Uno torna da quattro giorni passati a Lucca Comics e ci s’immagina che parli dei fumetti che ha visto e preso lì, e invece no.
Non scrivo una recensione dall’agosto 2006 e non segnalo i miei acquisti dal luglio dell’anno dopo. Non si può dire che questo blog sia lo specchio puntuale dei miei consumi in campo fumettistico (e non è che nel frattempo non abbia letto o acquistato neanche un fumetto).
Proverò a cambiare questo andazzo e comincio dagli acquisti fatti poco prima di partire per Lucca. Qualcuno nel frattempo l’ho pure letto, qualcuno l’ho solo sfogliato, quindi questi sono in parte pre-giudizi in parte giudizi veri e propri.
Lobster Johnson: Il Prometeo di ferro
Mike Mignola e Jason Armstrong
Magic Press – 12,50 €
Quando ho scoperto che sarebbe uscito ho subito pensato “che figata!”: una mini tutta dedicata all’eroe anni ‘30/‘40 dell’universo di
Hellboy, scritta da Mignola tutto da sé (!) e disegnata da uno che non conosco (vabbe').
L’ho letta e mi pare che nel complesso stia un filo sotto le aspettative, Mignola mette insieme una storia godibile ma dalla prima avventura a solo di Lobster Johnson mi sarei aspettato qualcosa di più. Armstrong qui mi sembra un po’ un “Guy Davis Wannabe” (qualcuno dei personaggi di questa storia è stato studiato proprio da Davis, che poi è quello che disegna B.P.R.D.) insomma il disegnatore se la cava anche, ma Guy Davis è un’altra cosa. Quindi lo consiglio lo stesso, ma avvertiti che ‘sto Prometeo di ferro scivola un po’ via senza lasciare troppo il segno (mentre Lobster Johnson, da che mondo è mondo, è abituato a lasciare il segno su ogni suo avversario).
Sambre
Yslaire
Panini Comics – 17 €
Quando ho scoperto che sarebbe uscito sono stato preso da sentimenti contrastanti. I primi tre capitoli li ho già letti e questa storia mi è piaciuta, aspettavo da tempo di leggere come va a finire, ma invece di uscire un quarto volume esce questo
100% cult comics che li raccoglie tutti e quattro. Quindi ho pensato:
Pro: finalmente questa serie, dopo i primi due tentativi (Glenat Italia prima e Magic Press poi), vedrà la pubblicazione completa (che poi è completa fino a un certo punto, visto che in Francia mi pare sia uscito un quinto volume nel 2003 che qui non è raccolto, m’immagino io perché apre un nuovo arco narrativo).
Contro: essendo in volume unico, per avere il solo quarto episodio dovrò ricomperarmi pure i primi tre (che io ho già nell’edizione Magic Press). Il formato poi sarà sensibilmente ridotto rispetto all’originale e un po’ ci perderà per forza.
Poi me lo sono preso e non l’ho ancora letto, ma posso dire che le tavole sono davvero mortificate nel formato comic book (e risultano ancora più sacrificate a causa della diagonale diversa, che si mangia altro spazio in testa e al piede). Insomma, per chi non ha problemi col francese consiglio l’originale e per chi ha problemi di lingua ma non di soldi consiglio di prendere i primi tre volumi nell’edizione Magic Press (ancora tutti
in catalogo) e di prendersi questa uscita Panini solo per sapere come va a finire la storia.
Sette psicopatici
Fabien Vehlmann e Sean Phillips
Palenta Deagostini – 8,95 €
Di Phillips mi sono letto di recente un bel po’ di roba disegnata per gli USA (tutto
Sleeper e i due volumi di
Criminal fin qui usciti da noi) questa è la sua prima pubblicazione francese che vedo e direi che funziona meglio in formato comic book. Lo sceneggiatore non so chi sia e una trama che ruota attorno a un possibile piano per far fuori Hitler durante la seconda guerra mondiale non mi attirava un gran che. L’ho letto e alla fin fine l’ho trovata una storia un po’ sgangherata e solo raramente divertente. Insomma non un dramma totale ma neanche qualcosa da prendere, secondo me.
Ma allora perché l’ho preso io? Perché da quello che avevo letto una delle idee alla base del soggetto assomigliava parecchio a un'idea che era venuta a me anni fa e che ancora non ho usato e dovevo quindi verificare come stessero le cose. E in effetti sì, l’idea di base è quella, ma lo sviluppo si distanzia a sufficienza per potermi ancora permettere di usare, un giorno, la mia idea, se mai ce ne sarà l’occasione. Bene così.
I fumetti, che paura
(Love & Rockets vol. 16)
Gilbert Hernandez
Magic Press – 11 €
Sui Bros. Hernandez sono quasi completista e quindi ho preso questo volume pur avendo capito – già dallo sfoglio in fumetteria – che si tratta grossomodo di frattaglie (e infatti non è roba originariamente realizzata per la serie
Love & Rockets, che nel 1996/97 – data di realizzazione di ‘ste storie - era in pausa). Qua e là si sorride anche, ma nel complesso frattaglie (come del resto erano frattaglie quelle del volume 14, sia pure frattaglie originali L&R, mentre il 15 – del solo Jaime – è molto più solido).
Solo per completisti.
Grendel: la figlia del demone
Diana Schutz e Tim Sale
Magic Press – 8 €
Non so neanche perché
Matt Wagner mi stia così simpatico, di lui ho letto poco e dentro la saga del suo Grendel non sono mai riuscito a entrare. Ho letto qualcosa ma ciò nonostante per me resta terra incognita. Prendendo questo volumetto immaginavo già che non ci avrei capito una sverza, trasudava continuity a ogni pagina e, in effetti, è stato abbastanza così. O, per dirla meglio, non è che non si capisce quello che succede, è che quello che succede – svincolandolo dalla continuity, da chi sono quei personaggi fuori da questa mini – mi pare ben poco interessante. Io l’ho preso per vedere come scrive la Schutz che conoscevo solo in veste di editor Dark Horse e perché comunque a me Tim Sale piace (e anche qui non delude) non è un granché nel caratterizzare i personaggi, a mio avviso, ma nel comporre la tavola riesce sempre a piacermi.
Ultima nota per il colorista,
Teddy Kristiansen, che dipinge a mano e ci tengono moltissimo a farcelo sapere. Kristiansen ha, per l’appunto, uno stile molto più pittorico che fumettoso, bravo è bravo però io per Tim Sale preferisco uno stile più fumettoso.
Spirit #2: Il giorno dei morti
Darwyn Cooke et Alii
Panini Comics – 13 €
Dello Spirit di
Will Eisner ho letto poco, troppo poco. A me Darwyn Cooke piace, è un bravo fumettista. Il suo
Selina's Big Score mi piacque parecchio. Anche il suo Spirit non mi pare fatto male, il primo volume l’ho letto con piacere. Resta però l’interrogativo del perché dedicarsi a questa ingiustificata resurrezione del personaggio di Eisner invece di dedicarsi ad altro, evitando così confronti, per mille motivi difficili da sostenere. Poi lo leggerò volentieri ma – santo cielo! – perché resuscitare Spirit?