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mercoledì 3 ottobre 2012

lamette

Continuiamo in nostro discorso sugli suicidi o aspiranti tali, cominciato nei post precedenti (e il titolo dovrebbe mettervi sull'avviso di cosa parleremo oggi).

È vero che tutti, di primo istinto, vorrebbero spararsi ma rimaniamo con i piedi per terra. Normalmente le nostre case sono fornite di pastiglie e di lamette. Predisposte le ultime per radersi, per tagliarsi i peli sotto le ascelle o sulle gambe, quindi, dopo il primo fallimento con le medicine, di logica, si passa a loro. Questo vuol dire rimanere realistici, altro che pistola o revolver automatico!

Le donne sono prime in classifica nell’usanza di questa tecnica, mentre gli uomini hanno dei leggeri problemi e mancano spesso d’abilità e sensibilità, non capendo bene dove, come e in che profondità l’incisione deve essere fatta. Mi si perdoni il termine, ma gli uomini sono un po’ grossolani. Posso affermarlo senza scrupolo perché ne ho visti parecchi. Qualche chirurgo, mentre ricuciva quei tagli fatti un poco a casaccio, si è fatto delle sane risate insieme alla sua infermiera perché capivano che il paziente aveva abilmente evitato ogni contatto tra lama e vena. Detto in poche parole, molti degli uomini che si tagliano lo fanno spesso per esibizionismo e basta. Magari sono anche tagli profondi, poi piagnucolano mentre sono ricuciti, ma quando tornano tra gli amici, mostrano con orgoglio le ferite e non tralasciano di porre l’accento su quanto c’è voluto di coraggio e di determinazione per arrivare a tanto.

Ora che ho potuto sparlare del sesso forte voglio arrivare alla mia esperienza con le lamette e, devo confessare, la figuraccia l’ho fatta pure io.
Posso incolpare la televisione che non racconta mai la verità o il fatto che, in generale, sono un po’ credulona o meglio conservo, da sempre, una genuina ingenuità. Regge, mi auguro, come premessa e come scusante.
Mi trovavo, sì, esattamente in un ospedale psichiatrico per fare i conti col mio doloroso passato, quando una sera, senza melodrammi precedenti, avevo deciso di tagliarmi le vene. Credetemi, per chi non l’ha mai fatto, togliere la lametta da un rasoio Bic “usa e getta” è un‘impresa sanguinosa già di per sé (e per rispetto a quell’animo sensibile che è 403 [che deve pure battere a macchina tutto questo, brrr] a riguardo non vi spiego altro [grazie!]). Alla fine dell’operazione ho contato fino a tre e via! Sette tagli sul polso sinistro e cinque sul destro. Ho sentito un bruciore bestiale e la fifa di essermi tagliata un tendine, che preoccupazione, nè?
Da brava poi ho avvolto intorno degli asciugamani per non farmi scoprire e veloce sotto le coperte a far finta di dormire, convinta di svegliarmi esangue il giorno dopo, ossia di non svegliarmi più.
Mi sono addormentata, involontariamente il braccio è uscito dalle coperte e l’urlo di un’infermiera mi ha risvegliato. La faccio breve: trasporto dal chirurgo, una quindicina di punti e lui con un sorriso divertito, mi spiegò che i tagli vanno fatti per lungo (dalla mano verso il gomito o viceversa) non per largo e magari senza poi tamponare le ferite con degli asciugamani, rallentando così l'emorragia.
Uno che vuole farsi fuori è sempre grato di un suggerimento fatto da una persona competente!

Non sono una che arrossisce facilmente, ma comunque mi sono vergognata anche senza assumere la colorazione che di norma si addice a questo stato, maledicendo tutti i film dai quali sono stata ingannata sulla direzione da prendere col rasoio.

Lucrezia
[403]

ammappate 3

4 commenti:

Shapa ha detto...

Questa la sapevo, ma l'idea del taglio e del sangue mi impressiona, attendo il prossimo tentativo.

Anonimo ha detto...

mmmmm quoto shapa , già devono rincorrermi per riuscire a farmi un prelievo :(

nebbia

andrea 403 ha detto...

sì, sì... è così anche per me... ma per me sono gli aghi, il mio sangue non m'impressiona molto (l'ho scoperto questa volta qui (nel caso vi siate andati a rileggere quel vecchio post, sappiate che il quinto segreto di 403 poi, non lo raccontai)

Roberto ha detto...

Il "fondamentale" commento che volevo lasciare qui è che anch'io ho coperto che il mio sangue non mi fa più impressione ADESSO.
Solo che in passato me ne faceva tantissima... quindi ho il timore di star diventando sempre più indifferente a tutto col passare del tempo.

Comunque, ringrazio l'autrice per avermi fatto scoprire che la fiction ci ha sempre ingannato!
Ora se dovessi decidermi a tagliarmi le vene, saprei qual'è il modo giusto per farlo!
Son cose utili, eh... :o)