Tra le cose che mi sono piaciute di più della sceneggiatura ci sono:
1) il fatto che le spiegazioni siano ridotte al minimo (come funziona quella valigetta a cui sono collegati quando sognano? mah... come funziona in dettaglio il sogno condiviso? mah... Come fa l'architetto a fornire i particolari di quanto progettato a colui che li dovrà sognare? mah...)
2) il fatto che MAI in tutto il corso del film ho avuto dubbi su dove fossimo. Lo spettatore nel corso della storia non viene ingannato né lasciato nel dubbio (a parte le scene iniziali che servono a spiegare il giochino): quando siamo nella realtà sappiamo di esserlo, quando siamo in un sogno sappiano che lo siamo, sappiamo chi sta sognando e a che livello di sogno siamo (ossia se siamo nel sogno o se siamo nel sogno dentro il sogno). Insomma i presupposti sono analoghi a tante narrazioni paranoiche post Philip K. Dick (da "The Truman Show" a "Matrix" e, più di ogni altro, "eXistenZ" di David Cronemberg) solo che qui lo spettatore non si trova a dividere la sorte della vittima dell'inganno, è sempre dall'altra parte. Può godersi la trama senza doversi chiedere se ciò che vede è reale o no (quasi sempre non lo è, lo sa già). E trovo buffo che qualcuno (solo perché nella scena finale il regista non ci mostra prosaicamente una trottolina che smette di girare) possa pensare che non sia così (per esempio qui, occhio che è molto più spoiling del presente post).
3) il ruolo che ha nella storia la moglie di Cob e il rapporto che ha Cob con lei. Questo l'ho trovato il cuore del film, per il resto è un bel film d'azione. Ma la scena pre-finale tra lui e lei al quarto livello, nel limbo, mi ha fatto venire i lucciconi agli occhi.
1 commenti:
ank'io l'ho visto e mi è piaciuto!
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