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venerdì 28 settembre 2007

com'è che ora non ridi più?

La paura fa '60 (5)

Un'altra prodezza del paroliere più famoso d'italia. Devo dire che ci mette del suo anche il signor Gianni Pettenati (& The Juniors). Ascoltato oggi il suo cantato/parlato/cantato sembra quasi parodistico.

E poi... quelle "u" così chiuse... (giuuuu, tuuuuu)


(Gianni Pettenati & The Juniors - Come una pietra che rotola - 1966)

... roba da far rivoltare il povero Bob Dylan nella tomba :)


(Bob Dylan - Like a Rolling Stone - 1965)

mercoledì 26 settembre 2007

settembre 2006

Questi sono miei post di un anno fa che mi fanno più simpatia.

cazzo, culo, palle, merda
Due culture a confronto: laddove - in genere - le parolacce italiane sono "sul davanti" (p.e.: rompicoglioni) quelle inglesi sono "sul didietro" (p.e.: pain in the ass): QUI.

così va il mondo
Arte, pubblicità, geografia economica. Cose curiose e soprattutto spaventose espresse con tutta la forza esplicativa della grafica: QUI.

l'incredibile e triste storia di Perez Prado e del suo fratello snaturato
Il fratello del re del mambo ha tirato a campare per mezza vita battendo l'europa con la sua orchestra, spacciandosi per il celebre fratello. Ha finito i suoi giorni a milano, in una casa in via bramante: QUI.

Poi ci sarebbe il mio primo post su PostSecret ma quello ve lo linko tutte le settimane :)

martedì 25 settembre 2007

dei rischi della felicità



Uno dei mestieri che faccio è rivedere sceneggiature scritte da altri. Il mio compito è – stotanzialmente – far loro le pulci. Trovare i buchi logici, segnalare i dialoghi scritti male, suggerire miglioramenti.
È un lavoro che sto ancora imparando per cui non posso dire di essere impeccabile, però a me pare di cavarmela abbastanza bene.

L’altro giorno leggo e correggo una sceneggiatura. La trovo scritta in maniera molto svogliata e trascurata, però non ci sono troppi errori e quelli che ci sono mi paiono medicabili con relativa facilità. Diciamo che se gli avessi dovuto dare un voto sarebbe stato un cinque meno meno (che non è malaccio, perché la fatica per portarlo almeno a un sei e mezzo non è enorme).
Oggi vado in redazione e scopro che la persona che legge le sceneggiature in parallelo a me ha trovato molti più errori di quanti ne abbia trovati io, in definitiva secondo lei quella sceneggiatura non può ambire neanche a un 3 (e per portare una sceneggiatura da tre a sei e mezzo di lavoro ce ne vuole un’infinità, quasi conviene riscriverla da capo).
Ci mettiamo lì e la scorriamo assieme, pagina per pagina, tutte e 119 le pagine. Porca miseria è vero. È proprio così, la sceneggiatura è una schifezza e io non me n’ero accorto. Mai successo prima.

Ci ho pensato su e l’unica spiegazione che ho trovato è che questo per me è proprio un buon momento.
Si sta (spero) chiudendo una fase depressiva che dura da tempo e le cose da qualche settimana girano meglio (e per assurdo hanno cominciato a girare meglio proprio a partire dal lavoro). È probabile che questo stato d’animo abbia interferito col mio spirito critico.

“Ma sì… Ma va bene lo stesso… È un po’ una cagata ma neanche più di tanto… Sai che ci vuole a metterla a posto…”. È un po’ come andare in vacanza in un brutto posto ma in buona compagnia, alla fin fine la vacanza la ricordi con piacere.

Insomma, per fare certi lavori è comodo essere un po’ incarogniti. Sono giunto a questa conclusione.
E visto che spero di restare poco incarognito anche nell’immediato futuro, mi sa che dovrò fare un piccolo sforzo per tenere desto il mio senso critico.

lunedì 24 settembre 2007

... e infine mi hanno riallaciato il gas

Oggi la giornata è cominciata bene. Le mail mattutine hanno portato buone notizie lavorative, poi ho casualmente incrociato un paio di persone che dovevo contattare da settimane e che non trovavo mai il tempo, la voglia, la forza di contattare, il caso mi è stato amico. E infine MI HANNO RIALLACCIATO IL GAS!
Basta mangiare roba fredda e/o scaldata col fornetto elettrico, basta fare la doccia gelata o ospite dai vicini. Guardavo tutti e quattro i fornelli accesi e c'è mancato poco che mi venissero i lucciconi.


E domani, qui a milano, c'è pure il concerto di joanna newsom, io la sto aspettando da due anni almeno.


(Joanna Newsom - Sprout and the Bean)


(Joanna Newsom - The Book of Right-On)


(Joanna Newsom - Peach, Plum, Pear)


(Joanna Newsom - Emily)

piange il telefono

segreto della settimana n. 46


ho preso il telefono più figo del pianeta - ma ancora suona solo quanto faceva quello vecchio.

Di PostSecret ho parlato QUI.

domenica 23 settembre 2007

‘stacosa: un anno dopo

‘Stacosa cominciava una anno fa come oggi. Nonostante fossi un navigato lupo di mare dell’internet la blogosfera mi era a tal punto estranea che all’inizio ‘stacosa non riuscivo neanche a chiamarla “blog”, la chiamavo ‘sta cosa, appunto.
Che nemmeno riuscivo a pensarmi come blogger.

Fuori dalla blogosfera per me è stato un anno pesante, a tratti pessimo. Non che siano mancate le belle sorprese, ma nel complesso l’anno scolastico 2006/2007 non è certo da segnalare con un sassolino bianco (anche se il finale è stato in netta ripresa, e speriamo bene).

Ho provato a fare un po’ un bilancio di quest'anno da blogger e ho capito che mica ci riesco bene a fare un bilancio. Per me il blog è stato di volta in volta tante cose diverse, è stato un posto dove tenermi in allenamento con la scrittura avendo smesso di pubblicare sui giornali, è stata l’occasione per conoscere alcune belle persone (“per davvero” però solo un paio, mica di più). Scrivendolo ho anche scoperto che non sono un buon animale da blogosfera, questo posto alla fin fine non è il posto dove sto meglio.

La cosa forse più curiosa è che, un anno dopo la nascita di 403, tutte quelle ragioni che mi hanno spinto ad aprirlo, oggi, non ci sono più. Eppure al momento non sto affatto pensado di chiuderlo. Ed è vieppiù strano perché ho spesso pensato che la chiusura del blog sarebbe stata per me una sorta di status simbol. Essendo nata come reazione a un momento di crisi, pensavo che una volta che fossi stato meglio ‘stacosa non ci sarebbe stata più. E io adesso meglio ci sto. Il lavoro, passo passo, sta riprendendo a girare benissimo e la vita non lavorativa gira anche di più (sto perfino vedendomi con una!).

Non sto pensando di chiudere ‘stacosa, né di prendermi una pausa, nonostante il fatto che al momento gli impegni lavorativi, e non, mi stanno soverchiando. Non penso di chiuderla nonostante il fatto che il “progetto editoriale” di ‘stacosa è – ai miei occhi innanzitutto – sempre più confuso.

Perché ‘stacosa sopravviva anche nel corso dell’anno scolastico 2007/2008 bisognerà che le sue ragioni di essere mi siano più chiare di adesso, almeno un po’, per il momento tiro avanti come viene e spengo l’unica candelina sulla torta, con un soffio deciso e dopo aver espresso almeno una decina di desideri diversi (perché mai limitarsi a uno?).

Un buon compleanno a 'stacosa e un buon non compleanno a tutti voi.

sabato 22 settembre 2007

l’art pour l’art

Oggi, nella mia casella di posta, in mezzo alle varie mail di spam che normalmente ricevo, tra un "enlarge your penis" e un "sack your boss", ho trovato questo messaggio:

mittente:
Bertha Christian

oggetto:
.!([] *-+]]

testo:
S*tooo]ccc k F]D-E+G
Price 0.04
T.ar+ge*t 0.12

Fine. Nient'altro. Neanche uno stupido link a un casinò on line o a un qualunque sito porno oppure un gif/catalogo di pillole tarocche dal viagra allo xanax.
Solo S*tooo]ccc k F]D-E+G a un prezzo di 0.04...

Non è la prima volta che ne ricevo. Spam ermetica. Improvvisi per tastiera di computer.

Io penso che Bertha Christian sia la rappresentate di una nuova categoria di artisti, loro sono così avanti da intendere la spam come una forma d'arte astratta.

Spam gratia spammis

venerdì 21 settembre 2007

satchmo plays disney


(Louis Armstrong - The Bare Necessities - da Il libro della jungla)


(Louis Armstrong - Chim Chim Cher-ee - da Mary Poppins)

ma soprattutto:


(Louis Armstrong - Bibbidi-Bobbidi-Boo - da Cenerentola)

buona giornata!


giovedì 20 settembre 2007

travolto

Sono travolto dalle cose da fare... sono in ritardo col lavoro (e sai che novità!...), devo sbrigare parecchie faccende parecchio noiose (assicurazioni, gas, assicurazioni, follie condominiali), all'improvviso (e dopo un'eternità) mi ritrovo pure ad avere una vita privata (!).

A questo aggiungiamo che nel posto dove passo le giornate a scrivere (o meglio, dove dovrei passare le giornate a scrivere, se non fossi in giro come una trottola) io non ho l'internet. Totale: non solo non sono in grado di postare, ma non riesco neppure più a leggere i post degli altri (il mio feed reader mi segnala 64 articoli non letti che fino a dopodomani resteranno tali, e per dopodomani chissà il montepremi a quanto sarà arrivato)...

Perché non succede mai che io questi momenti li veda arrivare? Perché mi colgono sempre così di sopresa?... Vabbe'... sono troppo incasinato per rispondere a queste domande. Meglio che vada a dormire che domani mi attende un'altra giornata campale.

(spero proprio di riuscire a postare almeno domenica, visto che sarà il compleanno di 'stacosa :)

mercoledì 19 settembre 2007

come farlo impazzire anche fuori dal letto

segreto della settimana n. 45



Qualche volta, metto la carta igienica "al contrario"

Solo per darti fastidio.


Di PostSecret ho parlato QUI.

venerdì 14 settembre 2007

sono il tricheco e non sono solo...

La paura fa '60 (4)

Nel finesettimana sono QUI coi CANI, quindi ci si rilegge settimana prossima, non potevo però lasciarvi senza una nuova puntata della mia rubrica musicale preferita (preferita forse anche perché per ora è l'unica) e in questa puntata apriamo l'immenso capitolo Beatles...


(Gli Uh! - Non sono solo - 1970)

Forse la stralunata visionarietà del testo originale qui si è un po' persa (e anche l'arrangiamento mi pare meno lieve). In UK c'erano gli Who, noi avevamo gli Uh!, a ciascuno il suo.

Tracce bonus:


(Tufts Beelzebubs - I Am The Walrus)


(Beatles - I Am The Walrus)


(Frank Zappa - I Am The Walrus)

Quest'ultima è una registrazione di fortuna eseguita dal vivo a Mannheim il 25 maggio 1988, il suono è mediocre, l'arrangiamento proprio no.

(ah, non essendo esistito l'anno zero spero sia cosa nota che gli anni '60 iniziano col 1961 e finiscono col 1970 inclusi)

pseudobiblia

Pseudobiblia: ossia libri che non sono mai esistiti. Ne ho appena concepito uno nuovo:

QUESTA CASA NON È UN ALBERGO
come non farsi fregare, e vincere, giocando a Monopoly


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Ispirato da questo post a sua volta ispirato da quest'altro post.

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Altra roba mia pubblicata a suo tempo nel post di Simplest.

Un paio di titoli della nuova collana "Pericoli Costanti" manuali pensati per mettere in guardia l'uomo su certe particolari caratteristiche perniciose del genere femminile:

Donna al veliero, pericolo costiero
Come difendersi dalla nota incapacità femminile nel condurre mezzi di trasporto ormai dilagante anche nei nostri mari.

Donna al voglioso, pericolo costoso
In una società in cui la mercificazione del corpo femminile è sempre più moneta corrente scopri i vantaggi economici della continenza sessuale.

il gioco dei titoli nasceva dall'idea di sfoggiare in luoghi (e mezzi) pubblici sovracopertine per libri normali che li trasformassero in libri inquietanti, disturbanti, inaccettabili. Queste le mie proposte:

Quelle voci nella testa:
Come farle smettere?
gli altri non sono tutti tuoi nemici che complottano alle tue spalle,
i passanti non ce l'hanno con te
e la violenza non sempre è la soluzione giusta


Il cibo degli Dèi
Il cannibalismo, fenomeno culturale comune a molte antiche civiltà:
le origini, la storia, 32 ricette facili e gustose


Chiedete e vi sarà data
attacca anche tu bottone in tram e portati subito a letto perfette sconosciute
(strillo in piccolo nella parte bassa della della copertina: "all'interno un profilattico in omaggio" )

oppure

Colpo sicuro alla femmina
Riconosci con un'occhiata a quale dei 10 titpi di donna appartiene la tua preda e impiega il relativo approccio. I 15 gesti inequivocabili e le 100 frasi infallibili da usare subito.
Appendice A: rudimenti di recitazione, come dire "ma quanto poca ironia! era solo una battuta!" e risultare credibili.
Appendice B: rudimenti di autodifesa, le borsette, dove fanno più male, come evitare danni permanenti.
Appendice C: rudimenti di atletica urbana, come scendere da un tram in corsa, come lasciarsi alle spalle chiunque, correndo in una strada affollata

Come farla impazzire a letto
Dal trascurare l'igiene personale al non smetterla un istante di parlare di lavoro: 25 tic fastidiosissimi. 250 frasi inopportune. 12 richieste grottesche. 36 abitudini inaccettabili e 1000 altri consigli per fare uscire di senno quella malcapitata che ha avuto l'idea di concedervisi.

Come farla impazzire anche fuori dal letto
Tecniche di guerriglia coniugale estrema

martedì 11 settembre 2007

reasons to be cheerful

L'ultimo postsecret che ho scelto parlava di morte, è morto Joe Zawinul ed è pure l''11 settembre...

Oggi sono un po' intronato ma niente affatto di cattivo umore, ciò non di meno sento l'irrefrenabile desiderio di mettere in fila tre delle cose che mi mettono allegria, le prime tre che mi vengono in mente:

1)

(Spike Jones & City Slickers - Cocktails for Two)

2)


3)

(Ian Dury & The Blockheads - Reasons To Be Cheerful [Part 3])

“...
John Coltrane's soprano,
Adi Celentano,
Bonar Colleano
..."

lunedì 10 settembre 2007

mirtilli

segreto della settimana n. 44


ieri, mi hai chiesto come si dice "mirtillo" in spagnolo...
non lo sapevo...

... stamattina, sei morto in un incidente d'auto.

(è "arándano")

Di PostSecret ho parlato QUI.

domenica 9 settembre 2007

egosurfin' gone bad

Non è vero, non stavo facendo egosurfing. Stavo solo verificando le url di provenienza dei visitatori che passano dal sito dei CANI ed ho casualmente trovato una pagina in cui si parla di me... però è in croato!

Ecco, io col croato non mi oriento neanche un po'... mi porterò nella tomba la curiosità di sapere di me che dicono... (per altro, probabilmente, non cose ottime)

me gusta la mùsica latina

È un ex professore fillandese. È un fan del rock'nroll. È il Dottor Ammondt!

È QUI


(Dr. Ammondt - Glaudi Calcei/Blue Suede Shoes)

E nel 2001 di Blue Suede Shoes ha pure registrato una versione in sumero!

Buona domenica...

[via music for maniacs]

sabato 8 settembre 2007

Ecco, lo vedi?...

Lei - io sono così, non ne faccio mai una giusta, ho sempre torto...
Lui - mah... a me non sembra proprio.
Lei - Ecco, lo vedi? Anche tu mi dai torto. È così, ho sempre torto...
Lui - ...

venerdì 7 settembre 2007

spari e ancora spari

Interdonato risponde privatamente al mio intervento di due post fa. La questione Diabolik l'abbiamo affrontata, e non proprio risolta, ier sera davanti a più birre. Di "Nero", invece, già mi disse per posta e mi pare questione più interessante dell'altra. Dietro permesso dell'autore, posto uno stralcio della sua spiega...

[...] Secondo me quella rivistina è importante perché segna con chiarezza la consapevolezza della morte di ogni forma di fumetto popolare in italia (come crainz parla di paese mancato, riferendosi all'italia post miracolo, a me pare si possa parlare di fumetto mancato parlando delle trasformazioni che, dalla fine degli anni 70, hanno investito uno spettro di possibilità quasi infinito normalizzandolo e sedandolo). Lo fa forse in maniera inconsapevole (e l'unico che se n'è accorto mi sembra sia ferrandino, che lo dimostra con una storia che su nero non è riuscita ad andarci - il re e il vaso, in due albetti phoenix -, con le dichiarazioni pubblicate prima di una serie di brevi storie su sette del corsera e con la fuga dal fumetto [...]

Restando in tema, è appena stata messa on line la nuova creatura di Spari d'inchiostro e di Boris Battaglia: Le Nubi, QUI.

giovedì 6 settembre 2007

stamani, sul tardi

Esco di casa per andare al super qui a fianco. Attraverso la strada, sono proprio in quel pezzo di marciapiede di fronte al mio carraio dove l’altra volta mi sono accorto che stavo parlando da solo e qui incrocio un gruppetto di tre persone. Al centro c’è un uomo, abbastanza giovane, molto alto, che mi ricorda mio cugino.

Sono distanti il giusto da poter gettar loro alcune occhiate attente senza che questo mi paia sconveniente. Sono stupito. Il fatto è che quello in mezzo mi ricorda tanto mio cugino ma non assomiglia a mio cugino. Neanche cammina come mio cugino. Non gesticola o si veste come mio cugino. Mio cugino è pelato, quello ha tanto di barba e capelli, folti, per dire. Perché mai deve ricordarmi mio cugino?!
Un momento prima di perderli di vista, capisco. Ho appena incrociato il cantante jovanotti. E non l’ho riconosciuto subito, perché ho pensato prima a mio cugino. È che mio cugino, per il modo che ha di parlare, mi ha sempre fatto pensare a jovanotti e, evidentemente, vedendolo, il mio cervello ha fatto, lestamente, la connessione jovanotti-mio-cugino-luca senza prendersi la briga di relazionarmi sui singoli passaggi e comunicandomi solo la conclusione: “mio cugino luca”.

La prima cosa che ho pensato è stata: “in quel pezzetto di marciapiede a me capitano cose strane”.

La seconda cosa che ho pensato è “beh… non lo facevo poi così alto”.

La terza cosa che ho pensato è stata che cos’è che volevo mangiare per pranzo che omai ero arrivato al super.

aggiornamenti

Se avessi avuto lifelogger sin dall'inizio questo sarebbe stato un blog diverso. Qualcosa però si può ancora medicare. Per esempio oggi ho messo tutta la colonna sonora a questo vecchio post qua.

martedì 4 settembre 2007

ormai non serve a niente parlare...

La paura fa '60 (3)

E mentre i Profeti infierivano sui Rolling Stones questo gruppo fiorentino pubblicava il suo primo e unico singolo. Questo è il lato A, e non è neppure una cover.


(Chewing Gum - Senti questa chitarra - 1967)

Grandi!

lunedì 3 settembre 2007

che fine ha fatto "ruby tuesday"?

La paura fa '60 (2)


(i Profeti - Rubacuori - 1967)

Da quel che ho capito (è che a metà o mi assopisco o comunque perdo la concentrazione, non so com'è) è sostanzialmente la storia di uno che crede di aver capito tutto di una e poi lo piglia in tasca...

Il cantante dei Profeti, Renato Brioschi, mi pare abbia un po' meno numeri di quello dei Rolling Stones (ma magari è una mia impressione)... il testo italiano di Mogol, invece, grida sicuramente vendetta... su questo non ci piove.

ti conosco mascherina

segreto della settimana n. 43



tempo fa la mia cartolina diceva: "il mio ragazzo non sa che sono lesbica. nessuno lo sa"
be', ora TUTTI LO SANNO e mi sento BENISSIMO!!!
(postate questa invece & tenetevi la maschera!)



Scelta perché non è male e poi perché anche a me è capitato una volta di spedire per posta una mascherina con sopra scritto delle cose.
In realtà, in una vita precedente a questa, mi è capitato di spedire e di ricevere per posta delle cose che a dirle non ci si crede. Magari un giorno ve le faccio vedere.

Di PostSecret ho parlato QUI.

domenica 2 settembre 2007

due... tre... prova... ts... ts... prova...

Forse ho trovato un servizio che mi permetterà di subissarvi di brani da ascoltare, si tratta di lifelogger.com e malgrado il look fighetto, assolutamente gggiovane e moolto web2.0, che infligge agli utenti, il sito in realtà promette di farmi caricare una barcata di roba (150 file al mese, fino a 100 mb per file, non ho capito se in tutto un giga al mese o di più, e sinceramente me ne infischio che un giga mi basta e avanza). Inoltre il flash player per il brani audio è di un'eleganza rara (è questa striscia qui sotto) gli altri di servizi analoghi sono pieni di scritte, loghini, link al sito.

Ecco adesso provo se, oltre a tutto ciò, funziona pure.

UPDATE: finzionava ma mo' lifelogger è andato alle cozze!

(Shirley Ellis - The Clapping Song)

My mother told me if I was goody
That she would buy me a rubber dolly
My auntie told her, I kissed a soldier
Now she wont buy me, a rubber dolly


ossia la sua mamma le aveva promesso di comperale una bambola se fosse stata brava, ma sua zia ha detto alla sua mamma che lei ha baciato un soldato e allora la mamma non le compra più la bambola.

Che delle due l'una: o la tipa della canzone è troppo vecchia per farsi comperare le bambole dalla mamma (e allora è una cretina) o è troppo giovane per poter baciare un soldato e se la mamma pensa di sistemare la cosa non comperandole la bambola è una cretina lei, dovrebbe piuttosto denunciare il soldato.

Per il resto, il testo della canzone è uno di quelli dispotici che ti dicono loro cosa devi o non devi fare intanto che ti agiti ascoltandola, tipo il ballo di simone o gioca jouer.

Ma io Shirley Ellis la adoro uguale.

UPDATE: visto che lifelogger non è più da noi riuppo la canzone su divshare, sperando che qui duri un po' di più:



altre cose

Qui non posto da un paio di giorni, ma su Off Topic si disquisisce di arte e filosofia :) mentre su and ho ripreso, da qualche tempo, a parlare di fumetti (ma solo per veri appassionati). E domani escono i nuovi postsecret e quindi un post per 403 ci scappa per forza.

Per intanto buona domenica a tutti.

meticciato

del perché parlare di fumetti in italia alle volte è un casino

Paolo Interdonato ha pubblicato un libro (questo qui) che ha lo stesso titolo del suo blog (che è poi Spari d’inchiostro). La recensione del libro la faccio un’altra volta (che merita, il libro, certo, ma merita anche recensirlo, che ci sono delle cose da dire) questa volta mi concentro su un pensiero che mi è venuto leggendolo. Ossia che alle volte parlare di fumetti, qui in italia, è un po’ un casino.

Del libro per davvero parlerò in futuro, per ora – e giusto per capirsi – diciamo che nel libro ci sono tanti brevi capitoli, ognuno dedicato a una pietra miliare del fumetto mondiale, almeno secondo la personale visione dell’autore.

Uno dei capitoletti è dedicato a “Nero”, rivista nata nel ’92 con l’intento di recuperare lo spirito del fumetto nero italiano, per l’appunto (Diabolik, Kriminal…).
Qui, l’autore, passa più tempo a raccontarci com’è invecchiato male Diabolik piuttosto che spiegarci bene perché include “Nero” nella sua lista. E io invece penso che avrebbe fatto meglio a spiegarcelo perché per me la sua inclusione è un mistero ed è una scelta difficilmente condivisibile (e lo dice uno che non si è perso un numero di “Nero” e che si è dispiaciuto quando “Nero” cessò prematuramente le sue uscite).

L’autore preferisce parlarci di Diabolik, e a riguardo non è che dica tutte cazzate, però qualcuna – nodale – la dice sì.

“Diabolik vive in un mondo analogico […] Non ha mai acceso un computer. È completamente inconsapevole della rivoluzione digitale. […] Diabolik non teme di essere infettato dalla modernità”.

Si tratta, chiaramente, delle affermazioni di qualcuno che negli ultimi dieci anni ha dato agli albi della serie – se va bene – uno sguardo distratto e men che episodico. Perché le cose non stanno così. È il pregiudizio dell’autore che parla, non l’esperienza.
Diabolik, oggidì, è un esperto informatico e un hacker di prim’ordine. Pur continuando a recuperare informazioni dai canali classici non disdegna l’uso di internet e i suoi lettori l’hanno visto alle prese con le più svariate forme della rivoluzione digitale, dai bonifici via internet ai crimini informatici fino adarrivare alla realtà virtuale.

Non è vero che Diabolik non evolve e non si confronta con l’evoluzione tecnologica del mondo reale, lo fa con modi e tempi tutti suoi, ma lo fa eccome.
Di sicuro si possono fare molte critiche al modo in cui questa trasformazione di Diabolik è avvenuta e avviene, però bisogna prima fare la fatica di leggerselo, Diabolik.

- - -

A questo punto ci si potrà chiedere che senso abbia il titolo di questo post. Dov’è il casino?
Interdonato dice la sua in un libro – nessun problema – io dissento doppiamente (e su “Nero” e su Diabolik) e, per quel che vale, lo dico qui – nessun problema.

Peccato però che Interdonato inserisca tra i migliori fumetti di tutti i tempi (e di tutti i luoghi) una oscura (e per me trascurabile, se si parla di “canone del fumetto”) rivista tra i cui padri c’è il direttore della collana all’interno della quale lo stesso libro di Interdonato viene pubblicato. In parole povere l’autore inserisce tra i più fighi del mondo quello che gli ha permesso di pubblicare il libro. A qualcuno potrebbe sembrare tutto un magna magna.

Altro peccato. Io sto qui a fare le pulci a quanto l’autore dice su Diabolik. Ma, allo stato attuale delle cose, Diabolik è la mia principale fonte di reddito e non perdo occasione per dire quanto io sia contento di lavorare per la casa editrice che mensilmente lo pubblica. In parole povere io critico le critiche mosse a Diabolik e poi si scopre che a me Diabolik paga vitto e bollette. A qualcuno questo potrebbe sembrare tutto un magna magna.

- - -

È qui che volevo arrivare con questo post. A dire quanto il pollaio del fumetto italiano sia un piccolo pollaio. E noi polli che ci stiamo dentro non siamo proprio liberi di scorazzare dove ci pare senza cozzare e inciampare, non ci sono poi tanti posti dove andar a trovar becchime. Molti di noi si conoscono personalmente, scrivere (da qualsiasi parte, libri, riviste, negletti blog) una qualunque critica – negativa o positiva che sia – ci espone, spesso, alla dietrologia di chi ci legge.

Quando ero un autore di Martin Mystère ho partecipato per un po’ alle discussioni del newsgroup it.arti.fumetti. La maggior parte degli interventi li facevo con un nick non riconducibile a me. Non tanto per codardia (beh, forse anche un po’ per codardia), ma soprattutto per evitare che ci si chiedesse cosa ci fosse “sotto” se parlavo male dell’albo di un collega che non mi era piaciuto, per evitare di essere un “personaggio” oltre che un autore, in definitiva per evitare polemiche basate non su cosa dicevo, ma sul fatto che lo dicevo io.

Perché quando il pollaio è un po’ angusto è più facile che i polli si accapiglino.

Detto questo chiunque conosca bene me o Interdonato sa benissimo che sulla nostra onestà intellettuale si può contare ciecamente. Sempre. Altro che magna magna!

(Che poi c’è solo Lorenzo che conosce bene sia me sia Interdonato, ma poi ci sono un sacco di persone che conoscono bene me e altre che conoscono bene Interdonato e ognuna può testimoniare per l’area di sua competenza).

Paolo è sinceramente convinto di tutto ciò che scrive (cazzate incluse) e io non sono certo da meno (parlo delle cazzate, ovviamente).

il pollaio del fumetto italiano è piccolo ma a qualcuno gira anche bene e razzola meglio degli altri
fotogramma da Diabolik film del 1968 di Mario Bava