Sono nel cortile del carcere, accompagno la detenuta dalla sezione maschile (dove c'è la redazione in cui assieme stiamo lavorando a una specie di fotoromanzo) alla sezione femminile dove devo riportarla quando abbiamo finito di lavorare.
io - quindi oggi da voi al femminile c'è una festa...
lei - sì ma io non ci vado.
io - perché?
lei - troppa gente tutta assieme, ho dei problemi, mi mette a disagio.
io - ma sei agorafoba?
lei - proprio così...
io - be'... se sei agorafoba stare in prigione dovrebbe essere l'ideale!
(l'ho detta così, senza stare a pensarci, che se ti fermi a ragionare prima di dire una battuta perdi i tempi comici e metà dell'effetto se ne va)
lei ridacchiando - già, cosa posso volere di più?!...
(sembra avere apprezzato, forse è andata bene)
Se questo blog non torna in catalessi magari di questa cosa che tutte le settimane passo un pomeriggio in galera se ne riparla.
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5 commenti:
Ecco, magari si. O almeno mandami un'email settimanale
a me interessa, questa cosa
Cri, Francesco, ciao!
Mi va di raccontarvi qualcosa, perché è un'esperienza strana. Il carcere (per come lo sto vivendo io, che è un modo leggerissimo di viverlo, almeno fino a qui, che è un mese abbondante che ci vado) il carcere dicevo, è un posto strano ed è strano averci a che fare...
Ora per qualche giorno e sarò lontano da internet, ma al più tardi tra una settimana sarò di nuovo online, credo.
Insomma, se ne riparla...
certo come gaffe non è niente male, complimenti!
il guaio è che non era una gaffe... era una battuta, sapevo di dire una cosa assurda a scopo di farla ridere... certo, poteva andare male e sarebbe stata anche peggio di una gaffe...
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