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mercoledì 22 febbraio 2012

e io ce l'ho

È bello avere degli amici. Io ho un amico fotografo che mi ha fatto un regalo: un pomeriggio del suo lavoro. E così abbiamo fotografato alcuni oggetti che voglio mostrare qui su 403.

Si tratta di oggetti, per me, memorabili o anche solo curiosi che se ne stanno qui a casa mia.

Comincio con un'edizione minuscola de "La straordinaria invenzione di Hugo Cabret" di Brian Selznick.



È bello avere degli amici, io questo libro (non questo qui minuscolo, quello grande e leggibile) l'ho scoperto perché poco dopo l'uscita dell'edizione italiana, un mio amico (non il fotografo, un altro) mi ha mandato un sms apposta per dirmi che era uscito un libro che dovevo proprio leggere. Aveva ragione.

L'amico è Paolo e, se non avete presente che libro sia questo, uso le sue parole per spiegarvelo.
Un gioiello narrativo di 600 pagine che mette in crisi tutti i tentativi di classificazione. Le immagini occupano sempre doppie pagine, come in certa tradizione del picture book, ma si inseguono rapidamente, quasi giustapposte e sicuramente in sequenza. Non ci sono balloon e tutte le parole occupano coppie di pagine a loro esplicitamente dedicate. Il libro si compone di centinaia di pagine prive di figure e di centinaia di pagine prive di parole. Eppure, il codice verbale e quello iconico collaborano nella maniera più efficace. Il miglior libro che abbia letto da un sacco di tempo (non solo tra quelli illustrati) miscela parole e immagini e mette in crisi la definizione di fumetto in cui ci piace acciambellarci.
Poi, volendo, ci sarebbe da dire del film che è nelle sale in questo momento. Ma io ho commesso l'errore di accontentare le due amiche che lo volevano vedere in 3D e non avevo con me gli occhiali per il 2D (non li avevo perché non li ho mica comperati). Totale: ho patito per quasi tutta la proiezione e ho capito che, se i cartoni in 3D proprio non mi piacciono, i film con le persone in 3D mi fanno veramente schifo.
Ciò detto, se lo avessi visto in 2D credo lo avrei trovato carino ma non molto di più. Come spesso capita di dire: "il libro è meglio" (e per di più nel film si perdono per strada il taccuino del ragazzo, evvabbe').

Il fotografo mio amico si chiama Enrico Conti (sta qui e se ne avete bisogno ditemelo che magari vi faccio fare lo sconto) grazie Enrico! (e grazie pure a Paolo).

Ah, se fate clic sulle foto le potete vedere più grandi (e sì, ho le mani pelose).

e io ce l'ho (1)

2 commenti:

viadellaviola ha detto...

no aspè, ma l'edizione piccolina?
da dove arriva?
è una roba proozionale che ha fatto mondadori?
la vojo pure io.

andrea 403 ha detto...

Guarda che è scritta piccola!
Mica si legge bene!
:)

(comunque sì, è una roba proozionale che ha fatto mondadori)