Recent Posts

domenica 28 agosto 2011

un pianeta alieno

Sogno un pianeta in cui, a intervalli fissi di anni, s’inverte la polarità nord-sud degli emisferi. Questa inversione porta anche al mutamento di genere degli abitanti: in quel momento tutti i maschi diventano femmine e viceversa. Così ogni abitante del pianeta cambia sesso a intervalli regolari, sin da bambino.

Le società che nei secoli si sono sviluppate su quel mondo sono per certi versi simili alle nostre, ma per altri sono radicalmente diverse. Una società sessista (patriarcale o matriarcale che sia) è difficile da immaginare quando, in vita loro, sono stati tutti sia maschi che femmine.
Curiosamente questi ciclici ribaltamenti non sono incompatibili, per esempio, con la monogamia. Tutte le inversioni avvengono nello stesso momento, quindi il giorno in cui io divento donna, mia moglie può diventare mio marito. Però chissà se una persona che a me maschio va bene come moglie, andrà bene a me femmina come marito? Insomma, per noi è un posto strano da immaginare.

Su questo pianeta atterrano Mascia (del grande fratello) e un suo immaginario compagno. Un uomo rude e macho. Arrivano, si comportano un po’ da padroni, non capiscono bene le regole di quel posto e, ahiloro, si trovano lì nel momento d’inversione di polarità.

Risutlato: l’uomo si scopre con orrore traformato in donna e a lui è andata ancora bene. Mascia infatti si ritrova a essere un uomo, ma ancora con le tette (ché il silicone lì dov’è resta, anche su quel pianeta).

Una notte dell’aprile 2002

2 commenti:

403 ha detto...

A me pare di averne pubblicati di meglio, comunque niente film, almeno per ora :) non ho voglia di avere a che fare col cinema e, anche se ho un paio di trame nel cassetto abbastanza compiute, non le ho mai sottoposte a nessuno. Le poco esperienze con cine e tv che ho avuto io non sono state poi elettrizzanti, meglio i fumetti :)

(poi, mai dire mai)

403 ha detto...

Sì sì, questa dei pesci la sapevo... come trovo estremamente efficaci quelle specie in cui la femmina può bloccare la gestazione, prolungandola anche di parecchio, in attesa che le condizioni (per esempio la scarsezza di cibo) esterne migliorino.