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lunedì 19 settembre 2011

dagen H

Prova a immaginarti di fare come Alice e riuscire a passare dall'altra parte dello specchio. Tutto ti apparirebbe ribaltato. La maggior parte delle persone sarebbe mancina, i libri illeggibili, e le automobili andrebbero per l’altro verso, viaggiando sul lato sinistro della strada (a meno che non sia in gran bretagna, naturalmente).



Ecco, solo per quest’ultimo aspetto (quello del traffico) un’esperienza simile capitò a un’intera nazione. Era il 3 settembre 1967, la nazione era la svezia.
Quella notte tutti gli svedesi andarono a letto in un paese in cui le auto circolavano a sinistra (come in inghilterra, in india o in giappone) e si svegliarono in un paese in cui si doveva tenere la destra (come qui in italia e nella maggioranza degli stati del mondo).

Ci si erano preparati per quattro anni. Erano rimasti gli ultimi, nell’europa continentale, a tenere la guida a sinistra. Gli stati confinanti (come finlandia e norvegia) guidavano al contrario e questo era causa di continui incidenti. Inoltre, a differenza di quanto avviene in gran bretagna, dove tutte le automobili hanno il posto del guidatore a destra, la maggior parte degli automobilisti svedesi usava comunque “normali” auto con la guida a sinistra (comperate in germania, meno care di quelle inglesi) che risultavano difficili da guidare, specie agli incroci o in fase di sorpasso, che la strada si vede male!



[fonte]


Per prepararsi al “grande ribaltone” tutta la segnaletica orizzontale era stata raddoppiata: i vecchi segnali in giallo e quelli nuovi in bianco. E anche di cartelli stradali ne erano stati aggiunti di extra. Inoltre tutti i giornali, le televisioni e le radio da tempo non parlavano d’altro.

Ribaltare la rete automobilistica di un’intera nazione è un’operazione che costa un sacco di soldi. E questo era uno dei motivi per cui gli svedesi esitarono tanto prima di cambiare. Ciò che costò di più di ogni altra cosa furono gli autobus. Infatti dopo il cambio di senso di marcia i tram e gli autobus di tutte le città della svezia erano da buttare. Questo perché le porte si sarebbero aperte sul lato sbagliato facendo finire i passeggeri arrotati in mezzo alla strada. Quindi dovettero modificarli oppure venderli ad altri paesi ancora con la guida a sinistra (tipo il pakistan e il kenya, non proprio dietro l'angolo, per altro) e comperarsene di nuovi.



[fonte]


Finalmente arrivò il “dagen H” (il “giorno H”, la “H” sta per "högertrafik", ossia "circolazione a destra", ovviamente in svedese) o, come dicono oggi, l’högertrafikomläggningen (“la notte dell’inversione del traffico”). Quella notte il traffico venne bloccato, in tutta la svezia, dall’una di notte alle sei del mattino. Era consentito circolare solo a chi non poteva assolutamente farne a meno (i medici di turno o gli operai che dovevano modificare gli ultimi segnali stradali). Quei pochi autorizzati a viaggiare, alle cinque meno un quarto, dovettero comunque fermarsi, quindi, piano piano, passare sul lato opposto della strada e qui restare fermi fino alle cinque. Scoccate le cinque in punto, il traffico poté ripartire. Ognuno sulla corsia opposta.

Il passaggio dall’altra parte dello specchio era avvenuto.
E la mattina dopo: il caos!

Chi teneva la destra, chi la sinistra, chi se ne stava fermo, con la propria auto, in mezzo alla strada!
Però di incidenti stradali, rispetto a prima del cambiamento, ce ne furono meno e – per un po’ – quelli mortali scomparvero del tutto dalle statistiche (tornando ai livelli di un tempo solo due anni dopo). Un po’ fu perché la gente stava più attenta, un po’ perché molti dei guidatori più incerti (tipo gli anziani) col cambio mollarono l’auto per sempre. Un po’ perché, come detto, già in molti guidavano da sempre auto con la guida “giusta”.



[fonte]


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Dopo lo “switch” della svezia ci fu quello dell’islanda l’anno successivo (26 maggio 1968) e, nel 1970, quello della birmania (probabilmente deciso dietro consiglio di un mago, il dittatore Ne Win era assai superstizioso).
E poi ce ne sono stati altri due ma in senso contrario: dalla guida a destra a quella a sinistra. Il 30 luglio del 1978 è toccato alla prefettura di okinawa (che dopo la guerra era diventata, per quanche decennio, "giusta" per via del controlo da parte degli americani) e il 7 settembre del 2009 alle isole samoa (che così si sono uniformate alle vicine australia e nuova zelanda).

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Il “dagen H” è alla base di un errore nel film di Bent Hamer “Kitchen Stories”.

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E in italia? Come fu la questione destra e sinistra? In italia, duole dirlo, fu l'usuale guazzabuglio. Dall'unità in poi, per decenni ci furono aree con la guida a destra e altre a sinistra poi (cito da qui): «Il Regio Decreto 8 gennaio 1905 cercò di dirimere l'ardua questione [...] con tale testo, infatti, venne introdotta la norma per la quale i veicoli nel procedere sulla strada dovevano tenere costantemente la destra [...]. Tuttavia alle città che avevano più di 25.000 abitanti fu riservata la facoltà di prescrivere che all’interno del loro abitato si potesse tenere la sinistra [...]. Ne derivò, com’è facilmente intuibile, una gran confusione. [...] A complicare lo stato delle cose fu la collocazione del volante nelle automobili circolanti in Italia, che fin dall’inizio fu a destra. Per cui ci si trovò da una parte con un Codice che imponeva, con scarsa chiarezza, la mano a destra, e dall’altra con la maggioranza delle vetture che avevano il volante a destra». Sarà solo durante gli anni '20 che il senso di marcia venne del tutto uniformato (per dire, ancora nel 1925 si girava nel senso giusto a roma e in quello sbagliato a milano).


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Di questa storia del “dagen H” ne ho avuta notizia la prima volta nel 1984, ne faceva rapida menzione martin gardner in un suo libro appena uscito in italia: Universo ambidestro. Lì si dava notizia del fatto che un quotidiano svedese, contrario al cambio, era uscito l'indomani con la prima pagina stampata specularmente e leggibile solo davanti a uno specchio.

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La base di questo post è un articolo che ho scritto per Focus Junior tre anni fa e che seguiva la ventireeseima avventura a fumetti della nostra serie AlterFocus. Ricordo che fornire la documentazione a lorenzo, il disegnatore, riguardo alle auto circolanti in svezia in quell’anno non fu facilissimo. Controllo oggi e la rete è piena di filmati!

Grrr!

14 commenti:

Shapa ha detto...

Ribadisco!

403 ha detto...

Stamattina mi sono alzato tardi, sono uscito di corsa e ho dimenticato la perspicacia a casa, accanto alle chiavi della macchina...

"Ribadisco!" che?...

anonimo ha detto...

"per decenni ci furono aree con la guida a destra e altre a sinistra poi (cito da qui): «Il Regio Decreto 8 gennaio 1905 cercò di dirimere l'ardua questione "
il "cito da qui" riporta a 403, è un link sbagliato o una voluta recursività?
(Milo in fase pignola)

403 ha detto...

link sbagliato! questo è quello giusto:

http://www.savona.aci.it/article.php?id_article=271

ora sto di corsa, poi cambio anche nel post, grazie!

403 ha detto...

Fatto. Ora è corretto anche nel corpo del post.

anonimo ha detto...

Grazie, e in effettii era da leggere.
Fuori tema: ho trovato in una sperduta libreria dell'usato (e cercando tutt'altro) quei due Martin  Mystere, l'Aleph e il libro di sabbia. Adesso "mi" sto leggendo...
(Milo) 

403 ha detto...

Evviva!
Mi saprai dire se ti trovi rassomigliante :)

anonimo ha detto...

Beh, insomma, mi vedo un pò invecchiato...

però più magro!

(Milo)

403 ha detto...

D'altronde di "The Pathmos Sellers" circolavano recensioni già nel 1964... si vede che li porti bene!

anonimo ha detto...

Farai un articolo anche sull'Hagen-Daasz?

Ipofrigio

403 ha detto...

Anche sulla Häagen-Dazs ci sarebbero da dir cose, a partire dal nome del tutto inventato, negli anni '60, da uomini marketing di new york affinché sembrasse un cognome nord europeo, fino arrivare alla leggenda (di cui non ho trovato traccia nel web, ma forse mi ci potevo dedicare di più) diffusa ai tempi dell'arrivo in italia del marchio che voleva che l'azienda avesse una rigorosa politica di compensi tale che tra lo stipendio più basso e quello più alto non ci poteva essere più di un cero divario prestabilito (come a dire che l'ultimo dei fattorini non poteva prendere meno di un decimo, o un quinto, o quel che era, dell'amministratore delegato e viceversa).

Però no, non credo che farò questo post.

anonimo ha detto...

ma è morto 'sto blog?

anonimo ha detto...

o passato dall'altra parte dello specchio?

sexymorfea ha detto...

L'immagine di macchine affollate mi ricorda la teoria di quando ho preso la patente[IMMAGINE]...infatti ho abbandonato[IMMAGINE]