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venerdì 10 agosto 2007

giudicando dalla copertina

Copio da Le copertine di Urania di Michele Mari, tratto dall'antologia Tu sanguinosa infanzia Modadori 1997.

«[...] Il piccino che ancor non sa leggere vede quei libri sottili nelle mani del nonno (quella ininterrotta serie di libri) e ne deduce una sua idea di periglio: nell'avo intuendo un sacerdote sciamano, nei libri una iniziatica clavis a orrendi e pur solenni Misteri. Se il nonno impunemente maneggia tutti quei mostri effigiati - è l'ammirata scoperta del suo cervellino - avrà stipulato con essi un accordo (accordarsi coi Mostri!), povero nonno, grandissimo nonno, costretto a non sbagliare mai nulla, il più piccolo errore e i Mostri saranno spietati con lui, con la nonna, con il nipotino che passa tutte le domeniche da loro, un solo risucchio, una maciullazione immediata. Allora, mentre il nonno legge uno di quei libri, il piccino lo scruta da lungi, simula un gioco dei suoi ma il ruolo di testimone lo investe, povero nonno, quali strazî sta soffrendo per noi, tutto bene nonno? la lettura sta riuscendo? [...]

Le copertine di Urania... mostri su mostri anzitutto, d'ogni genere e forma: loricati e squammosi, catafratti, pelosi, bavosi, mucosi, ungulati, fiammanti, bituminosi, lobati, crestati, gassosi, colanti, informi e deformi, araldici, immani, abominevoli, solinghi, aggruppati, prognati, deliranti, insinuanti, chtonî, zoomorfi, cachinnomorfi, metafisici, ulcerati, petrosi, grumosi, fibrosi, explosi, amebici, crepuscolari, guizzanti, ancestrali, tabefatti, rutilanti, maestosi, filamentosi, vermiformi, consapevoli, orripilanti, sempre orripilanti, sì, figure di plastico orrore che palpitavano per uscire da quelle copertine [...]

Perché c'era questo di intenso nelle copertine di Urania, che l'orrore vi si alternava all'incanto, e spesso vi si combinava in un'ambiguità che mi struggeva. Odiati mostri, mostri adorati, quanto mi siete stati vicini! E voi, bizzarre creaturine perplesse, lemùridi lisci, suadenti ectoplasmi, esseri disgregati, vampireschi grumi di energia, e voi cristalli, e voi gelatine, e voi filosofe mantidi, e voi peduncolanti baccelli, quanto eravate plausibili, quanto eravate perfetti! Quanto sapevate essere melanconici! [...]»

Michele Mari sta parlando delle illustrazioni di copertina che Karel Thole ha realizzato per 25 anni per la collana di fantascienza da edicola della Mondadori.

È vero che le copertine dei romanzi di fantascienza, in genere, tanto belle non sono, ma noi, qui in italia, abbiamo avuto la gioia di poter godere - per decenni - di quella che è forse la più rimarchevole eccezione a questa regola non scritta.

Sono legatissimo al lavoro di Thole (e non solo per Urania) un artista che per anni è riuscito a tirar fuori una copertina alla settimana, spesso opere migliori dei libri che illustravano (libri di cui Thole aveva solo una vaga idea, basandosi sui brevi riassunti che la redazione gli forniva). Ricordo l'impressione che mi fece Joe-Jim Gregory la prima volta che lo vidi sulla copertina di Universo di Heinlein. Ricordo l'acquisto del libro "Le primavere del mostro", forse il primo libro che io abbia mai comprato in un remainders. Ricordo il viaggio a Torino per vedere la mostra a lui dedicata.
Non posso dire di averlo conosciuto Thole, gli fui presentato una volta, ma non scambiammo neanche due parole. Ma ha accompagnato la mia giovinezza di lettore e poi fui amico fraterno di un illustratore che lo frequentava e che lo considerava suo maestro. Quei mostri, quei paesaggi inquietanti sono parte del mio panorama affettivo.

QUI un sito splendido che raccoglie tutte le copertine di Urania e di una buona parte delle collane a essa collegate (mancano purtroppo i Classici di Urania). Le illustrazioni di questo post vengono tutte da lì.

QUI un ricordo dell'opera di Thole scritto da Giuseppe Lippi.

QUI un'altra pagina di testi a lui dedicati, due ancora di Lippi e uno di Antonio Faeti,

3 commenti:

403 ha detto...

ah... Michele Mari in un punto del suo racconto descrive la copertina qui sotto, arrivava in edicola il giorno prima della mia nascita...[IMMAGINE]

pbeneforti ha detto...

condivido la folgorante impressione - all'epoca - scaturita da quelle immagini (uno zio aveva due librerie piene di Urania, nei primi '70) di Karel Thole (che a lungo pensai fosse una donna, siccome quel nome, Karel, assonava con "Karen"). (Il figlio di Thole, sfigato cabarettista, invece, non l'ho mai retto.)

plaudo inoltre alla citazione dell'eccelso genio di Michele Mari. ;)

403 ha detto...

Il tuo apprezzamento per l'opera di Mari è cosa nota :)


Siamo meno d'accordo sulla figura di Ernst Thole, che a me invece piaceva parecchio. Ernst ha avuto il pregio di portare in televisione personaggi omosessuali dalla forte carica ironica che però (forse per la prima volta in tivù) non era per nulla derisoria (e poi a me faceva ridere, che ti devo dire).[IMMAGINE]
Sullo sfigato purtoppo non si può che concordare, data la morte prematura.