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sabato 16 febbraio 2013

forme di yé-yé

Tempo fa sono rimasto immerso per qualche settimana nella musica del 1962 e, giocoforza, mi sono fatto una scorpacciata di twist. Per me che il twist era solo sempre stato "a saintropez la gente si chiede perché tu balli il twist portando un vestito in lamé" oppure Chubby Checker che cantava "Let's twist again" è stata una curiosa scoperta, perché l'impressione è che da noi, per qualche anno tutta la musica ggiovane doveva essere twist. E quindi nel twist finiva dentro di tutto: da pezzi commerciali a quelli strampalati, dagli inni al divertimento frivolo, fino ad arrivare a brani che mostrano i primi pruriti di ribellione giovanile che poi, di lì a pochissimo, sarebbero sbocciati col beat.

[fonte]
Che poi a forza di stare immerso nel twist, di sbirciare il beat, uno si fa delle domande anche su altri fenomeni e quindi, finito il lavoro sui quarantacinquegiri usciti nel 1962, mi sono ripromesso di dedicarmi alla ricerca di materiale riguardante lo yé-yé. Che per me – a parte Paperetta Yé-Yé (personaggio Disney creato da Romano Scarpa nel '66) e la canzone "Sono un ragazzo Yé-Yé (e faccio il tifo per te)" del tanto misconosciuto quanto geniale cantante Ugo Ladoro (nome d'arte di Doriano Vimercati) – lo yé-yé mica sapevo bene che fosse.

Non è che poi questa richerca io l'abbia approfondita più di tanto, sì, ho scoperto che questo stile musicale nato a fine '50 ed emerso nei primi '60 ha mosso i primi passi in francia per espandersi poi soprattutto in spagna e nel quebec (!) e un po' si è visto anche da noi (anche eseguito da insospettabili).

Di sicuro uno dei numi tutelari dello yé-yé è stato questo signore qui:


Ho cominciato bene la mia escursione in questi tempi antichi, ma poi mi sono perso via in tempi più moderni e sono approdato a tutt'altri lidi.


Nel 1962 prendevo in giro "i Metafisici" e la loro passione per le parole sdrucciole e poi, uno dei motivi per cui trovo irresistibilmente ipnotica "Arriva lo ye ye" dei Baustelle è la successione: verso sdrucciolo, verso sdrucciolo, verso sdrucciolo, verso tronco del suo ritornello. Mah... Siamo fatti strani.


"I Was a Yé-Yé Girl" del meteorico gruppo Doing Time con alla voce In-Grid (al secolo Ingrid Emiliana Alberini, che non è quella che si vede cantare nel video) è invece un'operazioncina che, mi pare, se ne stia dalle parti dei Touch and Go o (volendo un po' esagerare) di questo successo dei Propellerheads, e a me, ogni tanto, stare da quelle parti per tre o quattro minuti mi mette allegria.

Certo, lo Yé-Yé è un'altra cosa.