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martedì 28 febbraio 2012

ritiro spirituale

Giusto per capirci, quando si parla di ritiro spirituale a Cepletischetis:

– la meditazione avviene spesso in solitudine, nella propria stanza, oppure ti scegli una persona a piacimento, con la quale puoi intraprendere delle lunghe passeggiate nel parco del convento.

– nessuna frequentazione forzata delle funzioni religiose.
– non è autorizzato l’accesso all’unico confessionale che, a dire del reverendo, giustamente è riservato soltanto alle religiose (e, a riguardo, alcuni degli ospiti spesso trattengono a malapena occhiate maliziose e risatine ambigue). Per le altre persone, se mai qualcuno dovesse sentire il bisogno di alleggerirsi l’anima, previo appuntamento nell’ufficio del padre, riparato da un paravento, si accorda per il perdono.
Se in questo mondo a occhi chiusi, è quasi impossibile poter fare conto su qualcosa, l’assoluzione dei tuoi peccati ti è sicura come l’amen nella chiesa.

Ho conosciuto molti anni fa in Germania una persona che mi ha parlato di questo posto che ho poi scelto questo luogo per il mio riposo. Questa persona possiede il privilegio di un’accessibilità illimitata in tutto l’edificio. È talmente benvoluta che in uno dei sotterranei gli è stato riservato addirittura uno studio per dipingere. Sì, perché si tratta di un pittore molto famoso e di conseguenza un buon biglietto da visita per questo “beauty-convento”, che tenta con lui di attirare altre celebrità e, potete crederci, ci riesce.
Quando ci siamo conosciuti, lui mi ha raccontato molte storie e rivelato dei nascondigli dov’era possibile origliare, per scoprire in questo modo alcuni dei segreti del luogo. Ah! So che da piccoli ci hanno insegnato che non si deve ascoltare di nascosto dietro le porte, ma quanti di voi controllano i telefonini oppure le e-mail dell’amichetta o dell’amichetto! Siamo allora d’accordo che, non essendo io fidanzata di una suora, 
cuoca, giardiniere, di qualche ospite o personale di servizio, essendo insomma  completamente un’estranea, in questo caso mi posso considerare una semplice osservatrice.

Ora, dopo quello che ho appena scritto: fidanzamenti con suore, cuochi, ospiti e le chiacchiere sul confessionale, si potrebbe pensare che qui succedano delle grandi “ammucchiate” e sono benissimo in grado di immaginare che questa parte della storia possa suscitare un certo interesse in alcuni di voi. Ma non mi chiamerei Lucrezia se non vi lasciassi cuocere un po’ nella vostra curiosità, quindi per oggi vi dirò solamente dell’amico pittore.

Si chiama Wolfgang Darge, e se avete voglia di acquistare dei quadri, che sono veramente molto belli, cercatelo pure su internet in Germania.
Se non vi dovreste trovare d’accordo sul prezzo, gli potete dire che conoscete la signora alla quale ha fatto un dipinto particolare per un matrimonio. Oppure che abbiamo passato notti intere nel mio bar (ma a quei tempi avevo un altro nome) ascoltando Robert Long (un fantastico cantautore olandese) e perdendoci in lunghe conversazioni e silenzi.

La prossima storia per appagarvi della vostra pazienza, tratterrà di un amore paragonabile a lampi e tuoni che, se fossero innamorati, difficilmente arriverebbero a sfiorarsi. Visto che il suono viaggia alla velocità del suono, la luce a quella della luce.

Un suono vecchio e ansimante che cerca di correre dietro un raggio di luce, dove mai potrà arrivare?

Ora questa lettera partirà per raggiungere la dimora di “nuvoletta blu 403” che avrà il privilegio di conoscere per primo l’esito sorprendente di questo inseguimento così dispari.


Lucrezia in love
cepletischetis (2)

1 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Rive tempestose! Bello