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mercoledì 8 settembre 2010

paese che vai...

Ieri pranzo di lavoro col capo (come funzionano i pranzi di lavoro col capo meriterebbe un post tutto per sé, che è proprio una bella cosa), prima di metterci a parlare di lavoro (che poi vuol dire inventare assieme una storia, insomma una bella cosa) si chiacchiera del più e del meno.

Visto che lui non legge il mio blog, nel più e nel meno ci infilo anche il racconto di quelle cose che a voi ho detto venerdì e a quel punto, parlando di inziative marketing dagli esiti imprevisti, lui me ne ha raccontata una di cui è stato testimone.

Anni '70, i rapporti commerciali tra italia e libia sono stati fino ad allora pressoché inesistenti ma il clima sta cambiando. Un amico del capo, un illustratore, viene coinvolto in un'iniziativa publicitaria per un farmaco da banco (potrebbe essere l'aspirina, ma non ne sono certo). La campagna è ideata e prodotta qui a milano, si tratta di fare un specie di cartellone pensato, realizzato e stampato qui, il tutto poi verrà spedito là per essere esposto all'interno dei punti vendita.
È una cosa semplice, senza parole, una storiella elementare ma efficace che si risolve in tre vignette:

prima vignetta: vediamo un arabo dall'espressione molto sofferente...

vignetta accanto: l'arabo assume fiducioso il farmaco in questione – facciamo finta sia l'aspirina – vediamo bene la scatola dell'aspirina e lui che si piglia la pastiglia.

ultima vigletta: l'arabo, sorridente, ha chiramente smesso di star male e riacquistato il buon umore.

Semplice, efficace.
Si stampano 80.000 copie del cartonato (ottantamila).
Sono pronte per essere spedite nel paese arabo sunnominato.

Un attimo prima della spedizione qualcuno però si accorge di un dettaglio: la libia è, per l'appunto, un paese arabo, perciò da loro il senso di lettura è da destra verso sinistra. Perciò da loro la storiella raccontata è l'esatto opposto che da noi: un bell'arabo sereno e paciarotto assume incautamente dell'aspirina e quindi patisce le pene dell'inferno.

Ottantamila copie del cartonato se ne vanno al macero.

7 commenti:

alsoit ha detto...

ps. ti sei messo la cravatta?

alsoit ha detto...

ahahhahah, ehm!!!

403 ha detto...

cravatta?... forse a un paio di matrimoni... l'ultimo 15 anni fa... ma c'entra con gli arabi?

alsoit ha detto...

volendo. ma no!
Quando però si va a pranzo/cena con il capo, la cravatta ci vuole, insomma! :)

403 ha detto...

(ehm... il mio capo non mette cravatte)

anonimo ha detto...

forse a un paio di matrimoni... l'ultimo 15 anni fa...

Se era il mio, avvenuto ca. 15 anni fa, c'è qualche foto che testimonia come tu indossassi una bella camicia azzurra ma niente cravatta. Del resto era un affare informale, una dozzina di persone in tutto e per metà californiane (che paradossalmente erano le più dressed up).

E del resto, ancora, è finita come è finita. Forse perché tu non portavi la cravatta.

403 ha detto...

Ho prove fotografiche di un matrimonio (di più di ven'anni fa) in cui portavo la cravatta che è finito ben peggio del tuo :)