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sabato 24 marzo 2012

oggi...

Arrivo al reparto femminile della prigione. Suono il campanello. Mi apre il portone un secondino giovane, mai visto prima. Faccia un po' da randa.

Mi guarda con un'espressione come a dire "chi cazzo sei? che cazzo ci fai qui?". Tiene il portone socchiuso, non mi fa entrare subito e con tono da "chi cazzo sei? che cazzo ci fai qui?" mi chiede: – “chi sei? dove devi andare?".
In due anni e mezzo mai un agente mi ha dato del tu.

Io, un po' stupito gli rispondo cortesemente (sempre essere cortesi con gli agenti, è la prima cosa che mi hanno insegnato frequentando la galera): – "Andrea Pasini, articolo 17, devo andare nella redazione del giornale del carcere". E lui, sempre con aria ed espressione alla "chi cazzo sei? che cazzo ci fai qui?", mi chiede: – "e la sconsegna dov'è?"

Ora è tutto chiaro. La sconsegna è il permesso che autorizza i detenuti a muoversi tra i reparti. Il giovanotto mi ha creduto un carcerato e: o non sa cosa sia un "articolo 17" (ossia un libero cittadino che entra in galera da volontario) e questo mi pare improbabile oppure, essendosi convinto che sono un detenuto, non è neanche stato a sentire bene cosa gli ho detto.

Sempre con gentilezza tiro fuori il tesserino che certifica il mio status, dicendo: – "non ho la sconsegna, ho questo". Mi fa entrare. La sua collega in guardiola sa bene chi sono e non ho neanche bisogno di dire con chi mi devo vedere. Prende su il telefono e fa mandar giù la mia detenuta.

Settimana scorsa due detenute parlando tra loro di me, a un metro da me, come se non fossi stato lì o non capissi l'italiano, si sono dette che probabilmente ero un prete. Oggi mi han preso per un galeotto.

Son proprio curioso di sapere settimana prossima per chi mi scambiano (un agente non è possibile, io vesto molto più casual).

senza passare dal via (16)

7 commenti:

Shapa ha detto...

Faccia equivoca?

andrea 403 ha detto...

A giudicare dai preti che girano da quelle parti, direi di sì (e questo è da intendere come un complimento per i preti che girano da quelle parti).

Marco Bertoli ha detto...

403 potrebbe interpretare molto bene il padre Brown di Chesterton, a proposito di preti e criminali; è un po' troppo alto e ancora troppo giovane (di poco però), ma per il resto assai affine.

Shapa ha detto...

"Quel pretucolo era proprio l'essenza delle pianure dell'Essex: aveva un viso rotondo e inespressivo come gnocchi di Norfolk, gli occhi incolori come il mare del Nord"
Ma sei sicuro?

Marco Bertoli ha detto...

È una somiglianza tutta spirituale.

Shapa ha detto...

Ah!

andrea 403 ha detto...

Per me Padre Brown è e resta Renato Rachel...