Nel frattempo però non faccio altro, come se temessi che andando – per esempio – in libreria (questione di 15 minuti tra andata e ritorno più il tempo che ci passo) io mi esponessi al rischio di farmi cogliere lì dal lavoro, scatenando chissà quale disastro (e non vale solo per l’uscire, ma anche per il mettermi a leggere un libro, un fumetto, guardare un film). Come se il lavoro si potesse manifestare in un qualunque momento. Solo che io SO che è falso. Perché io so che a me il lavoro si manifesta sempre e solo nell’ultimo momento possibile. Qualche ora prima della consegna, qualche giorno prima, se il lavoro è grosso.
Mi chiedo se, potendo prendermi una pausa, potendo fermarmi un po’, questo mi farebbe bene o male. Ma è un pensiero ozioso. Accademia. Ho preso quegli impegni che sai. E, a parte gli impegni, c’è il conto in banca che non è mai stato così smilzo (e all’orizzonte già si profila l’oscuro spettro del rifacimento dell’impianto del gas).»
Magari, alla fine, se ne avvantaggia anche questo povero blog, nei momenti come questo, di pausa dal lavoro, posso pure mettermi a scrivere qualche post, che poi copincollo e pubblico, con comodo, tornato alla magione. Prossimamente – dal mio nuovo eremo di scrittura – proverò addirittura a raccontarvi una storia che aspetta di essere raccontata da prima che aprissi 403.
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* il titolo del presente post è preso in prestito da quello di un romanzo di James Blish. Il romanzo (per quel che ricordo) ha poco a che vedere con la mia condizione attuale, ma il titolo italiano mi pare che calzi a pennello.
ps. il presente post è illustrato con la riproduzione di una scultura di Claes Oldenburg macchina da scrivere fantasma [Model (Ghost) Typewriter, 1963] be'... non avete idea di quanto sia stato complicato trovarne un'immagine in rete, e poi dicono che in internet è tutto lì a portata di mano...
7 commenti:
bel post :)
grazie! :)
e io che pensavo fosse una citazione della "storia infinita". a me il nulla che divora l'entusiasmo e la fantasia aveva fatto tanta paura da bambina.
eh eh... dove si coglie subito che si è di generazioni diverse, quindo uscì il libro di Michael Ende io ero già al liceo, lo apprezzai ma non mi fece molta paura :) invece il libro di Blish lo lessi parecchio prima e lo ricordo - solo a tratti - come un ottimo libro di fantascienza dal taglio teologico.
ciao 403. il ciondolare è condizione agostana, dai, non ti crucciare.
Grazie per il passaggio da me .. la tua delicatezza mi ha sfiorato .. mi auguro il bene anch'io , per me .. qualsiasi cosa essa sia ...
Buona giornata ;)
flimsy
mi auguro il bene anch'io
E bene sarà. Non è possibile che la vita non sorrida a qualcuno che ha un avatar carino come il tuo :)
Ciao Kat!
Ma fammi capire, io ti faccio un post sulle copertine di urania e tu invece mi commenti questo?!
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