Io Lucrezia non la conosco. Però l’ha conosciuta una mia amica, che passa metà del tempo in giro per il mondo, perché Lucrezia non abita qui vicino. Non so bene Lucrezia quanti anni abbia, credo qualcuno più di me, ma magari è una mia impressione, molte cose di lei non le so, non ci siamo mai parlati.
Però ci siamo scritti, mica mail, lettere vere, ma non scritte a mano, scritte col computer, poi stampate su carta (perché lì da lei non c’è l’internet) e spedite con la posta quella vera. Ma più lenta di quella vera. Perché Lucrezia, mi è parso di capire, vive presso un convento su un’isola del mare del nord (danese, norvegese, una cosa così). Non è che lei sia una suora, no, questo lo so per certo. È una che ha avuto una vita piena di cose, ha vissuto un po’ in un posto, un po’ in un altro e da qualche anno si è ritirata là in cerca di quiete. Il battello postale passa una volta alle settimana. Quindi i botta e risposta con lei, giocoforza, hanno i loro tempi.
Lucrezia scrive piccole storie. Racconta delle persone che, negli anni, ha conosciuto qua o là. Ho letto qualcuna di queste cose e mi è piaciuta.
Visto che aggiornare quattrozerotré mica sempre mi viene, ho pensato che qualcosa avrei potuto pubblicare qui. Le ho chiesto il permesso e lei ha acconsentito con piacere (anche se non sono certissimo che lei sappia bene bene cos’è un blog, lei al convento non ha l’internet, l’ho detto).
Quindi, da lunedì, e per tutta la settimana, ogni giorno ospiterò un suo post. Sette puntate in cui Lucrezia ci racconterà di Wolfgang, un suo amico, un cuoco tedesco, ma che ha anche lavorato in un obitorio (o per un’agenzia di pompe funebri, qualcosa del genere). Però lo ha fatto in tempi diversi, non è che si tratta di un racconto di antropofagia.
Tutta la storia dell’isola, del convento, del battello, che sia vera o meno, spiega bene un fatto: Lucrezia potrà anche rispondere ai vostri eventuali commenti, ma comunque lo farà coi tempi decisi dal battello postale. Io devo stampare, spedire, la busta deve arrivare lassù, aspettare nell’ufficio delle poste il giorno in cui il battello fa la consegna, lei deve leggere, rispondere, aspettare il giorno in cui il battello ripassa, consegnare la busta e infine io devo riceverla e ribattere nel blog i suoi commenti. Insomma, bisognerà aver pazienza.
Intanto cominciamo a leggere quello che ha da raccontarci.
Da lunedì.
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