Recent Posts

mercoledì 13 gennaio 2010

di calvino e uffici postali

Le poche volte che mi sono trovato "vicino" a italo calvino c'è stata di mezzo la posta. Due episodi, due piccoli uffici postali:

Agosto 1984 elena, la mia fidanzata, è in coda con me all'uficio postale di castiglione della pescaia, dobbiamo spedire qualcosa, ma cosa? adesso non me lo ricordo (però me lo chiedo, che è strano che in piene vacanze, due ragazzi di vent'anni, debbano spedire, chessò, una raccomandata). Comunque siamo lì in fila quando elena, guardando distrattamente le buste che il signore in coda prima di noi tiene in mano, riconosce la calligrafia degli indirizzi sulle buste, si gira verso di me e mi sussurra concitata "quello è italo calvino!" io guardo le buste, guardo lui cercando di vedergli qualcosa più della nuca e, in effetti sì, quello è italo calvino.

Il perché elena fosse in grado di riconoscere la calligrafia di calvino è una storia che, prima o poi, mi piacerebbe raccontare. È un segreto. Magari non sarà presto, ma prima o poi vorrei proprio parlarne. Qui.

E quindi siamo lì in coda a dieci centimetri da italo calvino, tutti eccitati, ma visto che siamo a dieci centimetri da lui neanche possiamo parlarne. Io, all'epoca, su calvino avevo già letto parecchio e sapevo che spesso passava l'estate lì, aveva una villa sul mare vicino a castiglione. Anche io passavo tutte le estati lì, questioni di famiglia. Ma che ci potessimo incontrare nel minuscolo ufficio postale di Castiglione era impensabile.

A noi dispiace lasciar scappare calvino così, quindi, sbrigate lui le sue cose, ci precipitiamo allo sportello cercando di fare il tutto prima possibile (no, non è vero, questo non lo ricordo, e potrebbe anche essere che abbiamo direttamente rinunciato a spedire quello che dovevamo) fatto sta che fuori di lì lo pediniamo. Pedinamento breve, calvino s'infila dal macellaio tre vetrine dopo le poste. Noi restiamo fuori guardandoci in faccia concitati e indecisi. Che fare? Abbiamo italo calvino lì dal macellaio e noi che possiamo fare?...

Niente. Non abbiamo fatto niente. Non l'abbiamo neanche visto uscire. Ce ne siamo andati. È che tra le tante cose che avevo letto c'era anche una sua intervista in cui diceva che tra parigi e roma lui preferiva passaggiare per parigi, perché lì non capitava di essere fermato per strada dai fan. E visto che io a calvino volevo bene (e un po' già ero a disagio nei suoi confronti, per quella cosa che ancora non sono pronto per raccontare) ho pensato che era proprio il caso di lasciarlo in pace.



Settembre 1985
italo calvino è sempre a castiglione. Io invece sono a milano, vivo ancora coi miei, in zona fiera. Calvino è colpito da un ictus il 6 settembre, viene trasportato all'ospedale di siena, è in coma, subisce una lunga operazione, si risveglia, non si riprende. Mi dispiace. Mi dispiace così tanto che una mattina (manca ancora qualche giorno alla sua morte, per emoragia celebrale nella notte tra il 18 e il 19 settembre) io prendo e vado nel ufficietto postale che c'è dietro casa, in via sebastiano del piombo. Voglio mandargli un telegramma presso l'ospedale. Ora non ricordo il testo, di certo un segno di vicinanza e partecipazione, a lui e soprattutto a chi gli voleva bene ed era in pena, così, come mi sarà venuto.

L'impiegato delle poste con cui ho a che fare non deve avere molta idea di chi sia calvino però è colpito. Dopo che ho pagato mi guarda e mi dice qualcosa tipo "speriamo proprio che si riprenda questo calvino... questo è già il secondo telegramma che gli mando, stamani". E io sono uscito di lì commosso, pensando a tutto l'affetto che doveva circondare quell'uomo così schivo, se da un piccolo ufficio postale di milano, quella mattina gli avevamo spedito già due telegrammi, aspettando, sperando che guarisse.

13 commenti:

8e49 ha detto...

ma che bello questo post! (e prima o poi mi piacerebbe proprio leggerla, quella cosa che ancora non sei pronto a raccontare) (ma quando ti va, eh, che qui si aspetta)

anonimo ha detto...

solo tu potevi avere una fidanzata che riconosceva la calligrafia di Calvino :-)
(che bel post, andrea)

ilpuntodimerda ha detto...

Bello pensare che allora, invece di un gruppo di FB la gente andava alla posta e spediva i telegrammi di persona. che poi chi li avrà letti quei telegrammi?

403 ha detto...

Grazie chiara! di questa cosa che fece elena ne rimasi sorpresissimo, perché anch'io riconobbi quella calligrafia ma solo dopo che mi fu segnalato da lei, non mi sarebbe mai venuto in mente di fare il collegamento a me per primo.

Grazie francesco! sì, sì è tanto che ci penso (per dire, annunciavo qui che prima o poi ci avrei fatto un post sopra già due anni fa)... ancora non è ora, ma ci sono dei segnali che forse il suo tempo potrebbe arrivare non troppo tardi.

Ciao Isa! era un mondo meno comodo... per fare le cose ci voleva un po' più di dedizione :) quei telegrammi saranno finiti in mano alle persone a cui lui voleva bene, ma io penso che fossero così tanti che magari nessuno si è messo lì a leggerli tutti... e andrebbe bene anche così... e poi almeno due li ha letti l'impiegato del mio ufficio postale :)

viadellaviola ha detto...

tu poi dici delle cose, ma in realtà non le dici, che fanno pensare a tutto un mondo. e te lo fanno solo pensare in penombra perchè tu sei discreto con te stesso e fetente con noi perchè le cose ce le fai solo odorare.
e io ti voglio tanto bene per questo.
che si sappia.
la buonanotte.

403 ha detto...

viola, grazie (ho qualche difficoltà ad afferrare i concetti un po' articolati e dal tuo commento ho capito soprattutto che mi vuoi bene :)

notizie da londra?

anonimo ha detto...

Proprio bello questo post e ci sarebbe da ringraziarti per aver condiviso questi ricordi con noi :) anzi guarda grazie e come ti ha scritto anche francesco noi aspettiamo... qyando vuoi ti leggiamo volentieri.
E' vero "era un mondo meno comodo" però quante cose scomode si facevano senza neanche saperne in risultato ma per il solo gusto e piacere di farlo :)
Io a Calvino gli scrissi una lettera per finta, una volta che lessi "Il barone rampante" chissà adesso dove sarà finita :)

Shapa ha detto...

Condivido tutta la prima parte del pensiero di viadellaviola ma io un po' ti detesto, ecco!
Solo un pochino [IMMAGINE]

403 ha detto...

Grazie mastrangelina! Grazie di essere passata e benvenuta qui. Io - a parte quel telegramma che non ha mai potuto leggere - non ho mai scritto a calvino. Però lui, una volta, ha scritto a me ed è per quella lettera che, dopo 27 anni, ancora oggi sono un po' a disagio (perché io quella lettera non l'ho meritata, proprio no) ed è per questo che io e elena potevamo riconoscere la sua calligrafia. Un pezzo del segreto l'ho detto adesso. Ora io devo leggere un libro che in qualche, indiretto, modo centra. Poi, prometto che ci provo a scrivere quella cosa (non è detto che ci metta poco o che mi riesca, ma ci provo (e poi a me promettere cose a mastrangelina piace :)

Per una persona pigra pigra come me le cose comode sono pericolose, sempre state.

Ciao shapa! un pezzo del segreto l'ho appena raccontato alla mastra e ora lo sai anche tu. Per il resto ci provo, promesso.

viadellaviola ha detto...

mò ciò sonno, però domani ti faccio la parafrasi del mio commento ;)

403 ha detto...

 viola, grazie ma lascia stare... preferisco così come l'hai scritto la prima volta :)

katiuuuscia ha detto...

ci si potrebbe fare un fumetto..

403 ha detto...

ah ah... Kat, ciao! i fumetti già li fo di mestiere... queste storie le lascio volentieri al blog :)