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sabato 30 giugno 2012

i depeche mode, ma semplificati

Io i Depeche Mode me li ricordo quando ancora c'era Vince Clarke, da qualche parte devo pure avere il loro quarantacinque giri "Just Can't Get Enough", anno 1981... A me Clarke piaceva, poi dopo il primo album se ne andò a formare prima gli Yazoo e poi, scriteriatamente, gli Erasure e morta lì.
Dipartito Clarke, nei Depeche Mode lo scettro venne preso da Martin Gore e fu un'altra musica, ma i sintetizzatori quelli rimasero padroni della scena per parecchio tempo e anche dopo, quando nei '90 arrivarono le chitarre, tutto si poteva dire del sound della band tranne che tirasse verso l'acustico.

Eppure i pezzi di Gore, riarrangiati "al ribasso" funzionano alla grande. Giusto un paio di esempi:

Tori Amos – Enjoy the silence (solo voce e piano, e anche il piano non è che ci subissi di note. Bella. La si può trovare nel sui album "Strange Little Girls" del 2001, la versione originale è invece su "Violator" l'album dei Depeche uscito nel 1990).


Johnny Cash – Personal Jesus (sta nell'album "America IV" del 2002, ultimo pubblicato in vita da Cash, l'arrangiamento – di John Frusciante – lo trovo splendido, con quel pianino blues a far compagnia al riff di chitarra. "Personal Jesus" l'hanno rifatta in parecchi, da Marilyn Manson a Nina Hagen ma bene come Cash nessuno, l'arrangiamento della Hagern poi è molto debitore a questo qui sotto. La versione originale dei Depeche era il singolo che nel 1989 anticipava l'uscita di "Violator", sempre quell'album lì).


Ma perché tiro fuori stasera 'sto post sulle versioni semplificate dei pezzi dei Depeche Mode? Perché qualche tempo fa ho scoperto una loro cover band che mi diverte parecchio. Certo, gli arrangiamenti non sono al livello di "Personal Jesus" di Cash e Tory Amos mi pare che abbia più carisma di loro, ma – ciò non di meno – i DMK (la cover band si chiama così) mi divertono un sacco e non solo i loro arrangiamenti – ancorché non proprio acustici – sono abbastanza minimali, lo è pure la loro strumentazione.
I DMK sono un trio che se ne sta a Bogotà, Colombia, e sembrano divertirsi parecchio. 
Giusto ieri notte hanno pubblicato il loro quarto video su Youtube (6 del pomeriggio ora di Bogotà), era annunciato e atteso. Non ho fatto questo post prima perché volevo vedere se il nuovo pezzo mi piaceva di più della loro versione di "Everything Counts" ma no, mi piace più "Everything Counts"per cui vi posto quella.
I DMK sono: Dicken Schrader, Milah Schrader e Korben Schrader.

DMK – "Everything Counts" (video pubblicato lo scorso 22 dicembre, la versione originale dei Depeche è uscita nel 1983, singolo che anticipava l'album "Construction Time Again").

venerdì 29 giugno 2012

23h 59m 60s

Domani sarà un giorno particolare, sarà il giorno più lungo da anni a questa parte (e non mi riferisco al solstizio, sto parlando di "leap seconds" come a dire "secondi bisestili", anche se il termine italiano giusto è "secondi intercalari", poi spiego).

Una dozzina di anni fa, in un giorno come quello, io ho fatto ammazzare una ragazza.

Ve lo mostro.


È una tavola di Martin Mystère numero 216, scritto da me e disegnato da Giovanni Romanini. I cattivi erano una setta di invasati che volevano controllare il tempo e parte del loro rituale per arrivarci includeva l'uccisione di ragazze, nate il 29 febbraio, in particolari momenti. Quella qui sopra fu uccisa il 31 dicembre 1999, un giorno che durò un secondo in più di tutti gli altri, ventiquattro ore e un secondo,  come sarà anche il 30 giugno prossimo.

Con uno di quei bei spiegoni alla Martin Mystère raccontavo il perché qualche tavola dopo (clic e ingrandisci). Il lettering è di Aurelio Moglia.


Ah! Come mi manca lo scrivere quegli interminabili spiegoni per il Buon Vecchio Zio Marty!

Be', ecco, domani notte alle 23, 59' e 59" verrà aggiunto un "secondo intercalare", è dal dicembre del 2008 che non capitava. Buona notizia per quelli che sono, come me, cronicamente in debito di sonno. Volendo, potremo dormire un secondo in più.

giovedì 28 giugno 2012

e dopo i maiali, i gatti...

Tempo fa vi avevo parlato di strumenti musicali per suonare maiali, topi e pure muppet.

Ieri, grazie ai tipi del socks studio, scopro il katzenclavier, uno strumento musicale (di pura fantasia) pensato per suonar gatti e descritto da diversi autori (e perfino spacciato per vero).


Tra i vari anche quella sagoma di Athanasius Kircher, che nella sua Musurgia Universalis (1650) scrive: 
«Al fine di sollevare gli spiriti di un principe italiano gravato dalle preoccupazioni della sua posizione, un musicista creò per lui un gatto-pianoforte. Il musico selezionò gatti le cui voci fossero naturalmente ad altezze diverse e li dispose in gabbie, fianco a fianco, in modo che, quando un tasto del pianoforte fosse premuto, un meccanismo guidasse un chiodo accuminato nella coda del gatto corrispondente. Il risultato era una melodia di miagolii che si faceva più vigorosa man mano che i gatti divenivano più disperati. Chi poteva trattenersi dal ridere di questa musica? In tale modo il principe fu sollevato dalla sua malinconia»



Tiro su dai commenti un denso contribituo di Marco Bertoli:

Contribuisco alla storia dello strumento con due paragrafi da una storia del pianoforte dell'americano Stuart Isacoff, di prossima uscita per EDT:

«Dei tanti progetti di strumenti a tastiera, il più bizzarro fu forse uno in cui a produrre il suono erano degli animali vivi. Nel 1892, la "Gazzetta Musicale di Milano" pubblicò l’annuncio pubblicitario di uno strumento di nome Catano: una cassa di legno divisa in scompartimenti, ognuno dei quali alloggiava un gatto di diversa dimensione: i più grandi dovevano miagolare le note basse, i piccoli quelle acute. "Le loro teste sono bloccate in feritoie", continuava la descrizione, 'e le code sono stimolate da una specie di tastiera montata in fondo alla cassa, simile a quella di un pianoforte da concerto. Alla pressione di un tasto, una coda viene tirata e il gatto comincia a emettere lamenti più o meno forti, a seconda della forza con cui si è colpito il tasto… Il Catano può essere suonato da chiunque abbia studiato musica', sosteneva la pubblicità, 'anche se il Catano non è considerato particolarmente utile né adatto a scopo d’accompagnamento, soprattutto di musiche sacre'.

Il numero di dicembre 1869 del periodico 'Folio' informava che una versione americana del dispositivo era stata presentata a Cincinnati da un certo Curtis. Costui aveva annunciato un “grandioso concerto vocale e strumentale" con nientemeno che quarantotto gatti chiusi nel suo Cat Harmonicon. Primo pezzo in programma era stato “Auld Lang Syne”. Purtroppo, proseguiva la cronaca, i gatti erano sovraeccitati e "si erano mostrati incuranti di tempo, intonazione, ritmo o alcunché d’altro, gemendo, miaulando, stridendo, sputando e soffiando, impazziti dal dolore e dalla paura", sofocando così il suono dell’organo in un mare di versi.

A Cincinnati dev’esserci qualcosa di speciale nell’acqua. Sempre lì, a quanto pare, nel 1839 fu presentato il Porco-Forte, che usava maiali al posto di gatti».


lunedì 25 giugno 2012

sì o sì...

Scrivo ad amazon.it per chiedere una cosa che non mi è chiara su una questione di consegne (a rigurado sul sito hanno un bel link "per saperne di più" che si dimostra inconsistente e punta a una pagina d'errore) la signorina daniela mi risponde celermente che la mia mail è stata inoltrata al "team competente" e che mi faranno sapere.

In calce alla sua risposta c'è questa cosa che metto qui sotto.


magari prima o poi vi racconto un paio di cose che ho imparato andando per librerie on-line (oggi però no che sono in ritardo co una sceneggiatura).

sabato 23 giugno 2012

stasera, qui...

prima di suonare... si suona


primo set la GufOrchestra


e quindi... la Fonc!

preparativi...

(pioggia o non pioggia) alle nove si comincia...

indietro nel tempo

Oggi, come ci ricorda il puntuale doodle di google, Alan Turing compirebbe cent'anni (in vita è arrivato a molti meno, purtroppo) e grazie al mio linguista computazionale preferito scopro che, qui a Milano, oggi pomeriggio ci sarebbe l'occasione di vedere una macchina Enigma in azione. Come tornare immersi, per qualche minuto, nella guerra dei codici che si è tenuta durante il secondo conflitto mondiale.

Mi piacerebbe proprio vedere Enigma all'opera ma (dannazione!) purtroppo non posso. A quell'ora sarò in galera. Quindi pace. Se qualcuno di voi ci va poi mi racconta?

Di Turing avevo parlato su 403 giusto cinque anni fa.


Poi stasera a casa mia suona uno strano gruppo funky e, a seguire, una fanfara di venti/trenta elementi (ancora non ho capito bene quanti) credo che per un po' a Enigma non ci penserò.

martedì 19 giugno 2012

una conversazione privata

Ci pensavo giusto l'altro giorno... Magari, se mai mi pungesse vaghezza, invece di riprendere a bloggare qui, su 403, forse sarà meglio che mi limiti a scrivere delle mail a Ipofrigio.


venerdì 15 giugno 2012

intanto, in scozia...

Oggi penso a Martha Payne e mi vengono in mente i Sex Pistols e il fatto è che le due cose non c'entrano nulla.

Martha (che si firma VEG) non è un'icona del punk, è una bambina di nove anni che vive in Scozia e ha aperto un blog, ne avevo parlato su off topic e mi ero lanciato in una delle mie famose predizioni (il mio top: "il Grande Fratello non avrà mai successo in Italia" detta poco prima della prima puntata della prima stagione).

Ma procediamo con ordine. Martha va a scuola e la refezione scolastica, da lei, non è il massimo: il cibo è così così e – sopratutto – le porzioni sono striminzite, quando deve scegliere il nome del suo blog (perché io Martha la conosco per via del blog, ora ci arrivo) sarà "neverseconds" ossia "mai un bis", "mai un secondo giro"...

Martha, da grande, vorrebbe scrivere.
D'accordo con le maestre (e sotto la supervisione del papà) decide di aprire un blog, come esercizio di scrittura, in cui parla dei suoi pasti a scuola. Lo fa perché le piace scrivere e perché vuole mostrare al suo papà come mai tutti i giorni torna a casa con una fame da lupo.

L'idea del blog è semplice: ogni giorno lei fotograferà il vassoio della mensa scolastica, racconterà cosa ha mangiato e gli darà una serie di punteggi: gradimento, salubrità, numero di bocconi e di capelli trovati (a dire il vero, di capelli, solo uno in un mese e passa di blog).

L'idea del blog è semplice, ma è una bomba. Il blog di Martha ma, prima ancora del blog, l'idea del blog sembra fatta apposta per la diffusione virale. La scrittura della piccola è semplice e brillante, mentre il tema è, al contempo, frivolo (una bambina che racconta cosa le piace mangiare e cosa no) e importante (quanto, e cosa, dà da mangiare l'istituzione scolastica ai nostri figli) e in più ci sono le foto, che hanno un loro fascino, il modulo è ripetitivo ma il soggetto cambia ogni giorno.

I pasti di Martha prima del successo del blog.
Dicevo che Neverseconds sembra fatto apposta per essere virale. E infatti lo diventa subito. Neanche arrivata al quarto post, VEG è già una star. Più di 100.000 accessi. Ma Neverseconds non è solo virale è anche – come dicono i giornalisti – molto "notiziabile" e, infatti, il blog di Martha finisce un po' dappertutto, dai principali quotidiani britannici ai siti di new dal Brasile agli USA fino all'hompage del Corriere della Sera.

Nel mio tumblr con rara capacità di preveggenza dicevo: "dopo tutto questo can can è sicuro che, presto, il blog non avrà più ragione di esistere, perché con un tale ritorno stampa mi sa che l’amministrazione scolastica metterà, dietro i fornelli della mensa, Carlo Cracco".

La parte sul miglioramento della qualità e, sopratutto, della quantità del cibo era facile da azzeccare e, infatti, ci ho preso. Ai bambini è stato concesso di prendere tutta la frutta e l'insalata che volevano (sostenendo che era sempre stato così, ma a Martha e ai suoi compagni non lo aveva mai detto nessuno :) le porzioni sono aumentate e ha cominciato anche a esserci la possibilità di un bis, di quando in quando. La parte sul fatto che il blog non avesse più ragione di esistere l'ho mancata in pieno. Dopo un mese scarso Neverseconds ha superato i due milioni di pageviews.

I pasti di Martha dopo il successo del blog. 
Merito dell'impostazione del blog, che funziona anche se la bimba non è più affamata, merito della scrittura di VEG, sempre piacevole, e merito dell'idea di chiedere ai lettori che vanno ancora a scuola di mandare foto e voti dei loro pranzi scolastici. E così su Neverseconds si sono già visti pasti provenienti da Giappone, USA, Finlandia, Taiwan, India, Israele...

I pasti di due giovani lettori di Neverseconds.
E c'è anche la parte di buon cuore. Martha, consapevole che un pasto scolastico così così e non certo abbondante e molto meglio che nessun pasto, si dà anche da fare per Mary's Meals un'organizzazione di volontari che si preoccupa di dar da mangiare agli scolari di quei posti dove non c'è 'sto gran che da mangiare neanche per gli adulti.


Lei e le sue amiche hanno organizzato un mercatino a scuola e hanno raccolto 70 sterline da donare, questo prima del blog. Grazie al blog il papà di Martha ha aperto una pagina per donare a nome della figlia. Fino a ieri eravamo sotto le 2.000 sterline, in questo istante siamo sopra le 12.000 come mai 'sto balzo?

Perché ieri Martha è stata censurata.
Ha postato tutta triste che la giunta di Argyll e Bute (il posto in Scozia in cui vive) ha dato ordine alla scuola di toglierle il permesso di scattare foto: il blog di Martha deve morire. Il tutto perché il titolo di un giornale che diceva del blog li ha irritati.

Questo post è già troppo lungo perché io adesso mi metta qui a spiegarvi bene cosa penso di quei grossi imbecilli della giunta, ma tre cose le dico lo stesso:

1. Tra un mese Martha sarà in vacanza, volete chiuderle il blog? Fatelo tra un mese e mezzo, quando per forza di cose tutto si sarà raffreddato e i lettori saranno per forza in calo.

2. I punteggi dei pasti dati dalla piccola autrice sono quasi tutti altissimi già dai primissimi post del blog, la viralità è restata alta ma la sua notiziabilità no, il titolo di giornale che li avrà fatti arrabbiare o è di un giornale uscito tempo fa o è di un giornale arrivato in ritardo sulla notizia. Bastava aspettare, tutto si sarebbe sgonfiato da sé.

3. Hanno reso Martha di nuovo notiziabile e sono d'accordo con uno dei commenti al suo ultimo post (oltre 700 commenti in mezza giornata, in vertiginoso aumento) che ha evocato l'effetto Streisand. Per me, dopo averne letto negli anni scorsi, sarebbe la prima volta che assisto alle conseguenze dell'effetto Streisand in presa diretta.

Ecco ho finito.

Ah, i Sex Pisotls! Erano anche loro britannici, anche per loro il successo è arrivato quasi prima dell'uscita dei dischi/post, grazie alla loro predisposizione a far notizia, anche loro (come spero succederà a Martha Payne) grazie alla censura sono diventati molto più famosi. Per ora, grazie alla censura, la raccolta fondi di Martha per i negretti affamati, è quintuplicata in meno di un giorno e quando leggerete queste righe chissà a quanto sarà. Bene così.

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AGGIORNO
Come volevasi dimostrare: Martha Payne e la giunta di Argyll e Bute sono ora presenti nella wiki in inglese come il più recente dei casi di "Streisand Effect". Il divieto per VEG di fare foto è stato ritirato.

La notizia è stata seguita da Wired, negli aggiornamenti spiega come in dodici ore (sostanzialmente mentre Martha era a dormire e poi a scuola) la notizia sia stata data da 214 siti d'informazione e di come Martha abbia ottenuto il sostegno, tra gli altri, di Neil Gaiman (che tiene il suo bravo milione e settecentomila e passa follower su twitter) e dello chef Jamie Oliver (2.300.000 follower).

Un'altra cosa divertente l'ha fatta il Guardian, ha invitato i proprio lettori a twittare foto del loro pranzo con l'hashtag #MyLunchforMartha a sostegno di Martha.

mercoledì 13 giugno 2012

tipo per bambini ma non per bambini

Le coincidenze vanno celebrate. Torno qui per questo.

L'altro giorno mi è arrivato un libro in regalo, oggi mi è arrivato un libro che mi ero ordinato da me e qualche tempo fa ho comperato un libro da regalare. Tutti e tre hanno in comune una cosa: sembrano dei libri illustrati per bambini ma non sono per bambini. Tutti e tre sono entrati in casa mia indipendentemente l'uno dall'altro in breve tempo.



Il regalo che mi ha fatto questa mia amica è "Go the Fuck to Sleep" apparentemente un picture book della buonanotte e, in qualche maniera, lo è. Grandi illustrazioni sulla doppia pagina (non straordinarie) e spassose strofe in rima, il narratore è un genitore esasperato dall'ostinazione del pargolo a non dormire. Ogni strofa contiene almeno un'esasperata parolaccia. E, col procedere del libro, l'esasperazione cresce.

Dell'opera esiste un'edizione italiana per Mondadori "Fai 'sta cazzo di nanna", mi sono chiesto come potesse essere la traduzione in italiano, ho fatto una semplice ricerca e... opps! ho scoperto che sul sito mondadori c'è online il pdf completo ad alta risoluzione del libretto. Mi sa che qualcuno a Segrate si è dimenticato di rendere una pagina inaccessibile a google. La traduzione poi non mi ha molto convinto.

Se il pdf è ancora in linea quando leggete, io l'ho trovato qui.

Se l'inglese non v'intimorisce potete sentire l'intero libretto, in originale, letto da Samuel L. Jackson qui.


"All my friends are still dead." è il seguito di "All my friends are dead" entrambi li avevo recentemente regalati a un'amica che ha appena cominciato a studiare l'inglese. I libri per bambini piccoli sono, ovviamente, molto adatti a chi ha appena cominciato a studiare l'inglese. Libri come questi, strutturati proprio come libri per bambini piccoli, ma che invece parlano, con humor, di morte, mi paiono ancora più adatti.

Il primo dei due lo avevo già, solo ora mi sono deciso a prendere il secondo. L'idea però è sempre la stessa. Carino ma diciamo che di un terzo volume potrei anche fare a meno.

Con un post su questo libro (rebloggando pensierispettinati) aprii il mio tumblr.


E se parliamo di morte e di pricture book non propriamente per bambini, "The Gashlycrumb Tinies" di Edward Gorey è forse il primo che mi viene in mente.
Si tratta di un elenco di morti in forma di abbedario. I piccoli di Gashlycrumb muoiono in numero di ventisei, a coppie che rimano, dove allo strangolamento per una pesca (peach) segue il dissanguamento per una sanguisuga (leech).

Io ho un amico con cui mi scambio regali di natale. È da un paio di anni che non ci si vede, credo che entrambi stiamo accumulando libri da regalare all'altro, in soluzione unica, quando sarà che ci vedremo.
Il libretto di Gorey è andato a far parte del fondo-regali-di-natale-per-mauro giusto un paio di settimane fa.

Il libercolo è on line in ogni dove (per esempio qui) ma io penso che sarebbe meglio ordinarlo e farselo mandare a casa (al link di bookdepository che ho messo su, con nemmeno 7 euro ve la cavate).

Oplà! Quattro libri tutti tenuti con la sinistra! Sì, sono piccoli e non pesano molto.

giovedì 7 giugno 2012

ma è morto 'sto blog?

Me lo si chiede nei commenti. La risposta è: chissà...

Sicuramente è morto ray bradbury e spiace. Come ha detto una volta un amico mio "nessuno è così vecchio da non poter vivere ancora un pochino". Per il vecchio ray oggi avrei ripostato un video che già postai un paio d'anni fa, ma poi l'ha fatto Spari per me, grazie Spari.

Quanto al blog, che dire? Scrivere per 403 non mi viene facile in 'sto periodo. Il fatto è che – lavoro a parte – la mei attività intellettuali sono pressoché azzerate. Ormai mi sono trasferito a clerville e non torno qui neanche per i finesettimana.

Non che abbia molto da lamentarmi, sabato pomeriggio in realtà sarò a cremona per l'innaugurazione di questa cosa qui. Il centro fumetto andrea pazienza pubblica per l'occasione un albetto inedito di diabolik e l'ho sceneggiato io (e poi giorgio montorio l'ha disegnato) non avevo mai scritto una storia corta del maledetto criminale e mi sono divertito (dovevo fargli rubare uno stradivari).

È uscito il nuovo numero della rivista on-line quaderni d'altri tempi (non conoscevate "quaderni"? ora per vostra fortuna la conoscete). Quelli di quaderni son gente avanti coi tempi, quest'anno sono i cinquant'anni di diabolik e loro dedicano un numero a eva kant (che fa i cinquant'anni l'anno prossimo). Quelli di quaderni son gente strana, hanno fatto un'intervista doppia a me e a cajelli, però io mica lo sapevo che era così, io avevo capito che era un'intervista a me e un'altra a diego, che se l'avessi saputo mi sarei messo d'accordo con lui, almeno sulla lunghezza delle risposte (che così pare che lui è uno taciturno e asciutto e io uno che non la finisce mai di parlare, che poi io, in realtà, sono uno che non la finisce mai di parlare, è vero, ma lui, in realtà, non è poi così taciturno, dannazione!). Comunque il tutto non mi pare venuto fuori male.

Oggi poi, tra l'altro, ho scritto due dietro le quinte per altrettanti albi di diabolik firmati (o co-firmati) da me (uno è quello attualmente in edicola). Che come impegno e divertimento (almeno per me) è come se avessi scritto due bei post per 403. Insomma, scrivere per 403 proprio non mi viene facile in 'sto periodo.

swiisss!