Sogno un paesino messicano, tutto il paese sta aspettando una telefonata che comunicherà al sindaco un’importante notizia, una notizia che potrà essere bella o brutta, in ogni caso sarà vitale per le sorti del piccolo pueblo.
La telefonata non arriva. Il telefono (un nero apparecchio ancora col selettore a rotella) tace. Col passare dei giorni, i contadini portano offerte che poggiano attorno all’apparecchio. Piccole corone di fuori intrecciate, focacce, bottiglie di cocacola, grosse zucche arancioni, statuine e miniature dipinte in stile popolare. Tempo qualche giorno il telefono si trova al centro di un coloratissimo altare pagano. Spesso gli abitanti della cittadina vi soggiornano davanti, in silenzio.
Alla fine, a metà di un assolato pomeriggio, il telefono squilla.
Notte tra il 10 e l’11 marzo 1999
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