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mercoledì 13 giugno 2012

tipo per bambini ma non per bambini

Le coincidenze vanno celebrate. Torno qui per questo.

L'altro giorno mi è arrivato un libro in regalo, oggi mi è arrivato un libro che mi ero ordinato da me e qualche tempo fa ho comperato un libro da regalare. Tutti e tre hanno in comune una cosa: sembrano dei libri illustrati per bambini ma non sono per bambini. Tutti e tre sono entrati in casa mia indipendentemente l'uno dall'altro in breve tempo.



Il regalo che mi ha fatto questa mia amica è "Go the Fuck to Sleep" apparentemente un picture book della buonanotte e, in qualche maniera, lo è. Grandi illustrazioni sulla doppia pagina (non straordinarie) e spassose strofe in rima, il narratore è un genitore esasperato dall'ostinazione del pargolo a non dormire. Ogni strofa contiene almeno un'esasperata parolaccia. E, col procedere del libro, l'esasperazione cresce.

Dell'opera esiste un'edizione italiana per Mondadori "Fai 'sta cazzo di nanna", mi sono chiesto come potesse essere la traduzione in italiano, ho fatto una semplice ricerca e... opps! ho scoperto che sul sito mondadori c'è online il pdf completo ad alta risoluzione del libretto. Mi sa che qualcuno a Segrate si è dimenticato di rendere una pagina inaccessibile a google. La traduzione poi non mi ha molto convinto.

Se il pdf è ancora in linea quando leggete, io l'ho trovato qui.

Se l'inglese non v'intimorisce potete sentire l'intero libretto, in originale, letto da Samuel L. Jackson qui.


"All my friends are still dead." è il seguito di "All my friends are dead" entrambi li avevo recentemente regalati a un'amica che ha appena cominciato a studiare l'inglese. I libri per bambini piccoli sono, ovviamente, molto adatti a chi ha appena cominciato a studiare l'inglese. Libri come questi, strutturati proprio come libri per bambini piccoli, ma che invece parlano, con humor, di morte, mi paiono ancora più adatti.

Il primo dei due lo avevo già, solo ora mi sono deciso a prendere il secondo. L'idea però è sempre la stessa. Carino ma diciamo che di un terzo volume potrei anche fare a meno.

Con un post su questo libro (rebloggando pensierispettinati) aprii il mio tumblr.


E se parliamo di morte e di pricture book non propriamente per bambini, "The Gashlycrumb Tinies" di Edward Gorey è forse il primo che mi viene in mente.
Si tratta di un elenco di morti in forma di abbedario. I piccoli di Gashlycrumb muoiono in numero di ventisei, a coppie che rimano, dove allo strangolamento per una pesca (peach) segue il dissanguamento per una sanguisuga (leech).

Io ho un amico con cui mi scambio regali di natale. È da un paio di anni che non ci si vede, credo che entrambi stiamo accumulando libri da regalare all'altro, in soluzione unica, quando sarà che ci vedremo.
Il libretto di Gorey è andato a far parte del fondo-regali-di-natale-per-mauro giusto un paio di settimane fa.

Il libercolo è on line in ogni dove (per esempio qui) ma io penso che sarebbe meglio ordinarlo e farselo mandare a casa (al link di bookdepository che ho messo su, con nemmeno 7 euro ve la cavate).

Oplà! Quattro libri tutti tenuti con la sinistra! Sì, sono piccoli e non pesano molto.

3 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Ecco, sempre a dare addosso ai traduttori, eh?

andrea 403 ha detto...

Bah... a dire il vero, è l'editore che sceglie il traduttore, che ne stabilisce compenso e tempi di consegna e che verifica, approva e pubblica il suo lavoro. Per cui, per quanto mi riguarda, in editoria se un lavoro è fatto male (e questo mi pare mal fatto) tendo a dare addosso all'editore.

(e infatti ho nominato mondadori ma non il traduttore)

Marco Bertoli ha detto...

Secondo me i traduttori, nella media, sono una manica di lazzaroni.