A casa mia è proprio così. Una parte dei libri (sempre più piccola) è ancora negli scatoloni, quelli che sono fuori hanno fatto comunella un po' come pareva a loro: i saggi che mi possono servire per lavoro si sono separati dagli altri saggi, i romanzi degli autori che ho amato da ragazzo stanno assieme, quelli scoperti dopo se ne stanno tutti altrove un po' alla rinfusa. I cd musicali, oltre a occupare una serie di mobiletti a loro dedicati, si sono intromessi anche negli spazi dei libri, occupando palchetti un po' qua un po' là, con andamento metastatico. I fumetti, usciti dagli scatoloni tutti mischiati, stanno, col tempo, ritrovandosi: i francesi cartonati coi francesi cartonati, i comic book cazzoni coi comic book cazzoni (separati dai comic book un po' meglio), la roba Coconino di grande formato sta per i fatti suoi e gli italiani di piccolo formato pure. I romanzi di fantascienza se ne stano in alto, nella libreria principale, seguiti da una parte dei libri di e su Lewis Carroll.
Sotto c'è un pezzetto dedicato ai libri scritti, tradotti o curati da persone che conosco personalmente. Alcuni sono amici cari, altri semplici conoscenti, ma mi piace tenere separati i libri di quelli con cui ho cenato almeno una volta da tutti gli altri. Qui ci sono anche un paio di romanzi per ragazzi in cui io sono un personaggio secondario (in vero poco più di una comparsa, ma li guardo sempre con orgoglio).
Da un paio di giorni in questa sezione della libreria (idealmente, perché per davvero è sul mio comodino) c'è un nuovo arrivato. Si tratta del romanzo Schooling della scrittrice statunitense Heather McGowan appena uscito per la casa editrice Nutrimenti. Il libro è stato tradotto da un mio carissimo amico. Più che per altri suoi vicini di scaffale, di questo libro ho avuto modo di seguire la lavorazione (ed essendo un romanzo in cui la lingua è particolarmente importante, è stato un lavoro attento e impegnativo)... insomma, pare proprio che il mio non leggere più narrativa dovrà vedere un'altra eccezione.