Le parolacce sono molto interessanti. Sono uno dei modi più diretti per capire certi aspetti della cultura di un periodo storico o di una popolazione, oppure certe differenze tra un popolo e un altro.
Io ho avuto la fortuna di leggere da ragazzino un oscar mondadori della linguista Nora Galli de' Paratesi Le brutte parole (ma quanto era più giusto il titolo della pubblicazione originale: Semantica dell'eufemismo!) Quel libro mi ha aperto un mondo. È forse allora che ho davvero capito che "le parole sono importanti" (tanto per citare Moretti).
Un'altra cosa capitatami da ragazzino, un po' dopo, è stata questa: qualcuno (ma chi?! mah...) mi ha raccontato che se una parolaccia in italiano riguarda il cazzo in inglese riguarderà il culo.
Ohibò. Questo concetto non l'ho più incontrato da allora. Però ogni tanto ci ripenso. Be'... mica è proprio del tutto sbagliato. Spesso, quello che nelle nostre parolacce è riferito al "davanti", in inglese è riferito al "didietro".
rompipalle, rompicoglioni, rottura di coglioni -> pain in the ass (dolore nel culo)
testa di cazzo -> asshole (buco di culo), butthead (testa di culo), shithead (testa di merda)
è vero che esiste anche dickhead (testa di cazzo) ma google parla chiaro: dickhead (1.360.000 occorrenze), butthead (2.890.000 occorrenze), asshole (19 milioni di occorrenze!). Non c'è partita.
cazzata -> bullshit (merda di toro), horseshit (merda di cavallo)
Qualcuno potrebbe obiettare (no, nessuno lo fa davvero, lo so, faccio tutto da me) che in italiano esiste anche stronzate e che quindi qua stiamo alla pari. Però a me viene il forte sospetto che stronzata sia un calco dall'inglese e che il nostro termine schietto sia, appunto, cazzata.
Chiedo quindi a un'amica di controllare in ufficio quale dei due termini sia attestato prima negli scritti in lingua italiana (tutti dovrebbero avere un'amica a cui poter chiedere certe cose). Lei controlla e il risultato mi delude: "stronzata" si attesta nel 1961 mentre per "cazzata" la prima testimonianza scritta è del 1964... però...
Però sono due date troppo vicine, non fanno molto testo. Di mio, mi do ragione da solo pensando che gli antenati dialettali di "bullshit" che mi vengono in mente, stanno tutti dalla parte del cazzo (bischerata, belinata, monata, minchiata...).
Insomma, a un'analisi frettolosa e non scientifica mi pare che la testi regga. Ma questa tesi cosa ci dice?
Non lo so. Forse che la società anglo-britannica è più "sadico-anale" mentre la nostra italo-mediterranea è più "genitale"? (si noti però che io uso termini a rampazzo, la mia preparazione psicoanalitica è zero e non ho per davvero idea di cosa voglia dire "sadico-anale").
I luoghi comuni però (ad accontentarsi) ci danno ragione. È infatti noto che gli inglesi son tutti busoni mentre i latini sono tutti stalloni da monta.
Al d là di queste ultime cazzate (o stronzate, se lo gradite di più) è vero che le parolacce, o meglio gli interdetti linguistici, la dicono lunga sulla cultura che li esprime: per fare un esempio "alto" nel libro Il mondo nuovo di Aldus Huxley ci s'immagina una società futura (e aberrante) in cui la riproduzione avviene tutta in laboratorio, nessuno lì partorisce più da tempo e l'istituzione familiare non esiste più. In quella cultura la parola "madre" è considerata una parolaccia bella pesa.
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domenica 24 settembre 2006
cazzo, culo, palle, merda
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andrea 403
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4 commenti:
on a different note, ma non così diversa: come interpreti "gatta" (fr., ingl.) contro "topa"?
Non interpreto... mi limito constatare di essere nato nel posto giusto (sono, ahimé, allergico ai gatti ma - che io sappia - non ai topi).
ahahah, che grandissimo post!!!
Se lo dici tu che hai fatto studi specifici ne sono onorato!
(così sembra che sei un'esperta di parolacce, ih ih)
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