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giovedì 21 ottobre 2010

off topic

1.
Torno a casa dopo un pranzo col capo e apro la posta. Mi scrive LinkedIn, LinkedIn è una delle cose a cui sono iscritto per finta. LinkedIn nella sua mail mi propone otto persone sconosciute a cui potrebbe farmi piacere connettermi. In realtà una so chi è. È una mia ex collega, della casa editrice dove lavoravo prima. La tipa, mi dice LinkedIn, attualmente è vice capo servizio presso quell'editore, però io ho appena saputo che l'azienda è stata messa in liquidazione e, da poco, chiusa. Tutti i mei ex colleghi hano perso il posto di lavoro. In ogni caso, la cosa non può aver riguardato più di tanto quella mia ex collega, perché quella mia ex collega a cui oggi LinkedIn mi suggerisce di connettermi se è uccisa lo scorso aprile. Mestizia 2.0.

2.
Per fortuna non ci sono ad aspettarmi solo le mail di LinkedIn. Il mio feedreader mi segnala un nuovo post di Si capisce (il mio linguista computazionale preferito) il post si imita a segnalare una parola: "coniglio" in armeno. Lui dice che forse è la parola più bella da guardare che c'è. Può essere, carina è sicuramente carina:


3.
A proposito di cose che mi sono piaciute (v. punto 2.) e di cose che lasciano l'amaro in bocca (v. punto 1) tempo fa Valentina Tanni, Swissimiss ed Ektopia mi segnalavano questa idea di Tom Scott: etichette di avvertenza, autoadesive, da applicare agli articoli di giornale (sono tante, e tutte, spesso, dolorosamente vere). Sa il cielo quanto ci sarebbe bisogno anche di una loro versione tradotta in italiano.





4.
E visto che chiudere con una cosa col retrogusto amaro non mi va, riposto qui una foto che ho trovato su Indizi dell'avvenuta catastrofe (il tumbrl che io amo!) foto che non manca mai di strapparmi un sorriso (e anche l'originale non è male):



off topic (1)

7 commenti:

anonimo ha detto...

Onoratissimo, sono!

Non solo appaio nuovamente su di un tuo post, ma lo condivido persino con catastrofe! Ti ringrazio di cuore :)

(...e le etichettine sono bellissime, va detto)

Samuel

403 ha detto...

Catastrofe è un punto di riferimento. Punto.

anonimo ha detto...

Devo dirti una cosa del mio amico Andrea.
Io lo so: tu passi di qua, leggi quello che scrive e sei convinto che sia una persona profondamente triste.
Ecco. Non è così. Andrea è allegro e sorride spessissimo.
Dice delle robe terribili e tristissime, ma lui è allegro. E quando le dice, dopo un po', non sei triste neanche tu.
Sul serio.
Credimi.
E' così.

403 ha detto...

sei convinto che sia una persona profondamente triste

tu dici, eh... mmm...

comunque date retta a Spari, non lasciatevi ingannare da me, io sono una delle persone più allegre che conosco e, probabilmente, una delle più allegre che conoscete anche voi...

comunque è vero che dico cose terribili e a volte ci metto un po' a far ripigliare gli astanti... stasera ero a cena da una mia vicina e raccontavo a lei e ai suoi due figli le vite che hanno avuto i detenuti con cui ho a che fare in galera, storie abissali nella loro tristezza, mai io volevo arrivare da un'altra parte (ma mi ci è voluto un pochetto per smontare lo sgomento che avevo creato) volevo arriva che a dire che anche a fronte di esperienze personali inconcepibili (inconcepibili anche per chi ha avuto una vita mediamente difficile) poi alcune persone mostrano eccezionali risorse e anche dopo avvenimenti che a raccontarli sembrano irrimediabili (e a modo loro lo sono) c'è chi comunque, e nonostante tutto, riesce a restare una bella persona, a suo modo felice... e io volevo arrivare a "bella" e "felice" e quindi le cose terribili le raccontavo comunque sorridente... c'è voluto un po' per far sorridere anche loro, ma antro la fine delle orecchiere con le cime ci ero riuscito :)

(poi con i due figli adolescenti ci saremmo messi a parlare delle forme di suicidio più sicure, ma abbiamo cambiato subito argomento e ci siamo messi a parlare di cinema che così la mia vicina poteva partecipare anche lei alla conversazione, che sul suicidio era poco preparata)

ehvvivi ha detto...


il treno.
non conosco nessuno che si sia salvato da un treno in corsa.
...
non si parlava di allegria?

403 ha detto...

ehm... neanche io conosco personalmente qualcuno che si sia salvato da un treno in corsa (ma non conosco neanche qualcuno che si sia salvato dal veleno per topi o da un colpo di pistola alla tempia, né da un serio tentativo fatto con gli after eight) ciò non di meno io credo che il sistema più sicuro (anche parecchio più del treno) sia la pistola, ma – mi raccomando – non alla tempia (né al cuore, come anche gino paoli vi può confermare).

403 ha detto...

Ecco, prima non ci avevo pensato, essendo che una volta ho conosciuto gino paoli (l'ho brevemente intervistato dopo un concerto) posso dire di aver conosciuto uno sopravvissuto a una pistolettata al cuore...