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martedì 25 settembre 2007

dei rischi della felicità



Uno dei mestieri che faccio è rivedere sceneggiature scritte da altri. Il mio compito è – stotanzialmente – far loro le pulci. Trovare i buchi logici, segnalare i dialoghi scritti male, suggerire miglioramenti.
È un lavoro che sto ancora imparando per cui non posso dire di essere impeccabile, però a me pare di cavarmela abbastanza bene.

L’altro giorno leggo e correggo una sceneggiatura. La trovo scritta in maniera molto svogliata e trascurata, però non ci sono troppi errori e quelli che ci sono mi paiono medicabili con relativa facilità. Diciamo che se gli avessi dovuto dare un voto sarebbe stato un cinque meno meno (che non è malaccio, perché la fatica per portarlo almeno a un sei e mezzo non è enorme).
Oggi vado in redazione e scopro che la persona che legge le sceneggiature in parallelo a me ha trovato molti più errori di quanti ne abbia trovati io, in definitiva secondo lei quella sceneggiatura non può ambire neanche a un 3 (e per portare una sceneggiatura da tre a sei e mezzo di lavoro ce ne vuole un’infinità, quasi conviene riscriverla da capo).
Ci mettiamo lì e la scorriamo assieme, pagina per pagina, tutte e 119 le pagine. Porca miseria è vero. È proprio così, la sceneggiatura è una schifezza e io non me n’ero accorto. Mai successo prima.

Ci ho pensato su e l’unica spiegazione che ho trovato è che questo per me è proprio un buon momento.
Si sta (spero) chiudendo una fase depressiva che dura da tempo e le cose da qualche settimana girano meglio (e per assurdo hanno cominciato a girare meglio proprio a partire dal lavoro). È probabile che questo stato d’animo abbia interferito col mio spirito critico.

“Ma sì… Ma va bene lo stesso… È un po’ una cagata ma neanche più di tanto… Sai che ci vuole a metterla a posto…”. È un po’ come andare in vacanza in un brutto posto ma in buona compagnia, alla fin fine la vacanza la ricordi con piacere.

Insomma, per fare certi lavori è comodo essere un po’ incarogniti. Sono giunto a questa conclusione.
E visto che spero di restare poco incarognito anche nell’immediato futuro, mi sa che dovrò fare un piccolo sforzo per tenere desto il mio senso critico.

11 commenti:

pbeneforti ha detto...

ma potrebbe anche essere che il tuo stato d'animo poco critico ti porti a giudicare che la tua mancanza di critica dipenda dal tuo stato d'animo poco critico, il che sarebbe un modo poco critico per giudicare la tua mancanza di critica. :D :P

fairandunfair ha detto...

ooooops ho letto il commento di cui sopra prima di commentare e

per una critica dello spirito critico non saprei consigliare...

un giorno con gli occhi a cuoricino non ha mai minato lo spirito critico di nessuno...dì che avevi la testa altrove piuttosto ;)

403 ha detto...

a pa' aaaaargh!...


fair

dì che avevi la testa altrove piuttosto

mi piacerebbe pensarlo, ma - come da procedura - alla sceneggiatura ho dato due letture in due giorni diversi... mi sa che siamo più dalle parti della circonvenzione d'incapace che di un giorno con gli occhi a cuoricino :)

fairandunfair ha detto...

ho dovuto cercare circonvenzione sul dizionario...non mi capita spesso e non ho gli occhi a cuoricino, perisco della mia stessa spada...sob ;)

403 ha detto...

ma no, no... avrai avuto la testa altrove...


:)

teatrarte ha detto...

Ho letto fra le righe..c'è qualcosa di nuovo nell'aria!Ti auguro sia la chiusura del vecchio cerchio....!!!Per il senso critico..è difficile essere critico per chi vive e lascia vivere..specialmente quando siamo alle chiusure dei cerchi!!!Ti abbraccio!g.

403 ha detto...

Ciao Giuli e grazie di essere passata!

un abbraccio e a presto

biancac ha detto...

sai, Andrea, questo post nella colonna dei commenti copare come "dei rischi della fel....". La mia mente monomatica sai a cosa ha pensato, vero...

403 ha detto...

anche quella, più ancora della felicità, espone chi se ne fa oggetto a rischi...


;-)

Marco Bertoli ha detto...

sai, Andrea, questo post nella colonna dei commenti copare come "dei rischi della fel....". La mia mente monomatica sai a cosa ha pensato, vero...

I rischi della fellatio?

andrea 403 ha detto...

@Marco... cinque anni, tre mesi e mezzo per arrivare alla soluzione, spero che nel frattempo ti sia interessato anche ad altre questioni...