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martedì 10 maggio 2011

altri motivi per cui il mondo di diabolik non è il nostro mondo

6. La gente si chiama strana
Nomi di alcuni dei personaggi rilevanti nei prossimi numeri di Diabolik: Chiara Aubert, Enrico Thum, Martino Parker, Mara Osborne, Milena Mormand, Pietro Mann, Giorgio e Greta Soreson.
Lo schema è: nome italiano, cognome straniero (francese, tedesco, variamente mitteleuropeo...) e ricorda i nomi dei vecchi romanzi d'appendice, in cui era costume tradurre il nome proprio e lasciare inalterato il cognome. 
Dai noi la gente si chiama spesso con nomi tipo: Marco Bertoli, Licia Ferraresi o Paolo Interdonato, insomma nomi italiani seguiti da cognomi italiani.



7. Tutte le voci sono imitabilissime
Almeno lo sono da parte di Eva e Diabolik. Che, saranno anche particolarmente bravi, però riescono sempre a imitare perfettamente le persone di cui prendono il posto (ingannando anche mogli, figli, genitori) persino dopo averli sentiti parlare per pochissimo tempo. Personalmente ritengo che sia perché, oltre alle corporature standard, a Celrville la gente abbia anche delle voci abbastanza simili (e questo anche grazie al fatto che a Clerville la gente parla con i baloon e non con le voci vere, se Diabolik fosse una serie TV invece di una serie a fumetti penso che avrebbero qualche problema in più).
Da noi le persone hanno tutte voci abbastanza diverse.

8. Darsi del lei non è cosa
In Diabolik (come del resto in Topolino o in Dylan Dog) la gente o si dà del tu o si dà del voi. Il lei non esiste.
Da noi il voi è usato poco e sempre più raramente.

9. Ovunque si parla italiano
A Clerville parlano tutti in italiano. E anche in tutti gli Stati confinanti parlano tutti italiano. E pure in Stati lontanissimi da Clerville (tipo qualche isola tropicale o qualche freddo Paese dell'Est) sembra proprio che parlino tutti italiano.
Qui si parla ufficialmente italiano solo in Italia, San Marino, Città del Vaticano e nel Canton Ticino. Stop.

10. La Jaguar E-Type è ancora in produzione
A marzo scorso la Jaguar E-Type ha compiuto mezzo secolo. Considerato il numero di auto che consuma Diabolik su base mensile è da pensare che nelle concessionarie di Clerville quello sia un modello ancora corrente. Non altrettanta fortuna ha avuto la storica Citroën DS dell'ispettore Ginko che, pur avendo resistito a lungo, è invece stata rottamata già da un po'.
Riguardo alla Jaguar è curioso notare come gli stessi poliziotti dello Stato non pensino sempre immediatamente a Diabolik vedendo una Jaguar E-Type sfrecciare per le vie cittadine, capita solo in caso di colpo diaboliko (un po' come se regolarmente se ne dimenticassero avendo poi bisogno che il maledetto criminale metta a segno un colpo per ricordarsene e mettersi lì a inseguirlo).
Per quanto sia stato un modello longevo, da noi la Jaguar E-Type è uscita di produzione nel 1975. 




(continua)

6 commenti:

anonimo ha detto...

No, beh, dai: non esagerare... "Paolo Interdonato" te lo sei inventato tu, non può esistere davvero...
:)

sammm

403 ha detto...

Certo che me lo sono inventato! Ché se usavo nomi veri, tipo "Samuel Zarbock" tutta la mia tesi crollava come un castello di carte spazzato da una folata di vento...

anonimo ha detto...

7. Tutte le voci sono imitabilissime

Questa non è in fondo così campata per aria: laddove abbiano tutti grosso modo la stessa struttura corporea e cranio-maxillo-facciale, è poissibile che le voci si distinguano poco.

9. Ovunque si parla italiano

L'universo alternativo di Diabolik è quello in cui il vorace imperialismo italiano non ha sortito la fine che si sa!

ricorda i nomi dei vecchi romanzi d'appendice

Vero, e anche, non meno a proposito, delle vecchie traduzioni del Giallo Mondadori.

Ipofrigio

anonimo ha detto...

Ma l'elenco è finito a 10 elementi o continua?

Perché manca il fatto che a Clerville c'è una gioielleria o una banca ogni 50 metri, più o meno.

Certo, forse per le gioiellerie è conseguenza del punto 4... mentre per le banche, la differenza con il nostro mondo in effetti non è così elevata :o)

Roberto

403 ha detto...

@Roberto - Benvenuto! L'ultima parola del post è "continua"... questo dovrebbe forse suggerire la risposta alla tua domanda :)

(comunque non ho né l'intenzione né la capacità di esaurire tutti i punti di discordanza, il dibattito è aperto, specie dopo che io avrò scritto "fine" nel mio elenco)

@Ipo - se è per questo molte altre cose venivano tradotte così: io, i primi anni di liceo, li ho fatto al liceo scientifico "Alberto Eistein" e il nome era lì, scolpito nella pietra.

anonimo ha detto...

Ops... non avevo visto la scritta "Continua".