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lunedì 31 dicembre 2012

quindi

Io son di quelli che l'anno comincia a settembre. Punto. Il passaggio tra dicembre e gennaio a me non fa molta più impressione di quello, per dire, tra novembre e dicembre.

 Ciò non di meno, capisco che qualcuno possa pensarla diversamente.

Quindi: buon anno nuovo a tutti voi!


domenica 30 dicembre 2012

ciao rita...


Muore Rita Levi Montalcini a 103 anni, e la prima cosa che a me viene in mente è una frase che disse Marco alla notizia della morte del nonno centunenne di una un'amica: «nessuno è così vecchio da non poter vivere ancora un pochino».

Un libro per ragazzi della montalcini, che mi era piaciuto molto leggere, mi aveva ispitato un post di qualche tempo fa, che mi era piaciuto scrivere, è questo qui.

strani giorni

Due giorni fa, venerdì, mattina. Sono davanti alla stazione di siena, sto aspettando il torpedone che mi riporterà a milano. Ho una valigia coi vestiti e due valigie piene di libri, birra artigianale (toscana) e vino rosso (australiano, cileno e francese), ho anche una grossa borsa di plastica con dentro un mappamondo e una pentola in coccio in cui si possono cuocere solo patate (io sotto natale ricevo regali così).
Non sono il solo che aspetta alla fermata, saremo una decina.

Arriva un tizio vestito di blu, ci guarda e chiede: "è già passato il pullman per milano?"
Noi rispondiamo: "no".
E lui: "bene, sono il vostro autista, quando arriva il pullman ditegli che sono al bar".
E se ne va.

Due giorni fa, tarda mattinata. A milano una mia amica è alla cassa del teatro elfo-puccini. Compera due biglietti per sabato sera, lo spettacolo è «Alice Underground» di ferdinando bruni da lewis carroll. Alla cassa si sbagliano e le danno i biglietti per l'altro spettacolo che danno all'elfo. Lei non se ne accorge.

Due giorni fa, sera. Su Rai 5, ore 22:45, va in onda la seconda puntata di un programma tv: «Fumettology» è dedicata a diabolik. Dopo la sigla ci sono le sorelle giussani in uno spezzone di repertorio, poi un pezzetto d'intervista a giuseppe palumbo, sorridente e serafico, dice con calma quel che deve dire, poi c'è un pezzetto d'intervista a patricia martinelli, sorridente e affabile, poi un pezzetto con mario gomboli, calmo, sicuro e simpatico, quindi un pezzetto con tito faraci, uno tranquillo, che sa il fatto suo, a un tratto appare un esagitato che gesticola e parla concitato... sono io.

Il programma va avanti tutto così, brevi spezzoni delle varie interviste agli autori del maledetto criminale giustapposti tra loro a ritmo serrato. Sono tutti rilassati (dopo di me appaiono anche enzo facciolo, alfredo castelli e andrea carlo cappi) io sono l'unico che non se ne sta fermino al posto suo e che parla con giusto quel filo di enfasi di troppo.
E comunque, a me, vedermi parlare nella televisione fa strano, sarà che non sono abituato né a parlare nella televisione né a guardarmi.

Due giorni fa, sera. A trasmissione ancora in corso mi arriva un sms di mia nipote grande che mi sbertuccia un po': "zio famoso" seguito da una schiera di punti esclamativi e una faccina per chiarire che non dice sul serio.

Due giorni fa, tarda notte. Mi arriva una mail di mio babbo, non solo mi ha visto in tv lui, ma anche la mamma ha resistito sveglia (lei di solito è a dormire per le nove) la mail è piena di complimenti. Cose del tipo: "in televisione sembri addirittura magro" (cit.).

Ieri pomeriggio, venerdì. Una mia amica mi dà il suo regalo di natale: due biglietti per «Alice Underground» all'elfo-puccini. Poi lei parte per la svizzera. Neanche io mi accorgo che, in realtà, i biglietti sono per l'altro spettacolo.

Oggi pomeriggio, sabato. Me ne accorgo. Sento il teatro ed è impossibile cambiarli (lo sarebbe comunque, ma per di più «Alice Underground» è esaurito) non che non mi vada di vedere paolo poli (che è l'altro spettacolo) è che so che l'amica che me li ha regalati quando lo scoprirà ci rimarrà malissimo.

Stasera. Io e un'altra amica andiamo a vedere «Aquiloni» di paolo poli, basato sulle poesie di giovanni pascoli e vario canzonettame d'epoca e non (veramente di tutto, da addio lugano bella a la cucaracha passando per tripoli, bel suol d'amore e parecchie che non ho mai sentito in vita mia). Un buono spettacolo, a tratti sorprendente (poi stendiamo un velo pietoso sul fatto che io possa trovare sorprendente non solo lo spettacolo ma anche il pascoli, perché non amo ostentare la mia ignoranza).
Paoli poli non lo vedevo da più di dieci anni e, devo dire, che i suoi 83 anni se li porta magnificamente. Ed è impeccabile sia in completo, con bastone e cilindro, sia vestito da sciantosa.

Domani, domenica. Dovrò dire all'amica del regalo che ho gradito anche se c'è stato, come dire, uno scambio di pacchetti e lei – che su quel regalo ci aveva ragionato bene – si dispiacerà... e alle 17:30 danno in replica, sempre su Rai 5, «Fumettology».
La mamma ha già detto che lei, cascasse il mondo, mi riguarda.
Io, approfitto del fatto che non ho l'antenna tv, e farò altro (tanto ho il dvd).

("Addirittura magro", tsk!)

lunedì 24 dicembre 2012

pensieri di natale (short version)


Quest'anno io il Natale non lo sento
non so se l'ho sentito l'anno santo
non so avevo sete e l'ho tossito
non so se avevo tisi sotto sotto
non so se ha senso un sasso sotto sale
ma è assai un tassa al sette sul Natale

comunque è sempre buono il panettone
sia il tipo alto ricco di canditi
che il tipo piatto pieno di pepite
sia il tipo tappo piatto di patate
che il tipo topo vuoto di ripieno
sia il topo gatto tipo sotto vuoto
che tu Panatta vieni sotto rete

le donne vanno in giro con pellicce
c'è il lupo, c'è la lince e c'è la pulce
c'è il cielo che c`ha pace e poca luce
e puccio i ceppi in cima al picio pacio

la casa si prepara in gran premura
prenoto le primizie e lepri miste
presempio l'hai presente il mio presepio
presagio di prestigio e di re magio?
preciso le preghiere predisposte
predico le presunte tue risposte:

com'è la tua cometa? è a metà cotta
ah sì? nello scenario. E l'asinello?

di gran regali credo di non farli
farò regali allegri a pochi cari
un lager con il lego regolare
rallegrerò le gole in galleria

pel freddo ed anche un poco per puntiglio
ha acceso il suo camino la famiglia
sto molto meglio in maglia – fa la moglie
ti sbagli è meglio luglio – dice il figlio
migliaia di famiglie col maglione
somigliano a dei gigli sul balcone

peccato, ho poca coppa pel cenone
e scappa per i campi il mio cappone
lo placco e con un cappio poi lo impicco
lo accoppo e poi lo spacco a pacche e colpi
lo scalpo e poi lo impepo a poco a poco
che pacchia, ho poca coppa,
ma ho il cappone
e poco dopo, a coppie, per il palco
la polka e poi daccapo chi è capace

i grandi fan la tombola coi bimbi
i bimbi fanno i grandi con la bambola

la bambola e la bombola col grappolo
fan grano e grappa gratis per i gruppi
ma in grembo ho un bimbo grande
come Binda

Befana è la più mesta delle feste
si porta via la porta e tutto il resto.

di Marco Ardemagni
uno dei quattro del gruppo "Bufala Cosmica" la poesia è tratta da "Rime Tempestose" (Sperling & Kupfer, 1992)

Be'... buon natale :)
a.

venerdì 21 dicembre 2012

lieto fine

Decenni di revisionismo Disney riguardo alle favole classiche ci hanno ormai privato del gusto granguignolesco dei loro finali originali.
Non è così che dovrebbe essere. Se tu mi spaventi con l'orco, con la matrigna, col lupo, io poi esigo che ciò con cui mi hai tanto fatto paura tu me lo faccia a pezzi. Letteralmente. È così che funziona.

In questo momento il doodle di google è ovviamente dedicato al calendario maya ma, fino a poche ore fa, c'era un bel doodle interattivo che raccontava cappuccetto rosso (in occasione dei duecento anni dalla prima pubblicazione delle fiabe dei fratelli Grimm).
Anche in questo caso il finale è del tutto sterilizzato (e politically correct) col lupo che finisce... in prigione!

Giusto per capirci, la vera fine del lupo sarebbe questa:
[Il cacciatore] Stava per puntare lo schioppo quando gli venne in mente che forse il lupo aveva ingoiato la nonna e che poteva ancora salvarla. Così non sparò, ma prese un paio di forbici e aprì la pancia del lupo addormentato. Dopo due tagli vide brillare il cappuccetto rosso, e dopo altri due la bambina saltò fuori gridando: “Che paura ho avuto! Era così buio nella pancia del lupo!” Poi venne fuori anche la nonna ancora viva. E Cappuccetto Rosso andò prendere dei gran pietroni con cui riempirono il ventre del lupo; quando egli si svegliò fece per correr via, ma le pietre erano così pesanti che subito cadde a terra e morì. [fonte]
E, già che ci siamo vi copio un paio di altri finali che, in genere, nessuno si ricorda, per via dei cartoni animati, immagino.

Biancaneve (comunque film Disney tra i più spaventosi, datato 1937, certe scene oggi chissà se passerebero):
[la regina, matrigna di Biancaneve] Da principio non voleva più assistere alle nozze, ma l'invidia la tormentò al punto che dovette andare a vedere la giovane regina. Entrando, vide che non si trattava d'altri che di Biancaneve e impietrì per l'orrore. Ma sulla brace erano già pronte due pantofole di ferro: quando furono incandescenti gliele portarono, ed ella fu costretta a calzare le scarpe roventi e a ballarvi finché‚ le si bruciarono miseramente i piedi e cadde a terra morta. [fonte]
E infine Cenerentola, dove non muore nessuno, ma quanto ad amor del macrabo non si scherza un cazzo:
Quando stavano per essere celebrate le nozze con il principe, arrivarono le false sorellastre: esse volevano ingraziarsi Cenerentola e partecipare alla sua fortuna. All’entrata della chiesa, la maggiore si trovò a destra di Cenerentola, la minore alla sua sinistra. Allora le colombe cavarono un occhio a ciascuna. Poi, all’uscita, la maggiore era a sinistra e la minore a destra; e le colombe cavarono a ciascuna l’altro occhio. Così esse furono punite con la cecità per essere state false e malvagie. [fonte]
E vi risparmio Pollicino nella versione di Perrault in cui l'orco viene spinto, con l'inganno, a sgozzare le proprie stesse figlie.

E vissero tutti felici e contenti.

giovedì 20 dicembre 2012

an alfred hitchcock christmas

A me Grant Snider di Incidental Comics sta simpatico, non sempre trovo geniali le cose che fa, ma spesso le trovo garbate e piacevoli.

Poi ho appena scoperto che il suo film di Natale preferito è anche il mio film di Natale preferito. Ma per questo Natale invece che a Frank Capra ha preferito ispirarsi a Hitchcock.

martedì 18 dicembre 2012

disordine, mentale e non mentale

L'ho appena rifatto: scaricare dal mulo un cd – che ho (pure in vinile ce l'ho!) – per non fare la fatica di cercare dove accidenti l'ho infilato (visto che al suo posto, ovviamente, non è).

domenica 16 dicembre 2012

è bastato un attimo di umore pessimo...

Per l'umore pessimo uno dei rimedi che ho io è ascoltare una manciata di canzoni di MusicaPerBambini il rimedio di Manuel Bongiorni (alias MusicaPerBambini) pare essere tirare coltelli alle farfalle.

Ognuno ha i suoi.

MusicaPerBambini – Il lanciatore di coltelli 
(Nascondino coll'assassino, 1998)


gli voglio malissimo
e lancio fortissimo

venerdì 14 dicembre 2012

domani, in lombardia...

Domani ci sono di nuovo le pimarie qui in Lombardia. Questa volta per scegliere il candidato alla presidenza della regione. Non lo sa quasi nessuno o, in ogni caso, importa a pochi. Almeno a me pare così.

E invece non dovrebbe, i tre candidati sono di buon livello e in particolare Andrea Di Stefano penso che sia di ottimo livello.

Io domani andrò, spenderò il mio euro e voterò Andrea Di Stefano mi è parso il più preparato dei tre in lizza e, da anni, stimo molto il suo lavoro di giornalista (ma Di Sefano non è solo un giornalista).

Ecco, io mi sentirei molto più tranquillo se il nostro candidato alle prossime elezioni regionali fosse Andrea Di Stefano. Se mi leggi dalla Lombardia facci un pensierino anche tu.

Lo so che ci sarà la neve e farà freddo, ma io penso che ne valga la pena.

domenica 9 dicembre 2012

il peso delle posate, il silenzio di milano


Le ho chiesto quali sono le cose che più l'hanno impressionata.
Non immaginavo quali potessero essere, ma pensavo che potessero essere piccole.
La prima lo era.

«È stato mentre mangiavamo la pizza. Ho cominciato, sovrappensiero, a tagliarla e mi sono stupita del peso delle posate. Quando mangi per cinque anni e mezzo con posate di plastica non ti ricordi quanto pesi una forchetta vera, quanto tagli un coltello vero, cosa provano le labbra mentre toccano il vetro del bicchiere».

Poi mi ha detto che c'è stato il silenzio, e questa non è che sia una cosa tanto piccola.
Se n'è accorta dopo qualche ora che era fuori. Milano non è che sia il deserto del gobi, un po' di rumore noi a milano lo facciamo. Magari non tantissimo, ma un po' sì.
Però se sei abituata ad avere tutto il giorno, tutti i giorni, il chiasso delle altre – le grida, le chiacchiere, le tv tenute alte – aumentato dal rimbombo del corridoio, dopo qualche ora che sei in giro per milano ti stupisci per quello che a te sembra solo silenzio.
I rumori sono più bassi, non rimbombano, sono nuovi.

«E poi mi sono anche vista in uno specchio tutta intera, da capo a piedi, è capitato per caso, ci sono passata davanti e mi sono vista. Intera, non mi vedevo dall'estate del 2007»

senza passare dal via (19)

regali di natale

Grazie a filomena ho ritrovato il mio disco natalizio di spike jones.
Son soddisfazioni.

Spike Jones - All I Want for Christmas Is My Two Front Teeth


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Valentina, nei commenti, mi segnala una canzone dello Zecchino d'Oro che è strettamente imparentata con questa. Visto che ce l'ho, la pubblico qui sotto.
Grazie Valentina!

Fammi crescere i denti davanti – Andrea Nicolai
 (IV° Zecchino d'Oro, 1962)

venerdì 7 dicembre 2012

let it snow...

Era un paio di giorni che qui a milano s'annusava aria di neve, ma il cielo era troppo limpido, oggi finalmente s'è deciso e fiocca già da qualche ora.

Ed è da un paio di giorni che pensando alla neve ho nelle orecchie questa canzone, come ho visto i primi fiocchi ho tirato fuori tutti i miei dischi di natale e ne ho scelte tre versioni.

The Ronettes - Frosty The Snowman

Cocteau Twins - Frosty The Snowman

Nat King Cole - Frosty The Snowman

La prima è tratta da "A Christmas Gift for You from Phil Spector" disco uscito in origine nel 1963 in cui i classici natalizi ricevono il "trattamento Motown". A me quel suono lì mi mette sempre un po' di buonumore, ma non so se applicato alle musichine di natale mi piace fino in fondo.
Quella dei Cocteau Twins viene dal cd allegato una su sorta di rivista/libro formato cd con cd allegato, era il 1992, me la regalò francesco delle shock produzioni, lo so che no è bello dirlo, ma è fose il brano dei Cocteau Twins a cui sono più affezionato.
Per ultimo volevo un crooner o qualcosa del genere, se la sono giocata Perry Como, Bing Crosby e Nat King Cole, ha vinto quest'ultimo, forse per il coretto da scoiattoli all'inizio. Per un attimo sono rimasto in dubbio anche su quella di Michael Bublé, non tanto per lui, ma perché ci sono ospiti le Puppuni Sisters, ma contro gli altri non c'era comunque storia.
Ho lasciato fuori all'ultimo una quarta verisone dei Ventures, strumentale, in cui cercano di farla come se si trattasse di "Tequila".

Avrei voluto anche pubblicare quella tratta dall'album natalizio di Spike Jones (io adoro Spike Jones) ma, dopo aver messo a soqquadro la casa alla ricerca del disco, mi sono dovuto arrendere: non ho idea di dove l'ho ficcato.

Intanto qui continua a nevicare.



lunedì 3 dicembre 2012

uscire di lì

Sono a colloquio con la detenuta, oggi non è facilissimo colloquiare perché le altre in corridoio stanno facendo un baccano infernale: applausi, grida… sono abbastanza fastidiose. La mia detenuta si alza e, prima di chiudere la porta della stanza, mette il naso fuori per capire che c'è.
Vede, si ricorda e sorride: "c'è una che sta per uscire".
Sorrido anch'io. Allora possono fare tutto il baccano che vogliono.

Il baccano, comunque, dura poco. Torniamo a parlare e parliamo di una cosa importante, lei mi sta dicendo che il lunedì dopo uscirà in permesso. Metterà piede fuori di galera per la prima volta da quando è stata arrestata cinque anni e mezzo fa. Uscirà col cappellano del carcere (nei primi permessi bisogna essere accompagnati da qualcuno: il cappellano, un volontario) e starà fuori una mezza giornata abbondante (avrebbe potuto anche di più, ma a una cert'ora il suo accompagnatore deve tornare in galera a dire messa).

Forse lunedì ci vedremo fuori di lì (e ovviamente sarà la prima volta, in tre anni e passa che ci si vede) sicuramente ci sentiremo per telefono (ché dobbiamo organizzare il suo secondo permesso, poco prima di natale, che quella volta sarò io la persona che la deve accompagnare) e anche sentire la sua voce al telefono sarà la prima volta che la sento (ecco, questa è una cosa strana: avere un'amica che conosci da più di tre anni e non aver mai sentito la sua voce al telefono).

Provo a immaginarmi come possa essere uscire per la prima volta, là fuori, dopo più di cinque anni in prigione. Non è facilissimo, perché prima dovrei essere capace di immaginarmi come sarebbe passare più di cinque anni in prigione, senza mai guidare la macchina, con una sola telefonata a settimana di dieci minuti massimo, senza internet, senza andare fuori a cena… mah…

E, anche se non è  facilissimo, io un po' ce la faccio a immaginarmelo. Ce la faccio nel senso che riesco a immaginarmi qualcosa, non che riesco a immaginarmi per davvero com'è, se sia vero mica lo so.

Però poi posso provare a chiederlo alla mia detenuta. Perché "il lunedì dopo in cui uscirà in permesso" è oggi e più tardi la sento di sicuro.

Forse la vedo pure.

senza passare dal via (18)