Ho recentemente comperato libri sull'argomento (isole remote, turismo sperimentale...) e, spesso, nel mio girovagare nell'internet, mi soffermo su pagine in cui si parla di luoghi insoliti o speciali. Le mappe, poi, sono sempre stata una mia passione.
A questo si aggiunga che, un paio di settimane fa, una mia amica (che nemmeno sa l'inglese) mi ha fatto scoprire la rubrica di Frank Jacobs per il Neww York Times dedicata ai luoghi di confine.
Ma invece nulla, non ho tempo, la geografia aspetterà. Che questi per me son giorni difficili, se si parla di leggere e scrivere (e per fortuna che nessuno mi chiede di far di conto).
Son giorni in cui lo "spread" tra le cose da leggere e il tempo per leggerle è sempre maggiore (e bookdepository cosa fa? mi offre un 10% di sconto aggiuntivo per tutto quello che ordino entro febbraio, e via della viola che fa? si mette a scrivere sul blog tutti i giorni e ipofrigio che fa? si mette a scriverle commenti più lunghi dei post, canaglie!)
Son giorni in cui mi sono imposto di non comperare più libri, almeno per un po'. Ché troppi son quelli in pila, in attesa del loro turno. E a me, non comperare libri, costa fatica. Però...
Però ci sono due categorie di libri che mi permetto ancora di comperare (ma con parsimonia, che cedere troppo arrendevolmente ai succedanei delle proprie debolezze non è bene):
1. I libri presi per essere regalati (e per fortuna che ho un amico a cui devo fare tre anni di regali di natale arretrati tutti d'un botto).
2. I libri illeggibili (che, se non si possono leggere, non vanno in competizione con quelli che se ne stanno in pila in attesa di lettura).
I libri illeggili posso dividerli in tre sottogruppi:
2a. Libri di sole immagini o principalmente d'immagini (in cui, quindi, da leggere c'è poco o nulla).
2b. Libri che sarebbero da leggere ma il cui valore per me è altro rispetto a quello di lettura.
2c. Libri diversamente illeggibili.
La sezione 2a non credo che abbia bisogno di gran spiegazioni, per altro delle tre sopra elencate e quella meno accettabile nella mia attuale situazione, perché comunque un libro di sole immagini (per esempio questo, con le sue centinaia e centinaia di foto) non è che non richieda anch'esso un certo tempo di lettura.
La sezione 2b è già più interessante, vi è incluso un libro che ho appena ordinato (il primo libro che compero in settimane!) quando mi arriva magari ve ne parlo.
Per questa sezione vi faccio un esempio con un libro che comperai da ragazzo trovandolo in un remainders: "Composizione n. 1" di Marc Saporta (qui vendono la stessa edizione del '67 che ho io). Si tratta di un romanzo combinatorio, ne prendo da qui la descrizione: " [l'autore] riduce il testo ad una sequenza di frammenti che possono essere letti in un ordine qualsiasi. Ogni pagina descrive una scena in cui agisce un personaggio. In questo caso la libertà del lettore è totale, perché egli può leggere il testo disponendo come crede l’ordine delle pagine. Per questo scopo, le pagine del romanzo, non numerate, sono separate fisicamente le une dalle altre, e stampate solo sul recto, mentre il verso è bianco".
Insomma, un'operazione para-oulipiana della quale mi fa piacere possedere il risultato ma di cui non ho mai sentito la necessità di leggere il testo (che però è stato pensato dall'autore per essere letto e non come mero ogetto, quale io lo considero).
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Per me stanno in questa sezione i prelibri di Bruno Munari, per esempio. Oggetti concepiti per bimbi che ancora non sanno leggere e che, prima ancora che a forme rappresentate, si affidano all'aspetto cromatico e tattile, impiegando i materiali più diversi.
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Facendo questo post scopro che l'anno scorso Newton Compton ha ripetuto l'operazione (chissà se in accordo con Moby Dick?).
In casa ho un altro libro pressoché uguale, ma ciò non di meno è cosa tutta diversa.
"Il segreto di una casa editrice di successo" è la carta, dice l'omonimo "libro bianco". Laddove gli altrettanto bianchi volumi Moby Dick e Newton Compton sono libri comici, questa è invece un'operazione pubblicitaria (nonché un campione del prodotto venduto) di una cartiera finlandese. Che in questa sezione, anche due libri che sembrano uguali fanno comunque genere a sé, l'ho detto.
L'idea di questo post nasce dal fatto che ho da poco trovato un altro libro (anzi una collana di 12 volumi) da inserire in questa sezione 2c e ci tenevo a comunicarvelo (ma prima dovevo spiegarvi dei libri illeggibili e della varie categorie degli stessi, altrimenti non si capiva).
L'ho trovato nel post di Giavasan "Sul libro come unità di misura astronomica" e si tratta di questa cosa qui:
«Un modello in scala del sistema solare in dodici volumi di 500 pagine l'uno, stampati "on demand". A pagina 1 il sole, a pagina 6.000 Plutone. L'ampiezza di ogni pagina equivale a un milione di chilometri» nel filmato qui sopra il primo volume: dal sole alla fascia degli asteroidi passando per Mercurio, Venere, la Terra e Marte (penso che il primo volume sia molto più appassionante degli undici successivi, ma spesso il primo libro è meglio dei sequel). In ogni caso li si può acquistare solo in blocco per 120 sterline.
Astronomical è un'opera di Mishka Henner, fotografo di Manchester.
Per il momento non credo che la compererò, la mia astinenza da libri non è ancora giunta a tanto (e poi in questo momento ho la passione per la geografia liscia, non per quella astronomica).
2 commenti:
Tu quanti ne hai di quelli di Munari?
(Le manone che reggono i libri sono proprio quelle di 403, gente!)
Di libri di Munari qualcuno, di prelibri nessuno, triste realtà.
Manone?!
tsk...
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