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martedì 28 agosto 2012

il museo del novecento

Del museo del novecento mi avevano parlato male persone fededegne.
Io ci sono appena andato e mi è piaciuto, parecchio.

Per di più quest'estate tutti i musei civici milanesi erano aggratis (sponsor: Eni) e lo era anche questo, ciò nonostate il 16 agosto non c'era dentro nessuno e visitarlo. No, dai, proprio nessuno no. C'eravano noi e qualche d'un altro (ma pochi, anzi poche, quasi solo donne, mah).

Il Quarto Stato

Arrivo e ad accoglermi ci sono i contadini de "il quarto stato" di pelizza da volpedo ed è un bell'incontro che, almeno in parte, mitiga quel brutto senso da "vorrei tanto essere il guggenheim di newyork ma purtroppo sono il museo del novecento di milano" che mi comunica la struttura dell'arengario che hanno tutta risistemata per l'apertura di questo museo a fine 2010.
E con quei contadini è un bel ritrovarsi perché li avevamo incontrati, giusto un paio di giorni prima, a brera dove è esposta "fiumana" opera incompiuta del pelizza, chiaramente prova generale per quello che poi sarà il suo quadro più famoso.

Fiumana
Poi per me, anche per quella cosa che dicevo ieri sull'arte moderna e la mia infanzia passata fra quelle figure, tutto il museo è stata una festa (una festa e una scoperta, che un po' di quella gente non c'era nei libroni dell'arte moderna della fabbri).

Se mi devo portare via, nella testa, un solo quadro (che i post dei blog devono stare leggeri, che poi magari i già pochi lettori s'annoiano) mi porto un altro dei classici della mia infanzia: "bambina che corre sul balcone" di giacomo balla, che era uno che dello scomporre e fissare il movimento su tela per un po' ne ha fatto una missione (e, prima o poi, riuscirò a vedere di persona anche il suo "le mani del violista").


Che poi io mica mi son portato via solo la figlia di balla che se ne corre sul balcone! Mi son portato via anche parecchia altra roba (un elenco delle opere esposte lo si trova qui, giusto per dare una scorsa ai nomi): mazzi di quadri di boccioni, una saletta dedicata quasi tutta a quel simpaticone di piero manzoni (con l'immancabile e sempre divertente merda d'artista), c'era anche uno dei libri cancellati di isgrò (che io mi sono pure fotografato – metto la mia foto sotto – ché i libri cancellati et similia sono una mia piccola ossessione, penso che ne riparleremo).

Mo' però mi fermo davvero.


Ma allora, perché le mie fonti fededegne mi avevano parlato male del museo del novecento che a me è piaciuto parecchio?

Io credo proprio che sia perché loro non l'hanno visto mezzo vuoto come noi e, a ragionarci, con quelle salette piccine, certi passaggi stretti, basta un po' di gente e non vedi più nulla e, insomma, un museo che ci si deve augurare che non ci vada nessuno che altrimenti non si vede nulla, in effetti, non pare una bella pensata.

Quindi, fate bene i conti e – se volete fare un salto lì, che io lo consiglio – fate in modo di andarci un giorno poco trafficato (tipo non nei finesettimana).

4 commenti:

vvv ha detto...

allora il quadro di balla che hai postato:
all'inizio non avevo letto il post ho visto il quadro e ho pensato ah dai, 403 scrive di gek tessaro, il mio preferito, vediamo che dice 'ché questo "disegno" non lo conosco.
poi no, scrivevi di balla.
in particolare penso agli albi: cin ciao c'è, sospiri d'oriente e l'amore forte forte, tutti e due di fanucci. sono fatti in questo modo qua! non c'è la faccenda del movimento, ma tutti quei bei pezzettini di colore e la stessa bella luce.
quando posso di gek tessaro mi ci riempio gli occhi. me lo sto studiando, chi lo sa se ha visto i quadri di balla.
ora mi metto a studiare.

Anonimo ha detto...

vabè sono io quella di sopra

Marco Bertoli ha detto...

un museo che ci si deve augurare che non ci vada nessuno che altrimenti non si vede nulla, in effetti, non pare una bella pensata.

Hai ragione. A me, come sai, il museo è piaciuto soprattutto per la presenza di certi Morandi di rara visione, intendo i paesaggi, ma ha il difetto che dici, dovuto al fatto che i curatori si sono sottomessi ai progettisti. Poi a me è dispiaciuto che la sublime «bambina - balcone» di Balla sia stato tolto al sottotetto di Palazzo Reale, dove aveva una sistemazione magnifica (di Ignazio Gardella).

andrea 403 ha detto...

@via della vvv secondo me gek tessaro (che è "maestro d'arte" qualunque cosa ciò voglia dire) il giacomo balla lo conosce eccome.

@marco io a Palazzo non l'avevo mai vista, quindi non mi dispiaccio (vantaggi dell'ignoranza)