Con quanto mi piace la musica credo sia solo un fatto d'ignoranza. Ma quella ignoranza che da grandi è difficile estirpare, ché tempo fa ci hanno anche provato ad ammaestrarmi a riguardo, ma a me la musica classica annoia (mentre non mi annoia "Music for airports" di Brian Eno, per dirne una... e ho detto tutto) io penso che sia una cosa di educazione, di educazione irrimediabilmente mancata al momento giusto.
Tutto questo per dire che il massimo della musica "classica" che riesco a concepire è la scaletta che segue. Il mio concerto di capodanno per voi.
(ah, è tutta roba dal vivo, of course, e registrata discretamente male, lo so, poi vi spiego)
Lou Reed – Walk On The Wild Side
dal vivo a Hampstead, 1972
doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo, doo.
Jimi Hendrix – Hey Joe
dal vivo all'Isola di Wight, 30 agosto 1970
Ecco, quando penso a "un classico", questa è una delle prime che mi vengono in mente.
Bob Dylan – Like A Rolling Stone
dal vivo a Londra, 25 maggio 1966
Di questa se n'era già parlato da queste parti in una puntata della mia, breve, serie di post "La paura fa '60"... Tutti gli mp3 di quella serie sono andati fuori linea, prima o poi li ri-uppo e riprendo in mano la cosa, che a me divertiva.
The Rolling Stones – Sympathy For The Devil
dal vivo ad Altamont, 6 dicembre 1969
Il brano dei Rolling a cui sono più legato: "per favore, permettetemi di presentarmi, sono un uomo ricco e di classe"...
Per chi se lo chiedesse: sì, il concerto è proprio quello tristemente famoso perché ci scappò il morto.
Led Zeppelin – Stairway To Heaven
dal vivo a Tokyo, 2 ottobre 1972
Questa è un mio pallino. Mi sa che prima o poi ne riparliamo di questa. È proprio un mio pallino.
Deep Purple – Highwhay Star
dal vivo a Londra, 1972
Questa deve essere stata la canzone suonata al funerale del mio migliore amico, un paio d'anni fa. Ne sono quasi sicuro, però non è che quel giorno lì abbia troppo badato ai dettagli e poi era a lui che piacevano i Deep, a me fanno giusto allegria :)
The Who – My Generation
dal vivo a Monterey, 16 giugno 1967
La versione da studio l'avevo già pubblicata in questo post dedicato a un gruppo di vecchietti inglesi diventati improvvisamente rockstar.
David Bowie – Life On Mars
dal vivo negli USA, 1972
Sempre piaciuto il duca bianco, sempre piaciuta questa canzone.
I dischi da cui le ho tratte: era il 1993 e, a causa di qualche vuoto legislativo del nostrano ordinamento, in italia i bootleg erano diventati se non proprio legali, quasi. Bastava che si trattasse di registrazioni che avevano almeno vent'anni.
Non solo erano nate case discografiche "ufficiali" (la Great Dane, per esempio) dedicate a dischi che, fino ad allora, era possibile acquistare solo nei negozi giusti e sotto banco. Ma, addirittura, la Fabbri Editori se ne uscì in edicola con una serie di ciddì "I Miti del Rock Live" tutti tirati fuori da registrazioni sostanzialmente illecite. Per dirla con le loro parole: "materiale tratto da registrazioni private di esecuzioni pubbliche".
Io all'epoca le uscite del gruppo Fabbri/Rizzoli le pagavo poco o niente, così un po' di quei ciddì li tirai sù. Sempre un po' dubbioso, però, su quale senso avesse per me mettermi in casa quei dischi, che erano poco più che testimonianze storiche (ché la musica ascoltata bene è un'altra cosa).
Adesso lo so. Dovevano servire al mio concerto di capo d'anno 2011.
(L'alternativa era un intero concerto di Frank Zappa, del 1980, ma con Zappa vi farò comunque una capa tanta, prima o poi)
Auguri!
18 commenti:
e io che c'ho la mamma classicofila che per tutta l'infanzia m'ha riempito le orecchie di Beethoven, Schumann e Bach, l'unica cosa che apprezzo è il concerto di capodanno della Wiener Philharmoniker con polke e valzer. per di più suonate da austriaci. bleo. come vedi, l'educazione non serve a un piffero.
Utente anonimo, magari la tua storia invece di dirci qualcosa, in generale, del rapporto tra bambini ed educazione musicale ci dice solo qualcosa, in particolare, del tuo rapporto con tua madre... :-)
(che poi io penso che più che un utente tu possa essere un'utente – ossia femmina – e ho anche l'impressione, così, da quello che scrivi, che la tua mamma possa essere tedesca :)
ti chiamerò zipolo, d'ora in poi. posso? :-)
vorrei dire una cosa: che PALLE la marcia di Radetzky... (auguri)
Aguri a te!
(come hai potuto sentire qui, della marcia di Radetzky, non c'è traccia)
però io quand'ho detto che mi garba il concerto di capodanno mica mi son permessa di offendere i gusti altrui. gente poco polite che passa da 'ste parti.
Barbara, ora che un mio commentatore non possa dire "che palle la marcia di Radetzky" ("che palle" sono "coloro a cui piace sono dei mentecatti" solo "che palle") perché senno poi tu te ne ha a male, mi par troppo... è solo uno sbarazzino e poco impegnativo "che palle", che diamine!
Grazie, 403, ma mi sento in dovere ugualmente di CHIEDERE UFFICIALMENTE SCUSA alle moltitudini di sostenitori della marcia di Radetzky per l'incontrollato e viscerale sfogo dovuto ad una mia patologica avversione per le marcette in generale. Lungi da me il voler provocare polemiche ed incidenti diplomatici in questo blog così accogliente. Per evitare di essere sfidato a duello da qualche ufficiale dell'esercito austroungarico, sono disposto ad affermare che provo una moderata simpatia per il valzer del Danubio Blu. (Certo che se Kubrick in 2001 Odissea dello spazio ci avesse messo la marcia di Radetzky invece di Così parlò Zarathustra... mah).
Milo
Perché mai noi italiani dovremmo iniziare il nuovo anno ascoltando
orchestre e direttori suonare la Marcia di Radetzky mentre battiamo
allegri le mani? Perché cominciare il 2011, e le celebrazioni per i
150 anni della nostra identità nazionale, rendendo omaggio a Josef
Radetzky, il feldmaresciallo austriaco che nella battaglia di
Curtatone massacrò centinaia di studenti toscani venuti a combattere
per l'indipendenza? Che a Custoza umiliò il re Carlo Alberto, poi
assediò e vinse per fame e colera la Repubblica veneziana del 1849 e,
nominato Governatore generale del Lombardo Veneto, fece eseguire mille
condanne a morte di patrioti e diede l'ordine di bastonare in pubblico
e di saccheggiare le case di chi era sospettato di aver
simpatizzato con i primi moti del Risorgimento? Come se i francesi
celebrassero Bismarck, o i polacchi Stalin.
Viva V.e.r.d.i.!
@Milo... Volevo dirtelo da un po', lo sai che il co-protagonista del primo fumetto che ho scritto era proprio Milo Temesvar? Ti metto la scansione del suo incontro col protagonista.
[IMMAGINE]
Si tratta de "Il libro di sabbia" (Martin Mystère nn. 154/155). Il soggetto e la sceneggiatura sono di Enrico Lotti e miei, i disegni di Paolo Morales.
Lo so, la quantità di testo che mettevamo nelle vignette era un po' tantina... specie per i disegnatori. Anni dopo è capitato di essere al telefono con Morales dovevamo discutere di una storia mia che stava disegnando. E nel discorso lui finisce una frase così:
"... e questo tu è nulla, pensa che una volta ho dovuto disegnare una storia di martin tutta ambientata nella biblioteca nazionale di buenos aires, un vero incubo, non succedeva nulla, i personaggi parlavano e basta!"
io: protratto silenzio imbarazzato...
lui: "andrea... mmm... non è che l'avevi scritta te quella?"
io: "ehm... sì, non sapevo come dirtelo"
lui (scoppiando a ridere): "dai, almeno sono stato sincero"...
GRANDIOSO, GRAZIE davvero; a parte il fatto che sto effettivamente leggendo il Libro di Sabbia, solo poco tempo fa ho scoperto l'esistenza di quel numero di Martin Mystere (che in effetti ho colpevolmente letto pochissimo) e fra i miei propositi del 2011 c'era di procurarmelo. Bene, finirà tutto su Nulla (se non hai niente in contrario) e soprattutto su Nada, il blog cugino argentino...
Ma tu pensa...
Ma seguo il blog di chi mi ha sceneggiato... mi manca che mi compaia Borges in sogno ed il cerchio è chiuso.
Milo
volevo chiarire che quella che sto leggendo è la versione di Borges...
comunque sono d'accordo con pomeriggiojazz per quell'altra cosa
Milo
Giusto per vantarmi: quella nostra storia ricevette (immeritatamente) i complimenti dell'allora direttore della Biblioteca Nacional e (già più meritatamente) fu oggetto di un saggio da una pubblicazione di ispanistica del CNR (e non so se mi spiego).
Meritatamente perché la storia (per altro noiosissima, come lo stesso disegnatore può testimoniare) era documentatissima riguardo a vita e opere di borges.
Immeritatamente perché nella storia (che è ambientata durante il trasloco tra la vecchia e la nuova sede della Naciolal) abbiamo inventato delle cose tecniche rispetto alla biblioteca che si sono dimostrate vere (per puro culo) e il direttore (intervistato a riguardo da una pubblicazione di biblioteconomia italiana) ha confermato che le cose stavano proprio così e ci ha fatto i complimenti per quanto fossimo ben documentati... ehm...
In realtà il lavoro di documentazione fu una vera impresa, perché quella storia fu scritta "ante-web", un'era in cui anche solo scoprire come erano fatte le targhe automobilistiche in argentina era un guaio (per dire una sciocchezza) figurati scoprire i progetti della nuova sede in costruzione al momento della scrittura.
Mi spiace non avere copie in più del fumetto, altrimenti te le farei avere.
Il fatto che tu abbia letto poco MM è perdonabile, secondo me è sempre stato un po' altalenante come qualità, però alcune storie (specie alcune di quelle a firma di Castelli) sono belle belle.
I però penso il cerchio si chiuderebbe se ti apparisse in sogno non tanto borges, quanto umberto eco (per altro borges già appariva in sogno a martin nella nostra storia).
Ovviamente sui tuoi blog puoi pubblicare tutto quello che ritieni, e ci mancherebbe dell'altro.
@milo: grazie, e mi scuso anch'io, è che son permalosa assai
@andrea: abbi pazienza, ma la zipola m'è andata in ferie per quattro settimane. se sono insopportabile di solito, adesso siamo ai massimi storici. sicuro per domani? :-)
il farmaco anti-vertigini sta facendo effetto, se continua così direi proprio di sì...
(della serie "ma non fareste prima a telefonarvi, o a mandarvi una mail?" :)
allora "tutto è bene quel che finisce bene", come disse J.L.Borges dopo aver letto "Il nome della Rosa"
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