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mercoledì 28 luglio 2010

quella volta che sono andato nel 1988

La notte passata ho sognato che avevo viaggiato indietro nel tempo e che mi ritrovavo nel 1988. Ed ero nel 1988 per assistere alle riprese di un film di fantascienza con protagonista franco franchi.

Gli attori, essendo che era un film di fantascienza, indossavano tute d'argento e usavano degli strani attrezzi, grandi come dei trentratreggiri ma molto più spessi, di plastica bianca lucida, rotondissimi, senza spigoli, con inserti colorati e luminosi (qualcosa che sicuramente mi è stata ispirata dai caschi dei daft punk) ed erano veramente belli. Così belli che mi sono sentito in dovere di complimentarmi.
E quindi gli ho detto che io venivo da ventidue anni nel futuro e che quegli oggetti erano perfetti, perché il loro design per me, che venivo dal futuro, riusciva a essere allo stesso tempo vintage, come solo un oggetto tipicamente anni '80 poteva essere, e futuristico (che il film era ambientato in un futuro spaziale, ben oltre i ventidue anni da cui provenivo io). Insomma erano oggetti capaci di essere al contempo datati e avveniristici (con quel sovrappporsi di caratteristiche, anche contraddittorie, che nei sogni viene così bene).

La cosa strana è che sapevo di poter svelare che venivo dal futuro per fargli questo complimento, ma solo per questo complimento. Non mi era assolutamente permesso di rivelare alcunché di quello che sarebbe successo negli anni a venire. Per dire, sapevo benissimo che mai e poi mai avrei potuto dire a franco franchi che sarebbe morto di lì a quattro anni. Che, magari, lui a saperlo prima poteva curarsi o, comunque, regolarsi (come chiedeva il tipo zimbabwese del mio post di ier l'altro).

Per fortuna, prima che comiciassero a chiedermi altro, mi sono svegliato. Be' non proprio svegliato, sono uscito dal sogno ma sono rimasto nel dormiveglia. E in quello stato di dormiveglia mi sono chiesto cosa (se me lo avessero chiesto e mi fosse stato permesso rispondere) avrei potuto dire del mondo che attendeva a quelli lì del 1988. E ho pensato che forse gli avrei detto dell'imminente caduta del muro, di tangentopoli e di quel che ne sarebbe conseguito (berlusconi incluso), del diffondersi di internet dopo l'invenzione del web e gli avrei detto dell'11 settembre, con tutto quel che ne sarebbe conseguito.

Poi mi sono svegliato per davvero.



 



sogno, che io sogno, che io... (7)

3 commenti:

anonimo ha detto...


Franco e Ciccio erano due grandi comici! E tu

il loro design per me, che venivo dal futuro, riusciva a essere allo stesso tempo vintage, come solo un oggetto tipicamente anni '80

hai abitato a Milano troppo a lungo!

Ipo

403 ha detto...

E non hai visto ancora nulla, domani faccio un post in dialetto!

Te capì cicètti?!

alsoit ha detto...

ahahhahah! Da da da ha colpito ancora :)