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lunedì 31 ottobre 2011

la settimana:
tazzine, brevetti, (libri) e orinatoi

Settimana veloce questa, sono stato parecchio distratto... sono stato così distratto che ieri, mentre lo cuocevo, ho bruciato il minestrone. Mai successo prima di bruciare una minestra, a me.

Nonostante la settimana sia stata veloce e distratta qualcosa d'interessante, trovato in giro (o arrivato a casa mia per posta), me lo sono comunque appuntato.

psico-caffè
Tazzine da caffé 20 sterline cadauna, le ho trovate qui e sono ispirate alle macchie di Rorschach (ma non sono le macchie vere, quelle sono protette da copyright e non mi risulta che vengano date in licenza per oggettistica).

Mi chiedo: per uno a cui caffé fa male, lo rende nervoso, molto nervoso, queste potrebbero essere tazzine adatte?

Io a Rorschach e alle sue macchie (Hermann Rorschach, il titolare, non il giustiziere di Watchmen) sono molto legato, una volta, nel 1996, ci ho scritto sopra anche una storia di martin mystère.

Per mettere il link qui sopra al sito bonelli faccio una breve ricerca su google e, grazie al primo risultato, scopro che pochi giorni fa sul sito della Scuola Romana Rorschach è stato pubblicato un articolo (lusinghiero, bontà loro) proprio su quella nostra storia del 1996. Ora si potrebbe tirare in ballo Jung e la sincronicità e invece passo ad altro, che a riguardo non ne so abbastanza.
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libri (non tanti questa volta, solo due)

In settimana mi sono arrivati solo due libri: uno a fumetti e uno no.


Dream of the Rarebit Fiend di Winsor McCay (Checker) è, ovviamente, una figata. Purtroppo questa non è l'edizione monstre curata da Ulrich Merkl che io (fesso) non comperai all'epoca e che adesso non riesco a trovare per meno di 200 euro e quindi non me la prendo, e mi accontento di questa che raccoglie non le strisce quotidiane ma una buona selezione delle tavole pubblicate il sabato (riprodotte al 98% delle loro dimensioni originali, mah...).

Si tratta di sogni, ogni tavola un diverso protagonista, un diverso incubo. Nata l'anno prima di Little Nemo questa serie ne anticipa la meccanica narrativa. Senza raggiungere le vette della sua serie più famosa, anche qui la composizione delle tavole è mirabile e l'edizione non è poi così male.

In ogni caso, tutte le scansioni (in alta risoluzione) fatte da Ulrich Merkl le potete scaricare da questa pagina di Archive.org sono più di 800 per più do 800 mega di roba, una schiccheria.

I Never Knew There Was a Word For It di Adam Jacot De Boinod (Penguin) è un librazzo di quasi 800 pagine, in realtà si tratta di una raccolta di tre libri distinti, tutti e tre riguardano curiosità lessicali e hanno avuto un buon successo in patria. Da noi il primo l'ha pubblicato Rizzoli: Il senso del Tingo e ce l'ho in italiano, ma gli altri due mi mancavano. Le parole sono una delle mie tante fisse. Di questi libri, prima o poi, ne riparlo, spero.
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cose trovate
Il brevetto americano del Lego, a quanto pare ormai scaduto, da boingboing:


Là il primo commento, brillantemente, si chiede: "ho usato il Lego al contrario tutti questi anni?".

L'immagine boingboimg la prende dal blog 365blac, che dedica un post ai brevetti di noti giocattoli:


C'è anche un brevetto di un gioco che assomiglia molto al monopoly, anche di quello mi piacerebbe parlarne qui, prima o poi.

A proposito di brevetti, in questi giorni, in giro, si leggono cose su Vittorio Marchis e sul suo libro Centocinquanta invenzioni italiane che esce dopodomani (un brevetto italiano all'anno per tutti i 150 anni in cui l'Italia è stata unita) a me però sono parse più interessanti le sue autopsie di macchine, a metà tra performance teatrale e divulgazione tecnologico scientifica (la prossima sarà a torino, il primo dicembre dove Marchis procederà all'esame autoptico di una Vespa).


Cambiando argomento: secondo voi, l'arte a quali bisogni dell'essere umano deve rispondere?

Lo scultore Clark Sorensen una risposta se l'è data e la risposta sono i suoi orinatoi artisitici [via Ektopia]:


E non c'è solo l'aspetto estetico, c'è anche quello politico, per esempio in questo suo vecchio pezzo "il mondo secondo George" (Bush, suppongo):


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e per finire...
... David Calvo risolve il cubo di Rubik [via neatorama]:

9 commenti:

Shapa ha detto...

p { margin-bottom: 0.21cm; }


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La figura nella seconda tazza sembra proprio quella che viene mostrata a Rorschach, il giustiziere non lo psichiatra.

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Shapa ha detto...

Ehm, curioso il commento precedente...

403 ha detto...

> Ehm, curioso il commento precedente...

già, nella blogosfera si trova gente di ogni tipo...

(comunque la macchia della prima tazzina ricorda un po' - col nero al posto del rosso - la tavola 2 del test originale, mentre quella della seconda tazzina, in realtà, più che alla macchia mostrata al giustizione secondo me assomiglia di più alla testa di cane spaccata che viene in mente a Rorschach guardando quella macchia... che invece, secondo me, assomiglia - la macchia mostrata nel fumetto al giustizione - più a una farfalla che a una testa di cane... che cosa meravigliosamente proiettiva che sono le macchie! più ancora delle nuvole :)

Shapa ha detto...

Giusto!

katiuuuscia ha detto...

eh si, non è un caso che ti abbiano dedicato un articolo

403 ha detto...

È la festa di ognissanti e, giustamente, avviene il miracolo dell'apparizione di katiuuuscia, evviva!

anonimo ha detto...

ma non me lo dire! Fù la prima storia di MM che comprai, probabilmente il primo fumetto comprato con consapevolezza. Hai delle grosse responsabilità...

Giorgio Trinchero

403 ha detto...

“Cose che parlano” quanto mi piaceva! All'epoca delle uscite su Apogeo vi ho fatto una discreta pubblicità e devo aver comprato almeno tre copie dell'antologia.

Escludo di avere la benché minima responsabilità a riguardo, e se anche fosse: evviva!

anonimo ha detto...

Son cose che scaldano il cuore. Questo mondo è davvero piccolo, e alla fin fine, accogliente.

Gio