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lunedì 11 ottobre 2010

ammazzare un uomo: null'altro

In questo post si parla di orrore, di orrore vero, non di horror. Dell'orrore che ci portiamo dentro, dell'orrore che si porta dentro la "gente comune". Se preferite le musichine che pubblico di solito o i post che parlano di bei libri per l'infanzia, saltatelo pure.

Seguo un po' di blog dei fumettisti (mica tutti e mica sempre), non solo perché anche io faccio fumetti (o perché anche loro fanno fumetti, si può guardare in tutti e due i modi), ma perché spesso chi si occupa di fumetti sa, prova e racconta cose che trovo interessanti. Anche quando non si parla di fumetti (soprattuto quando non si parla di fumetti).

Sul blog di Roberto Recchioni trovo un post in cui ripubblica un video realizzato da Gipi (video e post s'intitolano "A 1562 persone piace questo elemento"), mentre sul blog di Susanna Raule trovo un suo post intitotolato "Mostri come noi" in cui parla delle attività e della fine di Ted Bundy, serial killer, e dei neuroni mirror che tutte le persone sane dovrebbero avere nella loro testa, ma – a mio parere – racconta e spiega quella stessa cosa che il video di Gipi invece mostra (e lo fa con la delicatezza del raccontare di cose passate, lontane, che però si rispecchiano in quello che abbiamo sotto gli occhi anche oggi, molto vicino).

Se fossi in voi prima leggerei il post della Raule (che è scritto bene, scorre via rapido e lo trovo, in qualche modo, propedeutico al video di Gipi) e poi mi guarderei un po' del video qui sotto (io me lo sono visto tutto, ma non è indispensabile, si capisce presto di cosa si tratta).




L'ho cercato il gruppo di facebook "Lasciate lo zio di Sarah alla folla" da cui sono tratti questi commenti (e le facce dei relativi commentatori) ma non l'ho trovato, magari è stato cancellato dopo il filmato di Gipi, magari non son bravo con facebook (anzi, questo è certo: non son bravo con facebook e va bene così). In compenso il gruppo "Pena di morte per Michele Misseri, zio di Sarah Scazzi" al momento piace a 35.000 persone o giù di lì.

Ma loro sono gente molto più civile, un'avvertenza infatti spiega bene che "I commenti ESTREMAMENTE violenti che inneggiano addirittura alla tortura (ricordate che qui si parla di pene capitali in stile USA: null'altro) verrano rimossi". Insomma, lì si parla di ammazzare un uomo: null'altro.

26 commenti:

sraule ha detto...

Ecco, forse questo è ancora più agghiacciante: si parla di ammazzare un uomo, null'altro.
In modo perfettamente lecito, così come è lecito multarlo per eccesso di velocità.

Ti ringrazio per la segnalazione e per essere passato dal mio blog.

alsoit ha detto...

brutta storia, tutta, da tutte le parti in cui la vedi, in tutti i modi in cui l'affronti. Non lo dico per darmi atteggiamenti letterari: ma sono giorni che non riesco a togliermi dalla testa il viso di Sarah.

403 ha detto...

Susanna, benvenuta!

Di certo a me fa la stessa paura dei commenti sproloquianti del video di Gipi. Perché il pericolo non è tanto che la ragazzina che lo scrive su facebook poi davvero appenderà per i piedi e torturerà lo zio della ragazzina ammazzata, ché quelli son sfoghi, non dichiarazioni d'intenti, parole. Il pericolo che vedo io è che quella gente (chi invoca le torture e chi, più "civilmente", una morte pulita e legale) dia il suo appoggio, il suo consenso a chi, quella morte, gli promette di darla al posto loro.

Probabilmente nessuno dei 35.000 simpatizzanti della pagina facebook che vuole ammazzare (e null'altro) il mostro sarebbe poi capace di farlo di persona, ma molti di loro sarebbero capaci di votare qualcuno che si proponesse di rendere quella cosa legale e di praticarla.

403 ha detto...

alsoit, lo capisco, però una morte come quella di sarah è purtroppo un qualcosa di visto in tante altre occasioni. Anch'io provo pena per la fine che ha fatto, ma la sua storia non è peggiore di tante altre. Se tu non riesci a toglierti dalla testa il volto di sarah io penso che sia anche perché c'è chi, con quel volto, con l'affezione che verso quel volto ha suscitato (in te, in me) ci lavora.

La barbarie di un uomo che ammazza una ragazzina che lo respinge (se è ciò che è successo) è una barbarie antica. La barbarie delle immagini di una madre avvertita in diretta tv, della morte di sua figlia, che fanno il giro del mondo, che vengo replicate a iosa nei giorni seguenti, che vengono pubblicate su internet. Sono una barbarie moderna. Che poi fomenta (e amplifica) l'antica barbarie di chi invoca torture o iniezioni letali.

Io credo che se fossi stato davanti alla tv la sera dell'annuncio sarei rimasto anche io incollato davanti alla televisione, come capita di non riuscire a non guardare passando accanto ai resti di un incidente stradale. Ma non essendoci stato, davanti alla tv, io poi sono riuscito a evitarle quelle immagini. Io purtroppo lo so già da che faccia ha una madre a cui è morta una figlia di quindici anni.

Insomma, forse sono un po' confuso nell'esposizione, è vero che, come dici tu, questa storia è brutta da tutte le parti che la si guarda, ma – in genere – è così tutte le volte che viene ammazzato qualcuno. Mi sembra che in questa storia ci sia della disumanità privata, che riguarda chi ha inflitto e ricevuto l'orrore, e della disumanità che riguarda un buon pezzo della nostra società e questa seconda disumanità a me fa più paura, perché la vicenda privata è un abisso che riguarda (e riguarderà per sempre) una singola famiglia, l'altra riguarda (e riguarderà) tutti noi.

Attorno a questa morte ci sarebbe voluto (e ci vorrebbe) più silenzio, e il fatto che io stesso ci abbia speso sopra tutte queste parole già non va bene. Smetto subito.

Ciao.

alsoit ha detto...

sono d'accordo con te. A cominciare dall'annuncio in diretta della compiaciuta giornalista (chissà che aumento di stipendio le hanno dato) e dalle notizie trafugate dagli interrogatori che vengono pubblicate tutti i giorni (e chissà quanti si comprano la macchina nuova, vendendo gli stralci ai giornalisti).
Però, che brutta storia.

403 ha detto...

C'è però un aspetto della vicenda privata che meriterebbe l'amplificazione da parte dei media (e l'ho visto anche fare, ma poco) ossia il sottolineare come dal silenzio riguardo alle molestie subite o di cui si è, magari indiretti, testimoni possa nascere il dramma. Un dramma infinitamente più penoso dello "scandalo" che deriverebbe dal denunciare una molestia, o peggio, un abuso.

La minaccia più consistente nei confronti dei nostri bambini non viene da facebook dai senza fissa dimora o dagli immigrati. Viene dai parenti, dai vicini e dagli amici di famiglia più stretti... e da noi è ancora molto, troppo, radicata la cultura del mutismo e della cecità.

La_Koalina ha detto...


Penso che lasciare quest'uomo alla mercè degli altri detenuti sarà una punizione sufficientemente giusta e dolorosa. Lasciarlo in isolamento, protetto dagli altri, sarebbe troppo semplice x lui.

Perchè se avesse fatto una cosa del genere a mia figlia...beh, non dico altro.

Spero ke nn approfitti della scusa dell'infermità mentale perchè uno così è uno schifoso porco e basta.

403 ha detto...

Penso che lasciare quest'uomo alla mercè degli altri detenuti sarà una punizione sufficientemente giusta e dolorosa. Lasciarlo in isolamento, protetto dagli altri, sarebbe troppo semplice x lui.

Mi spiace deludere le tue fantasie di sangue, ma difficilmente succederà.

Innanzitutto neanche sappiamo se è lui che ha ucciso la ragazza. Immagino tu sappia che c'è chi sospetta che lui abbia confessato il falso per coprire qualcuno altro (per esempio la figlia). Io non ho la minima idea della reale consistenza di questi sospetti, ma secondo me non ce l'hai neanche tu.

In secondo luogo, se anche fosse condannato per un omicidio a sfondo sessuale, probabilmente non finirebbe né in isolamento né in mezzo ai detenuti comuni.
Nel carcere dove vado io (da più di un anno io vado tutte le settimane in un carcere e realizzo una specie di fumetto con dei detenuti), in quel carcere lì esiste un intero reparto dove stanno i detenuti che devono restare separati dagli altri (essenzialmente o condannati per reati sessuali oppure ex poliziotti o carabinieri). Se quell'uomo fosse ritenuto colpevole per ciò che ha confessato credo che finirebbe in un posto così.

Perchè se avesse fatto una cosa del genere a mia figlia...beh, non dico altro.

Quel signore probabilmente non avrebbe mai fatto nulla a tua figlia, perché non siete parenti. Da quello che sembra fin qui, questo è un delitto maturato tutto in seno alla famiglia. Se tu avessi una figlia faresti meglio a preoccuparti di chi frequenta casa tua piuttosto che di michele misseri.

Spero ke nn approfitti della scusa dell'infermità mentale perchè uno così è uno schifoso porco e basta.

Questa me la devi spiegare. Che strumenti hai tu per decidere se un uomo (che non hai mai conosciuto) è o non è infermo di mente? Non ce li ho io, non ce li hai tu, al momento non ce li hanno nemmeno gli inquirenti e i magistrati che si stanno occupando del caso. Su quale base fai un'affermazione come questa? Sono davvero curioso.

Che poi il senso del mio post e dei miei commenti sta tutto qui. Io sono spaventato da questa giustizia amministrata nei bar, che ha come unica fonte, quando va bene, i titoloni scandalistici dei giornali (in questa occasione il Corriere ha fatto peggio di Repubblica, da non credere) e, quando va male, trasmissioni televisive morbose e voyeuristiche piene di ospiti ignoranti.

È di questo che ho paura, di una società che vede nella rabbia (quando non cieca almeno parecchio miope) e nella paura dei valori da coltivare – più o meno in mala fede – perché rabbia e paura pagano (in termini di copie vendute, di share, di voti).

anonimo ha detto...


Non ho seguito l'epilogo della vicenda perchè non sono in Italia, però per questo ed altri casi il mio pensiero rimane lo stesso, noi possiamo essere incivili , io posso essere incivile e   pagare le conseguenze delle mie azioni, lo stato no.
Io desidero, voglio e pretendo uno stato migliore di me, uno stato più civile di me,  vendette o violenze non dovrebbero neppure mai essere accostate allo stato.

Shapa

anonimo ha detto...


STRANAMENTE IO HO SOLO PENSATO: IGNORANTI NON C'E' LA PENA DI MORTE IN ITALIA. MI SONO GIA' ABITUATA ALLE BRUTTURE? PERCHE' ORAMAI SU OGNI DOVE IN INTERNET VEDO GENTE CHE INNEGGIA VIOLENZA E LA FA? PERCHE' UMILIARE E DIVENIRE BRANCO E' DIVENTATA MODA?
NON SO.
QUELLO E' STATO IL MIO PENSIERO
CRIMILDA (HO LASCIATO IL MAIUSCOLO, SCUSAMI)

anonimo ha detto...

verrebbe da pronunciare una parola sintetica: vomito.
Ma forse è solo stanchezza. Unita allo stupore di avere sentito Giuliano Amato poco fa dire una banale verità: "una volta i partiti servivano ad organizzare la speranza, oggi a capitalizzare la paura".
E che Amato possa sembrarmi oggi un grande statista, non sono sicuro che sia ciò che sognavo da adolescente.

403 ha detto...

Cri, in effetti il maiuscolo frastorna un pochetto... e comunque il problema, credo, è che tutti ci stiamo abituando alle brutture... dose dopo dose, siamo ormai come mitridatizzati, ma mitridatizzati non è la parola giusta, perché ho l'impressione che questa assuefazione non ci salverà la vita.

Matteo, benvenuto! (ancorché vomitante...) ormai l'asticella si è abbassata così tanto che basta che qualcuno dica qualcosa di minimo buon senso per sentirlo un po' dalla nostra. L'altro giorno mi sono ritrovato a dare ragione a Paolo Liguori (!) semplicemente perché diceva qualcosa contro la pena di morte.

Shapa:
>Non ho seguito l'epilogo della vicenda perchè non sono in Italia
Beata te! Detto questo, sono pienamente d'accordo con te (d'altronde se lo sono con Liguori... :-) anche io voglio vivere in uno Stato che sia migliore di te!

(e pure di me, dai :)

macca ha detto...

Volutamente, sul mio di Blog, mai mi occupo di queste cose: sono dolorose in sè.
Ho letto il post di "Sraule" (ottimo) e cercato di seguire il video da te proposto. 
Per molti è facile parlare in una certa maniera, ma io non riesco a pensare alla morte di una persona come una cosa "giusta", così come non è giusto che una ragazza di 15 anni si stata uccisa in quel modo.
Ho una bambina di undici anni e puoi capire come queste cose mi facciano una paura tremenda, ma mai fino al punto di pensare a cosa dovrebbero sopportare coloro che agiscono in maniera così  violenta.
Non lo so: per certe cose forse non mi so spiegare bene.
E' un Mondo troppo difficile, per me, a volte.
Daniele

La_Koalina ha detto...

E' difficile risponderti.

Penso che Misseri sia una persona normale dal punto di vista psicologico perchè certi impulsi per un uomo sono normali. Non è un pedofilo, non si è sentito attratto da una bambina di due anni (tanto per fare riferimento alla cronaca di questi giorni). Solo che ultimamente gli uomini non riescono più ad accettare un rifiuto e reagiscono in questo modo, se ci fai caso di uomini che ammazzano la donna che li ha rifiutati o lasciati se ne sentono sempre di più.
Quello che è successo fa ancora più orrore perchè appunto è successo in famiglia. Questa ragazza si fidava dello zio ed è stata tradita nella fiducia.
Cmq ovvio che non posso aver timore di questa persona, se non altro perchè abito al polo opposto dell'Italia e se esiste una giustizia lui non uscirà più di galera. Intendevo dire, se fossi al posto della madre della ragazza, oppure se un mio parente facesse una cosa del genere a mia figlia.


A me piacerebbe tanto sapere, tutte queste persone che dicono no alla pena di morte per pedofili o assassini rei confessi, cosa direbbero se venissero toccati in prima persona. Mi piacerebbe proprio tanto sapere che fine farebbe tutto il loro buonismo.

anonimo ha detto...

Viene dai parenti, 

Ecco. Sono la solita cattiva persona se dico che provo un'avversione profonda per la madre e i parenti della ragazza in tv a tutte le ore, il fratello già il giorno dopo, però, come tu dici, muti su quello che con ogni probabilità sapevano? Provo uno scandalo più grande per questo che per altro, certo più che per le tristi fesserie su Facebook, che dopo tutto è fatto apposta per tirare fuori il fesso che è in ciascuno di noi.

Ipo

403 ha detto...

Ipo io 'sta storia all'inizio non l'ho seguita (e anche adesso la seguo più per la preoccuante eco che rimbomba nella società piuttosto che per la storia in sé). Io penso che se speri che andare in televisione – anche in un pessimo carrozzone televisivo – possa servire a far tornarla tornare, ci vai.

Poi, sinceramente, decidere qui chi sapeva cosa, chi recitava e chi no. Chi poteva vedere se ha visto o non ha visto e se non ha visto perché non lo ha fatto. Chiedersi perché la ragazzina della cosa ha parlato con alcuni e non con altri (per esempio non con la madre), per fortuna, non è un compito che spetta a me.

403 ha detto...


Daniele, benvenuto! Il mondo non è difficile solo per te, credimi :) e neanch'io penso che uccidere un uomo sia giusto, soprattutto nel senso che diceva Shapa, ma ci ritorno rispondendo a K.

La_Koalina (chiamare "koalina" una persona che ha fantasie di linciaggio di un detenuto da parte dei altri detenuti e che parla di "buonismo" rispetto a chi è contrario alla pena di morte mi fa un po' impressione, ma tant'è).

Ammettendo che quello che Misseri ha confessato sia vero, mi chiedo che persone ti trovi a frequentare, se per te è da persona "normale" strangolare un ragazza e quindi abusare del corpo senza vita di lei. Da che mondo è mondo la necrofilia è un chiaro segno di grave disturbo mentale. Se per te è abnorme sentrsi attratto da un bambino di due anni, ma non lo è l'essere attratti dal cadavere di una quindicenne, direi che non ho gli strumenti culturali per seguirti nel tuo ragionamento.
E in ogni caso, grazie al cielo, non starà a te o a me decidere se quella persona è inferma di mente o meno. Questo è il punto più importante a mio avviso.

>cosa direbbero se venissero toccati in prima persona

quello che dovrebbe sancire "la supremazia culturale occidentale" verso altre culture, per esempio certe culture tribali, è che la giustizia qui dovrebbe essere amministrata dallo Stato secondo criteri di imparzialità col fine di difesa della società dalla devianza e di recupero di chi ha sbagliato. La giustizia NON deve essere amministrata dai familiari delle vittime, perché – come si diceva prima – lo Stato deve essere migliore dei suoi singoli cittadini.

Se il perdono (anche a certe condizioni) può non essere dato da chi ha visto uccidere un proprio caro, lo Stato (a certe condizioni) lo deve fare. È la nostra cultura, almeno dal '700 in poi. E, ancor prima, sono le radici cristiane che a certi tanto piace sbandierate (ma un po' a intermittenza, riservandosi di accogliere i valori cristiani con discrezionalità).

Io sono ateo, ma ho molto rispetto per la fede, quando non è cecità. Ti copio qui sotto le parole di Giovanni Bachlet, a cui le brigate rosse nel 1980 hanno ucciso il padre: "vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta". Questo non è buonismo, questa è carità cristiana.

Ma non penso si debba essere bravi come lui (io non lo sarei, l'ho detto sono ateo) il perdono dei familiari delle vittime non è da pretendere. È da pretendere che lo faccia lo Stato, proprio perché "giustizia" per la cultura occidentale, per la nostra cultura, non è più sinonimo di "vendetta" da secoli.

Poi, personalmente, posso dirti che di sicuro non riuscirei a perdonare chi mi uccidesse un affetto caro, ma sono certo che non vorrei che chi me lo avesse ucciso venisse a sua volta ammazzato. Io sono e devo essere meglio di lui e lo Stato deve essere meglio di me.

Sai, io poi ogni settimana ho a che fare con persone che sono in carcere, più di una è assassina rea confessa. Quando conosci le persone, le loro storie, non ti viene più da pensare in termini di "noi" (quelli normali) e "loro" (quelli che hanno ammazzato qualcuno, quelli che sono in galera). Le storie sono tutte diverse.
A me spaventa il vedere la gente pensare per categorie astratte, giudicare il mondo, le persone, da lontatano e come se fosse una cosa facile facile.

La_Koalina ha detto...

La pensiamo in maniera diversa.

La_Koalina (chiamare "koalina" una persona che ha fantasie di linciaggio di un detenuto da parte dei altri detenuti e che parla di "buonismo" rispetto a chi è contrario alla pena di morte mi fa un po' impressione, ma tant'è).


io non ho fantasie di linciaggio, non c'è bisogno di avere molta fantasia x immaginare quello che potrebbe fare un detenuto a una persona che ha commesso questo crimine. E cmq il nickname è dovuto a un soprannome che mi hanno dato, più precisamente il mio moroso. Perchè io sono tanto dolce e carina nella vita di tutti i giorni, però se mi metti davanti a un fatto come questo, non mi interessa se qualcuno mi trova intollerante o perfino barbara, e non mi interessano i secoli di "evoluzione" che ci hanno portato ad avere una giustizia e uno Stato che processa i criminali invece di farlo fare alle vittime (si vedono i risultati: c'è un omicidio al giorno. Almeno.). Io non lo tollero, punto e basta.


Se preferisci, la parola "buonismo" sostituiscila con "ipocrisia". Sono capaci tutti di usare slogan come "no alla guerra! no alla pena di morte!" x farsi belli. Però poi quando sono i loro interessi a venire minacciati...beh le cose cambiano.

ehvvivi ha detto...


in ordine sparso (ma non troppo).
il post della signora raule è davvero bello.
pascal, sulla pena di morte, mi pare dicesse che non significava eliminare un assassino, ma crearne due.
ci stiamo mitridatizzando? non so.
siamo sempre stati attratti dalla violenza e dalla morte.
nell'antica roma si assistevano ai combattimenti di morte nelle arene, a fine '700 ci si sedeva in prima fila sferruzzando per guardare le decapitazioni. a fine anni '70 si stava davanti alla tv ad assistere all'agonia di un bambino cascato in un pozzo.
e poi gli esseri umani hanno sempre bisogno di mostri, di cattivi, di babau da demonizzare con furia pseudocatartica.

uomini che uccidono le donne. alla fine questo mi rimane.
zii che violentano le nipoti, uomini che storidscono e seppelliscono viva l'amante incinta (un fattaccio di cronaca immonda di qualche anno fa che mi è rimasto impresso), mariti che sgozzano le conosrti.
evviva.
e noi tutti a guardare alla finestra della tv e dei media con il fumetto sulla testa che dice: ma io non sto guardando con morbosità. io sono diverso, io.
da tutto questo baillamme io, per viltà, mi tengo il più lontana possibile.
non ho la tv e sui giornali on line leggo solo i titoli.
sono codarda e non mi va di vedere fino a che punto possa arrivare l'abiezione umana. e mica solo quella dell'omicida.
una cosa avrei voluto sentire e non l'ho sentita. o mi è sfuggita.
donne, rompete l'omertà che cova all'interno delle famiglie.
donne, abbiate il coraggio di parlare.
il sistema omertoso familiare è quello su cui si basa anche la mafia. notevole, no?
ecco allora che lo sguardo indecente dello zio, la mano del padre, la molestia del fratello, vanno tenute segrete, taciute, coperte.
che non si sappia fuori.
purché nessuno sappia.,
cosa nostra è.
e invece no.
che le figlie denuncino i fratelli, che le madri sbattano fuori di casa i padri.
sono andata fuori tema, mi sa.
ciao andre'.


403 ha detto...


Vivi: a te rispondo stasera che la risposta a K. mi ha impegnato il giusto.

Koalina:

"ipocrisia"

le parole di Giovanni Bachlet che ti ho copiato sono stare dette due giorni dopo l'assassino di suo padre... basta pensare che tanto tutti predicano bene e razzolano male! è una foglia di fico per giustificare ed esibire la propria mediocrità, basta pensare che tanto siamo tutti uguali... ci sono persone migliori e persone peggiori (e non mi sto riferendo solo a chi uccide e a chi non uccide)

detto ciò registro che mi stai dando del bugiardo e dell'ipocrita perché ho affermato che io non vorrei la pena di morte neanche per chi uccidesse mia madre... ok, ne prendo atto, visto che neanche ci si conosce nemmeno ci resto male, sei libera di crederlo.

registro anche che secondo te la barbarie è più efficace della civiltà... ma se pensi che negli stati degli USA un cui vige la pena di morte (e i parenti delle vittime hanno il diritto ad assistere all'esecusione) insomma se pensi che lì ci siano meno omicidi che da noi allora non è un'opinione, è semplice ignoraza...

e comunque, perdonami, ma mi sembra che questo nostro dialogo sia il dialogo di una pancia (la tua) con una testa (la mia)... magari una testa un po' vuota e una pancia piena di umori molto umani... ma pur sempre una pancia e una testa, e con le pance non ci si ragiona (perché non è solo al cuore che non si comanda).

quando sostieni (e a riguardo non mi pare tu abbia replicato) che un uomo che prova attrazione sessuale per un cadavere strangolato (al punto di farci concretamente sesso, riesci a immaginarlo?) è una persona "normale da un punto di vista psicologico" a me pare chiaro che hai disinserito la testa e mi hai lasciato qui, da solo, a chiacchiera con la tua pancia... che, vista da fuori sarà anche sexy, non ti conosco e te lo auguro davvero, ma passarci del tempo nel tentativo di ragionarci assieme è un po' frustrante (ma non perché non mi dai ragione, figurati, ma perché non c'è pensiero nelle tue risposte, ci sono solo sentimenti, e i sentimenti non sono discutibili: tu dichiari i tuoi, io dichiaro i miei e stop, passiamo – più o meno serenamente – a fare altro).

ehvvivi ha detto...


oh, ma mica attendo risposta. ci mancherebbe. son solo considerazioni, così.
e nun t'arraggià, che ti sale la pressione. riflettevo che abbiamo un'altra cosa in comune: i nostri occhi nel template del blog. pappappero (manovra diversiva).

403 ha detto...

ehm... in realtà era un modo carino per dire che ti leggevo dopo :) però poi ti ho letto subito... quello che dici assomiglia un po' a quanto dicevo io nel commento 6.

Cavalcare l'emozione per un fatto di cronaca come questo non serve a nulla (nella migliore delle ipotesi, nella peggiore serve a vendere rabbia e paura) se almeno questa emozione auitasse tante donne a rompere il silenzio, già sarebbe più accettabile.

(i miei occhi però hanno un'espressione più allibita dei tuoi :)

La_Koalina ha detto...

no no scusami se ti ho dato l'impressione di averti dato dell'ipocrita, il mio è un discorso impersonale, non riferito a te e a nessuno in particolare. il punto è ke conosco e sento tantissime persone che a parole sono bravi belli e buoni ma poi nei fatti cambiano completamente atteggiamento.

forte la storia della pancia, ma anche usando la testa (che effettivamente era in modalità "lavoro") penso che questa persona non sia veramente un necrofilo. secondo me è stata la sua "ripicca", il suo modo di dire "l'ho avuta vinta io", visto che lei l'aveva respinto. credo che non lo abbia mai nemmeno voluto, fare sesso con una persona morta, e non lo vorrà mai più fare.

il punto secondo me è più semplice: era attratto da sua nipote (schifo), lei l'ha respinto, lui non ci ha visto più, l'ha uccisa e poi ha fatto quello che ha fatto (sinceramente a me solo l'idea mi fa vomitare). E' un assassino.
E non credo che la pena di morte sia un deterrente, perchè tanti assassini hanno ucciso veramente solo in preda a un raptus, magari non farebbero davvero del male a una mosca. tanti altri hanno ucciso un proprio familiare perchè era talmente malato che soffriva troppo e hanno preferito concludere le sue sofferenze.
Non dico che bisogna dare la pena di morte a prescindere.

Cmq aspetto il tuo prossimo post meno impegnato per tornare a discutere di altro. Ci sta che due persone la pensino in maniera diversa, sono cose serie e ognuno ha la sua opinione, io rispetto la tua, ti chiedo di rispettare la mia. Non ti obbligo a condividerla. Siamo in democrazia, checchè ne dica qualcuno. [IMMAGINE]

403 ha detto...

Tu hai il mio rispetto perché prima che una persona lo perda ce ne vuole.

Le tue opinioni, del tipo: "Non dico che bisogna dare la pena di morte a prescindere" (che sottintendono che la pena di morte, non a prescindere, si possa dare) non hanno il mio rispetto neanche un po'.
Perché a me paiono, loro per prime, non rispettose della vita umana (cosa non proprio da poco) e mi sembrano dettate dalla superficialità e da una colpevole distanza dalle cose.

Essere in democrazia per me non vuol dire avere pari rispetto di qualsiasi opinione, altrimenti mi toccherebbe rispettare parimenti anche l'opinione dei fessi che (mi si dice) hanno inneggiato allo zio reo confesso con gruppi su facebook. Rispetto le persone ma le opinioni del cazzo, per me, restano opinioni del cazzo.

Come dici tu, ci sarà la possibilità di ritrovarsi su argomenti tipo la musica cross over o i film con di caprio.

anonimo ha detto...

Senti, nini: dimentichiamoci per un momento quegli orribili personaggi di fess book, che prima o poi faranno la fine che meritano, stanne certo, e certe tue orribili lettrici (scusa se mi permetto, ma vedo che tu non ci sei andato leggero, e vivaddìo - ecco che cosa succede a usare splinder!) e andiamo OT per una cosa che a me, invece,  ha fatto quasi piangere di gioia, anche se sembra importare a pochi: i minatori cileni sono stati tirati fuori! Quasi tutti! E io sono felice.

Un brindisi ai minatori del Cile e un vaffanculo a chi schiuma in fantasie di morte e violenza.

Ipo

403 ha detto...

Ipo, io è parecchio che voglio fare un (piccolo) post sui minatori, ma sto aspettando che siano fuori tutti tutti tutti... Mica che sono scaramantico è che da ragazzino ho visto L'asso nella manica che mi turbò il giusto, e quindi prima fuori tutti poi brindisi.