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giovedì 1 marzo 2012

arrivano le sensitive

Pochi giorni fa si sono presentate due signore al convento. A quanto affermano sono delle sensitive che collaborano regolarmente con Scotland Yard!
Elisabeth, la più anziana, veste completi molto simili all’attuale regina d’Inghilterra, cappelli compresi, dai quali spuntano ciuffi disordinati tinti in biondo. Susan invece mostra un’evidente predilezione per gonne lunghe, larghe e coloratissime. I suoi capelli, raccolti in una coda di cavallo, sono neri. Viene spontaneo dire “neri come un corvo” perché, il suo naso ricurvo come il becco di un rapace, fa sembrare il nero ancora più nero, anche agli occhi di un osservatore poco attento.
Questa differenza molto appariscente tra le due, le fa già apparire alquanto particolari, se poi si accomunano con Scotland Yard e di conseguenza con chissà quali crimini, non stupisce che, da subito, si siano incuriositi tanti ospiti di qui, me compresa.

Mi sono accorta durante la mia lunga vita, che molte persone affermano che gli basta uno sguardo per capire e valutare un individuo appena conosciuto. Beh, io non possiedo questo dono, e proprio per questo motivo non ho intenzione di affermare che a quelle signore, oltretutto già in età un po’ avanzata, ho associato qualcosa di spiacevole o sconvenevole. Non sono superiore alla norma e quindi evito di predire chi o cosa è una persona, o come può essere (al contrario di tanti dei nostri ospiti qui).
Comunque, siamo onesti, delle signore così suscitano curiosità, attenzione e una marea di supposizioni e domande si fanno strada nella mente di chiunque.
Oh ragazzi! Quelle sono delle sensitive e hanno un fiuto come un bracchetto per catturare i criminali, e parlano niente popò di meno con i morti e chi può dire con quali altri spiriti. Giusto!
E così un po’ tutti se le sono prese sotto braccio, portandosele distanti da orecchie indiscrete, per sapere di mariti defunti, di tradimenti e altri segreti “naturalmente” rimasti poi tali tra gli ospiti.
Io mi sono tenuta in disparte per osservare quella corsa frenetica alla ricerca di certe confidenze e rivelazioni perché, da sempre, diffido di chi mi vuole raccontare che Roy, il mio cane morto, che ora vive nel paradiso degli animaletti, non mi ha ancora scordato e solo al pensiero di me comincia a scodinzolare da matto. Preferisco la terra ferma sotto i miei piedi, toccare con mano e la scienza all’esoterismo per spiegare le cose strane del mondo.

Comunque le gentili signore Elisabeth e Susan, dopo una breve permanenza sulla nostra isoletta, una mattina si sono volatilizzate. A quel punto malelingue (solo di quelle si può trattare!) hanno sostenuto che di sicuro erano state delle zingare, altro che consigliere di Scotland Yard! E che erano lì solo per ripulire gli ospiti del convento della loro pensione o di qualche gioiello, in cambio delle loro presunte consulenze.
C’è da dire che, in effetti, tutti quei miei compagni di ritiro che più si erano intrattenuti con le due sensitive, dopo la partenza di quelle, mi sono sembrati decisamente “alleggeriti”, ma non tanto dai pesi dell’animo causati dalla nostalgia dei nostri cari estinti, quanto piuttosto da orologi, collane e perfino rotoli di banconote fruscianti.
Ma si è sicuramente trattato di una mia impressione non giusta, visto che a quel punto tutti quanti hanno affermato di aver riconosciuto a colpo d’occhio con chi avevano a che fare ed è stato evidente che proprio nessuno aveva creduto ai loro doni.
Meno male!

Lucrezia, senza dono ma anche senza danno.

cepletischetis (4)

1 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Cepletischetis sarà anche un romitaggio, ma gli avvenimenti che vi capitano, forse perché selezionati, mi sembrano molto più avvincenti di quelli che capitano da queste parti.