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mercoledì 24 aprile 2013

ho occhi solo per te

La canzone nasce nel 1934 per il film “Dames” scritta da Harry Warren e Al Dubin e, di suo, ha da subito il suo bel successo. Da allora verrà reincisa più e più volte, ma ci torniamo dopo, ora restiamo per un poco al cinema.
In “Dames” (titolo italiano “Abbasso le donne”, ma io ce l'ho solo inglese) la canzone appare due volte, sempre cantata da Dick Powell, la prima è abbastanza innocua.


Ma è la ripresa del finale che vale la pena di essere vista (specie dal quarto minuto in poi).


A voi non ricorda, almeno a tratti, la messa in scena di “Let Forever Be”? a me sì.

La regia del film è di tal Ray Enright, ma la e coreografie e la regia delle scene di ballo sono di Busby Berkeley, uno che avrebbero dovuto fargli dei test antidoping dopo ogni film.

Negli anni successivi questa zuccherina canzone d'amore è stata eseguita da molti, diversi, interpreti, ognuno a modo suo, da Louis Armstrong a Peggy Lee passando per Billie Holiday.

Poi BOOM arrivano i Flamingos e quella canzone non sarà più la stessa.

È il 1959 ed è come se, da quel momento, il loro arrangiamento diventasse un pezzo, imprescindibile, della partitura. Come se i veri autori fossero quel gruppetto di ragazzi neri e non quegli altri due: il musicista italo americano (Harry Warren per l'anagrafe era Salvatore Antonio Guaragna) e l'ebreo di origine russa che aveva scritto le parole.

I Flamingos prendono una canzone degli anni '30 e sembra che ci restituiscano un brano degli anni '50, mentre quello che ci ridanno davvero è una canzone senza tempo.

(qui il solo audio la qualità è migliore)

Una giovanissima Mina (1974), Art Garfunker (1975, con questo brano sarà campione di vendite), ma anche Martina Topley-Bird (2005, lei è quella che canta nei primi album di Tricky) oppure Beck (2012) nessuno di loro rifà la canzone del 1934 ma chiaramente quella del 1959.

Di mio, quella canzone l'ho scoperta tardi (non prima degli anni '80) e senza le parole.

Era il 1985 quando usciva l'album d'esordio della Brass Fantasy di Lester Bowie. Un album che prende il titolo proprio da quel brano lì e anche la stralunata, lunghissima, versione della Brass Fantasy è in qualche modo figlia dei Flamingos.

Sempre piaciuto quel disco, sempre piaciuto quel brano dal passo così rilassato. Poi, a ritroso, scopersi la versione del '59 e, in fine, quella del '34. Ma questo post mi piace chiuderlo con i sonnacchiosi ottoni di Lester. Sonnacchiosi, ma non per questo meno romantici, anzi.

Lester Bowie's Brass Fantasy - I Only Have Eyes For You


Che il testo, superato il divertente gioco di parole del primo verso, che ribalta il luogo comune dell'amore cieco, è poi la ripetizione di immagini forse un filo troppo dolciastre.
Il mio amore deve essere una specie di amore cieco
Non riesco a vedere nessuno oltre a te
Ci sono le stelle stanotte?
Non so se c'è nuvolo o il sole
Ho solo occhi per te, cara
La luna può essere alta stasera
Ma io non vedo nulla nel cielo
Perché ho occhi solo per te
Non so se siamo in un giardino
O in un viale affollato
Tu sei qui e anche io
Forse passano milioni di persone
Ma tutte scompaiono dalla mia vista
E io ho occhi solo per te.

(e poi le cose non stanno proprio proprio come le ho dette io che, per esempio, Sinatra e Count Basie, ancora all'inizio degli anni '60, della versione dei Flamingos se ne fottevano il giusto)

3 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Che bellezza, questo è il genere di post comparatistico che ci aspettiamo sempre da 403, sembra di essere tornati a qualche anno fa. Me lo sono proprio goduto.

Marco Bertoli ha detto...

A voi non ricorda, almeno a tratti, la messa in scena di “Let Forever Be”? a me sì.

Sì, il regista di Let etc. pensava ovviamente proprio a Busby Berkeley. Ma le chorus girls di Berkeley erano danzatrici molto più professionali di questa poveretta di pelo rosso.

andrea 403 ha detto...

Ma hai visto che forza che era Busby Berkeley?! Io l'ho scoperto da poco...