicare "The Best of Alsoit"; così me lo compri!! ahahah (???)
"The Best of Alsoit"
Però devi metterci molte illustrazioni, che io sto comperando soprattutto libri a fumetti!
[IMMAGINE]
ah!
l'anello di congiunzione tra questo post e quell'altro :)
grazie!
Io di economia non so nulla, ma mi pare che questa vituperata legge Levi alla fine difenda le piccole librerie. Mi sbaglio?
Ipofrigio
Difende le librerie, questo è sicuro (anche a scapito delle piccole biblioteche pubbliche, mi si dice)... che poi difenda soprattutto le piccole è cosa da capire.
Le librerie che, periodicamente, facevano campagne di sconti del tipo "tutto scontato del 30%", almeno qui a milano, non erano le Feltrinelli o le Mondadori e quello non potranno più farlo.
Amazon, Ibs (oppure i supermarket, che facevano fisso il 20% di sconto) fanno più paura a loro o alle catene? Me lo chiedo senza sapere già una risposta.
C'è chi vede dietro questa legge un successo dei lobbisti (io non ne so abbastanza per vederci dietro qualcosa), se così fosse dubito che esista una lobby delle piccole librerie, mentre tra i grossi abbiamo un bell'assortimento "bipartisan" da feltrinelli a mondadori, passando dalle cattoliche paoline.
Ma magari è una legge solo animata dalla voglia di difendere i piccoli esercenti... ma sarebbe come voler difendere gli ortonali costringendo i supermercati a vendere più cara la verdura. È davvero l'unico modo?
Al di là del mio personale tornaconto da forte acquirente di libri, capisco che questo è un problema molto complesso. Per dire, in italia l'editoria a fumetti patisce da sempre il fatto che non ci sia un circuito solido di fumetterie su cui contare e gli sconti delle vendite on-line di certo non aiutano. Però, ciò non di meno, questa di vietare per legge gli sconti mi sembra una risposta rude a un problema complicato.
(che, personalmente, temo produrrà come effetto che acquisterò sempre più spesso libri in inglese)
grazie dell'avviso! ne approfitto subito.
prego, chiunque tu sia...
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