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venerdì 11 maggio 2007

da domani qui si parla svedese, punto

Non è che a un certo punto qualcuno si è messo lì, nel 800 dopo cristo, e ha inventato il francese, completo vocaboli, regole grammaticali e accentino stronzetto, quello che è successo è che - molto tempo prima - la gente di quelle parti si è messa a parlare male il latino, e un po' per volta, è nato quello che dopo è stato chiamato francese.
Il francese, come le altre lingue naturali che ci capita di usare (italiano incluso) è una "lingua a posteriori", nata nel tempo in modo spontaneo. In questo blog, in futuro si parlerà un po' di lingue "a priori" ossia quelle lingue artificiali che sono state originate da un preciso atto creativo, siano esse nate con l'intento di essere lingue ausiliarie internazionali (come l'esperanto, per intenderci) oppure lingue concepite per tutt'altri scopi (come il klingon della serie di fantascienza Star Trek).

Per introdurre l'argomento però vi racconto dell'uso "a priori" di una lingua "a posteriori".
Cosa intendo per uso a priori di una lingua a posteriori?
Faccio un esempio: avete presente il film di woody allen "il dittatore dello stato libero di bananas"? Be', che ce l'abbiate presente o meno, lì succedeva questo: alla fine del film la rivoluzione trionfa e lo staterello di san marcos ha un nuovo presidente. Il leader carismatico però con la salita al potere si è bevuto il cervello e quindi promulga, da subito, una serie di ordinanze balzane e impopolari, per esempio che la biancheria andrà cambiata ogni trenta minuti e portata sopra i vestiti (per facilitare i controlli) e che la lingua ufficiale del paese sarà lo svedese.

Ecco il decidere che qui da domani tutti si dovrà parlare svedese è quello che io considero un uso "a priori" di una lingua "a posteriori"... (immagino che linguisticamente sia un po' improprio, ma facciamo a capirci, dai)

Certe cose non succedono solo nei film. A quanto mi racconta un amico mio, una cosa simile è accaduta nel 1990 in Namibia. Però questa volta non ci sono dei matti di mezzo, anzi. Almeno così mi ha detto questo amico mio che in Namibia c'è stato qualche anno fa.
La Namibia è un paese sud africano con un passato di colonia tedesca. Un paio di milioni di abitanti divisi tra diverse etnie locali e con ancora una buona percentuale di bianchi (che, a differenza di altre realtà ex coloniali, convivono pacificamente).
Al momento dell'indipendenza la situazione linguistica era un casino, la lingua ufficiale era ovviamente il tedesco dei colonizzatori, molto parlato anche l'afrikaans a causa del fatto che il Sudafrica aveva occupato militarmente per un po' la Namibia e, ovviamente, c'erano gli idiomi dei vari gruppi etnici locali (Oshivambo, Herero, Nama...). Il paese aveva già i suoi cazzi (veniva da 25 anni di guerra civile) e non era molto semplice decidere quale lingua dovesse prevalere.

E qui arriva il colpo di genio (non so di chi, il mio amico non me lo ha raccontato): dal 1990 la lingua ufficiale della Namibia è l'inglese.
Così tutti se la sono dovuta imparare come seconda lingua :)

10 commenti:

anonimo ha detto...

Ne ho letto di recente un articolo: da come lo ricordo, la lingua parlata è una di quelle locali che nomini tu, e la seconda, parlata dal 70 percento della popolazione, è l'Afrikaans, mentre molti europei hanno il tedesco come seconda. L'inglese è sì la lingua ufficiale, ma di fatto non lo parla quasi nessuno; la normale amministrazione è nelle lingue realmente diffuse.


Ipofrigio

403 ha detto...

l'inglese è la prima lingua di circa il 7% della popolazione... però - mi pare che marco dicesse - che è abbastanza capito in giro per il paese ma a questo punto quando lo sento glielo chiedo bene (e comunque essendo l'inglese, credo, insegnato obbligatoriamente a scuola le nuove generazioni dovrebbero essere interamente biligui)...


Detto ciò capisco quanto sia difficile (sia pure animati da ottime intenzioni) mettere in pratica una direttiva del tipo "da domani qui si parla svedese"...

neronda ha detto...

Bello bello questo post!!

Mi ha fatto venire in mente la nonna di una mia amica eritrea che parla l'italiano degli anni Venti.... l'italiano di "Faccetta Nera" che evidenemente le hanno insegnato a scuola ....

Se ci fosse una repubblica dove un giorno si decide di parlare il dannunziesco mi ci trasferirei troppo!!!! :D

biancac ha detto...

adjö!

403 ha detto...

Nero' una delle leggi della linguistica ci dice che le comunità isolate e distanti usano una lingua più arcaica di quella del resto dei parlanti. È facile che nella comunità italiana, chessò, di brooklin si parli un italiano primi novecento... (poi il torvare qualcuno colto al punto di parlare una lingua dannunziana la vedo un po' più dura :)


biancac Jag förstår inte! :P

VeryPervinca ha detto...

forse è perchè stanotte ho fatto tardi (o stamattina ho fatto presto, dipende da come la si vede) e sono ancora rinco ..ma non ci ho capito nulla, ecco.

baci in italiano

403 ha detto...

E Vero', nun c'hai più l'età, nun c'hai...

VeryPervinca ha detto...

argh Andrea non dirmelo! che poi ho pure fatto la brava e non ho nemmeno bevuto tanto ..ma mi son messa le scarpette rosse ai piedi ed ho danzato fino alle 4 ad una festa molto chic e trendy..ed ancora mi domando cosa ci facessi io lì;D

baci!

403 ha detto...

Andrea non dirmelo!


no no, scherzavo... non è che non ci hai l'età... è che il mio post era davvero un po' difficile da capire... non ti proeoccupare...


:P

VeryPervinca ha detto...

ok non mi proeoccuperò;) vado a disdire le lezioni di svedese...